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Cagliari, buona la prima: la coppia Sulemana-Makoumbou è già una certezza

Antoine Makoumbou durante Torino-Cagliari | Foto Valerio Spano
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Chi ben comincia è a metà dell’opera, anche quando l’inizio è giusto una premessa che può dare indicazioni di massima e non per forza certezze. Il calcio d’agosto, seppur dal valore di tre punti, assieme al calciomercato in corso: due dettagli che portano a valutazioni da prendere con le pinze. Eppure nel caldo di Torino, dopo un pareggio per 0-0 più che positivo, Claudio Ranieri sembra aver trovato due certezze su tutte per il suo Cagliari: Antoine Makoumbou e Ibrahim Sulemana.

Subito leader

Le prime impressioni nelle amichevoli precampionato avevano già espresso alcune sentenze. Da verificare quando il gioco si sarebbe fatto duro, come nella sfida contro il Palermo in Coppa Italia e, soprattutto, in quella contro il Torino di Ivan Juric alla prima di Serie A. Esame superato a pieni voti per Sulemana, in attesa della prima casalinga contro l’Inter di lunedì 28 agosto a rappresentare un banco di prova ancora più complesso. Primo acquisto della sessione estiva per il Cagliari, il centrocampista ghanese classe 2003 ha subito messo in chiaro le proprie doti. In primis la personalità, aspetto non da poco per chi prima della trasferta contro i granata aveva collezionato soltanto sette gare dall’inizio nella massima serie, mentre diciassette le presenze totali con la maglia dell’Hellas Verona, playout contro lo Spezia incluso. Giovane per la carta d’identità, ma tutt’altro che impaurito alla prova dei fatti. Non solo l’atteggiamento da veterano, perché Sulemana di fronte al Torino ha messo in mostra tanta quantità senza disdegnare la qualità. Contro avversari come Ilic e Ricci, giovani anche loro ma con un’esperienza superiore, il ghanese ha corso tanto e, ancora di più, ha corso bene. Filtro, costruzione, senso tattico, pulizia: il suo acquisto – al netto della necessità di controprove nel medio-lungo termine – appare già un affare. Quattro milioni versati nelle casse dell’Hellas, un futuro che appare roseo e una relazione in mezzo al campo con Makoumbou con margini di crescita enormi. Secondo solo al compagno congolese per chilometri percorsi (11,7 contro 12,3), Sulemana è stato il rossoblù che ha recuperato più palloni (13) pur se è da migliorare la precisione nei passaggi, con solo il 70% di palloni andati a buon fine rispetto a quelli giocati. Soprattutto ci si aspetta una crescita nella coesione con il compagno di reparto, ma rispetto alla gara contro il Palermo il passo avanti è sembrato già deciso. Questione di meccanismi, di intesa, di minuti da giocare per poter capirsi a vicenda.

Cura e progressi

Esordio assoluto in Serie A dopo una stagione in crescendo in cadetteria. Ed esordio assoluto in una delle cinque leghe più importanti d’Europa, altro dettaglio da non trascurare. Perché Makoumbou ha sì dimostrato nel suo primo anno a Cagliari qualità in prospettiva, ma la prova del nove della massima serie lo aspettava alla porta. Una prima mezz’ora nella quale il centrocampista parigino ha pagato lo scotto del noviziato, difficoltà nel trovare la giusta posizione in mezzo al campo e problemi con le distanze. Poi, però, con il passare dei minuti la crescita esponenziale, con tanta corsa e la solita tranquillità con la palla tra i piedi. Chilometri percorsi più di ogni altro giocatore in campo, a volte a vuoto o per recuperare il terreno smarrito – soprattutto nel primo tempo – altre con la capacità nuova di accompagnare l’azione offensiva. E quel centrocampista innamorato del pallone sembra aver lasciato spazio a un calciatore sempre elegante, ma più vicino all’idea di calcio di Ranieri. La cura del tecnico romano che potrebbe aver dato i propri frutti, la classe resa funzionale al collettivo e non fine a se stessa. A dimostrazione di ciò non tanto i 10 palloni recuperati – dote già messa in mostra al primo anno in Sardegna – quanto quei 16 passaggi in avanti che rappresentano una novità per un giocatore troppo spesso abbonato al possesso e allo scarico semplice in orizzontale. Gli 8 passaggi nella trequarti del Torino, inoltre, sono un primo assaggio di quel centrocampista box to box visto in Makoumbou da Ranieri, capace sì di cucire all’occorrenza in mezzo al campo, ma soprattutto di coprire più zone possibili con licenza di attaccare l’area avversaria. Alcune situazioni gestite con sufficienza e qualche problema d’intesa con Sulemana a livello posizionale sono i dettagli da migliorare, ma l’esordio del nazionale congolese in coppia con il compagno ex Hellas dà fiducia per il futuro prossimo. In attesa di vedere all’opera Matteo Prati che, con un duo di mediani come il Makoumbou e il Sulemana visti a Torino, potrà lavorare senza fretta per inserirsi nel gioco del Cagliari e dare manforte a un centrocampo che appare, fin dall’esordio, il fiore all’occhiello del gruppo in mano a Ranieri.

Matteo Zizola

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