Ci sono uomini per tutte le stagioni e poi c’è Razvan Marin. Il centrocampista romeno del Cagliari è tornato sui suoi livelli nelle ultime due partite contro Juventus e Sassuolo e, coincidenza o meno, come nella passata stagione l’arrivo della primavera è coinciso con il miglioramento delle sue prestazioni.
Antipasto
Due assist consecutivi, uno inutile ai fini del risultato e l’altro decisivo per i tre punti. Razvan Marin sembra così essere rinato dopo mesi difficili come quelli del suo Cagliari. Unico del centrocampo a non aver subito infortuni di rilievo – due sole assenze, una per squalifica e l’altra per Covid – l’aver retto le sorti del reparto per lungo tempo può aver inciso per la sua continuità. Contro la Juventus un assaggio del Marin atteso a lungo da Walter Mazzarri, nella vittoria sul Sassuolo la conferma. Il pallone servito a Deiola arrivato dopo uno simile che il centrocampista di San Gavino non era riuscito a tramutare in gol, ma sono le prestazioni nella loro interezza a far sorridere il Cagliari in vista del rush finale per la salvezza. Di fronte ai bianconeri, infatti, la sua partita non era stata soltanto l’assist per Joao Pedro nella rete del vantaggio. Sei recuperi, a dimostrare il miglioramento costante in fase di non possesso, e soprattutto 34 palloni giocati in avanti con successo, secondo in campo per quantità assieme allo juventino Arthur e dietro al solo Danilo con 36. Se poi ci si sposta in avanti, Marin contro la Juventus ha messo a tabellino 19 passaggi riusciti nella trequarti offensiva, primo tra i rossoblù. Ed è questo numero a confermare la principale caratteristica del romeno, abile negli strappi in verticale e importante nell’ultimo passaggio. Aspetto che fu strozzato dalla posizione di regista costruita su di lui da Di Francesco nel primo anno in Italia, per poi essere corretta con l’arrivo di Semplici e lo spostamento come interno di centrocampo con licenza di offendere. Acquistato per 6,7 milioni di euro dall’Ajax – come da bilancio ufficiale del club rossoblù – Marin vuole ripagare l’investimento proseguendo il proprio percorso di crescita e la definitiva maturazione.
Uomo chiave
Se contro la Juventus i segnali erano stati incoraggianti, contro il Sassuolo il salto ulteriore di qualità è stato evidente. Non tanto per il cross al bacio per Deiola in occasione del gol, quanto per i numeri portati in dote alla squadra. Quattro conclusioni delle quali due in porta, tre occasioni da gol, sette recuperi e due passaggi chiave sono la cartina di tornasole di una prestazione sui livelli del miglior Marin. A questo ha sempre aggiunto, non solo nelle ultime due gare, la dedizione al sacrificio e la capacità di dare ai compagni l’opzione di giocata con un movimento costante. Contro il Sassuolo il classe ’96 di Bucarest ha macinato più chilometri di tutti i giocatori presenti in campo – 11,45 il totale al fischio finale – mentre la media stagionale parla di 10,796 che lo collocano al quindicesimo posto nella speciale graduatoria della Serie A. Se poi si passa al numero di passaggi chiave, Marin è al quinto posto in campionato con un totale di 57, dietro soltanto a Candreva (65), Deulofeu (62), Berardi (60) e Calhanoglu (59) e davanti a giocatori del calibro di Cuadrado, Pellegrini e Luis Alberto tra gli altri. Unico neo in una stagione comunque complicata è l’assenza di gol. Dopo i tre messi a segno nello scorso campionato, infatti, Marin non ha ancora realizzato una rete nel 2021-2022. Non su punizione, che sarebbe nelle sue corde, e nemmeno con quelle conclusioni da fuori che avevano aiutato il Cagliari nella salvezza della passata stagione contro Parma e Roma.
Il sole all’improvviso
L’arrivo della primavera sembra essere la chiave di volta per Razvan Marin. Il romeno sboccia una volta che l’inverno è alle spalle, una sorta di metafora che descrive appieno ciò che raccontano i dati numerici. Nello scorso campionato il suo essere una sorta di oggetto misterioso fu cancellato nella parte finale, i gol contro Parma e Roma ad aprile conditi da due assist nelle stesse partite, ai quali aggiungere il passaggio decisivo per il gol di Lykogiannis nella sfida salvezza di Benevento. Ma è in questa stagione che Marin ha confermato la tendenza a soffrire autunno e inverno, dopo un ottimo approccio estivo a inizio campionato e la rinascita con la primavera. Tre assist nelle prime quattro giornate tra agosto e la prima metà di settembre contro Spezia, Genoa e Lazio, poi un lungo digiuno intervallato soltanto dall’assist per il gol di Deiola contro la Sampdoria a Marassi, infine il ritorno a tabellino una volta scollinata la fatidica data del 20 marzo. E ora cinque ulteriori finali per confermarsi e, magari, trovare quel gol che manca ormai dal 25 aprile 2021. Contro il Genoa sarà un anno di lontananza dalla rete e la sfida salvezza contro il Grifone appare come la migliore occasione per recuperare il gol perduto. Poi, con la speranza di raggiungere quanto prima l’obiettivo della permanenza in Serie A, arriverà il tempo dei bilanci. E delle scelte, tra proseguire in Sardegna prendendosi definitivamente le chiavi del centrocampo o diventare un’importante plusvalenza per il club rossoblù.
Matteo Zizola