Una band virtuale, un fuori categoria altrettanto virtuale. Da una parte i Gorillaz, dall’altra Marko Rog, al centro Claudio Ranieri che attende il centrocampista per dare un’ulteriore arma al suo Cagliari. Clint Eastwood la canzone, che poi anche l’attore de “Il buono, il brutto e il cattivo” può essere l’alter-ego del croato, pistola fumante in attesa del duello da vincere al momento giusto. Maggio la direzione chiamata playoff, con il singolo del gruppo inglese che proprio a maggio – del 2001 – raggiunse per una settimana la vetta della hit parade in Italia.
Rog-illaz
“I’m useless, but not for long, the future is coming on“. Rog è stato inutile, tra cicatrici che raccontano gli infortuni e uno status da lusso per la Serie B mai rispettato. Il futuro però è in arrivo, un futuro chiamato rientro a pieno regime, occasione di restituire le attese sotto forma di strappi in verticale ed esperienza. Perché la carta racconta una storia, la realtà un’altra. Il campo unico giudice, Ranieri che getta acqua sul fuoco delle aspettative ricordando che “quando noi diciamo i nominativi ci ricordiamo di quando sono in grande spolvero, ma Rog ancora non è in grande spolvero“. Tradotto, un conto è il passato e un altro il presente e la pazienza non può che essere la chiave per ritrovare il centrocampista croato al meglio delle proprie possibilità. L’obiettivo? La parte cruciale della stagione del Cagliari, quella chiamata playoff, come sempre l’allenatore rossoblù ha sottolineato nella conferenza dell’antivigilia della sfida al Frosinone. “Arriverà al momento giusto in grande spolvero, di questo ne sono sicuro“, la sentenza di Ranieri. La permanenza in Sardegna, con la scelta di spalmare il proprio ingaggio, una decisione che sembrava l’anticamera di una stagione da protagonista. La B un campionato stretto per le qualità del croato, almeno quelle fatte vedere prima del doppio infortunio che lo ha costretto ai box a lungo. Perché in fondo un conto è l’idea che si può avere di un calciatore, un altro quello che porta la realtà dei fatti. Le cicatrici sono lì a ricordarlo, lo sa Rog e lo sa Ranieri, ma il tempo dell’attesa sembra finalmente arrivato alla conclusione. Con la parte cruciale del campionato ormai prossima, il ritorno in pianta stabile di Rog aggiunge un elemento di lusso a un centrocampo in netta ripresa, regalando al Cagliari un giocatore che è pronto ad aprire la valigia e far uscire quei raggi di sole tenuti troppo tempo chiusi. “I got sunshine, in a bag“, citazione in musica del prossimo western per la promozione in Serie A.
Uomo in più
Difficile che contro il Frosinone Rog possa dare il proprio contributo, forse, chissà, un piccolo spezzone per riprendere confidenza se la gara lo dovesse permettere. Il mirino è puntato più avanti, allora sarà il momento di salire sul palco e cantare la strofa più importante. “Finally someone let me out of my cage, now time for me is nothing ’cause I’m counting no age“, “finalmente qualcuno mi ha fatto uscire dalla gabbia, ora il tempo non significa nulla per me perché non conto gli anni”: ovvero dimenticare il passato, concentrarsi sul presente e soprattutto sul prossimo futuro senza rimpianti o rimorsi. La retrocessione dolorosa nonostante il tentativo di dare una mano nel finale, suo uno dei tanti tiri senza successo verso la porta del Venezia, anche in quel caso non al cento per cento e lontano parente di ciò che sarebbe dovuto essere e non è quasi mai stato. Il tempo per provare a rimediare è dalla sua parte, il rientro al massimo proprio quando il gioco si farà più duro, perché “I’m good at repairs and I’m under each snare, intangible, bet you didn’t think so I command you to panoramic view“. Le speranze di rivedere il vero Rog sono crollate al ritmo dei troppi infortuni, ma guardare al quadro completo, avere una visione d’insieme può restituire sia al croato che all’ambiente l’idea che, davvero, maggio possa diventare il mese della rinascita. Del singolo e, soprattutto, di una squadra che ha bisogno delle sue qualità per raggiungere e magari superare l’ostacolo. Rog ancora non è felice, in fondo la felicità la può dare soltanto la risposta del campo, ma una certa allegria ha ripreso a fare capolino perché il traguardo del rientro è ormai vicino. “I ain’t happy, I am feeling glad“, parole che suonano come introduzione verso la salita al primo posto, non quello impossibile della classifica ma quello di chi è chiamato a rispondere alle attese e a dare il proprio contributo per cullare il sogno. E magari portare quei gol oltre Lapadula che anche Ranieri cerca, con Rog che potrebbe essere quel “qualcosa che dobbiamo trovare” che il tecnico rossoblù ha citato nella conferenza pre Frosinone. Un lusso per la categoria, un giocatore non da Serie B, una stella, tutte definizioni al momento rimaste soltanto nell’etere senza il riscontro dei fatti. Il croato ha un’ultima occasione per risorgere, per riconquistare il Cagliari e Cagliari. E dare, definitivamente, una spallata alla sfortuna, fedele compagna delle ultime stagioni da abbandonare per riportare i rossoblù nella massima serie.
Matteo Zizola