La voglia di spaccare il mondo tipica di chi ha solo 21 anni e, pur di affacciarsi subito nel calcio “vero”, quello dei grandi, non ha avuto timore di andare a Volendam in una sorta di Erasmus calcistico.
Gaetano Oristanio è soltanto alla prima stagione in Serie A, ma ha capito subito quanto sia complicata rispetto al campionato olandese. Specie la lotta salvezza, con la maglia del Cagliari addosso. L’infortunio subito a Lecce, nella gara in cui aveva trovato il suo secondo gol in campionato, ne ha frenato la crescita: una subdola frattura al quinto metatarso del piede destro (non il preferito) lo ha tenuto fuori gioco per sei giornate, tra l’inizio di gennaio e la fine di febbraio. “Stare fuori tanto tempo è stata dura – ha detto l’ex Inter ai microfoni di Videolina Sport – soprattutto perché la squadra era in difficoltà e non potevo fare nulla per aiutare i miei compagni. Una volta rientrato in campo l’adrenalina era tanta, non vedevo l’ora di giocare e dare di nuovo una mano alla squadra, era questo l’importante nella mia testa”. Parole che dimostrano la serietà di un ragazzo definito da tutti nell’ambiente rossoblù come “centrato sull’obiettivo”, che sarebbe quello di “arrivare”, restando a lungo ad alti livelli. E non a caso Claudio Ranieri lo tiene in grande considerazione, avendolo trasformato in un utile jolly offensivo: Oristanio è nato trequartista, ma il tecnico rossoblù lo ha più volte schierato da esterno di centrocampo o nel tridente alle spalle della punta centrale. Solitamente partendo da destra, per sfruttare il suo mancino educato che ha fatto male a Frosinone e Lecce.
Classe 2002 alla ribalta
Una posizione e un utilizzo che lo hanno accomunato spesso a Zito Luvumbo, con cui condivide anche l’anno di nascita (2002). Due armi tattiche simili ma differenti per caratteristiche: in comune hanno la rapidità, ma uno (Oristanio) è più un 10 prestato alla fascia, l’altro (Luvumbo) è un 7 con licenza di far gol e creare scompiglio nella difesa avversaria. Quando a inizio gennaio l’angolano ha raggiunto la sua nazionale dopo la convocazione per la Coppa d’Africa, in tanti – compreso chi scrive – hanno pensato che il compito di spacca-partite sarebbe toccato al 2002 di Vallo della Lucania. La sfida di Lecce aveva confermato questa impressione, con l’1-1 griffato Oristanio con una bella e coraggiosa spaccata mancina a beffare Falcone. Sembrava l’inizio di un 2024 da protagonista per il numero 19 rossoblù, invece la diagnosi dello staff medico dopo l’infortunio al piede lo ha costretto a fermarsi per quasi due mesi. Difficilmente è stato un caso che il Cagliari, senza i suoi giovanotti terribili, abbia messo insieme la miseria di 4 punti in 6 giornate, tornando a vedere il baratro da molto vicino e trovando una pericolosa involuzione sia di gioco che di mentalità. Fino al filotto di quattro partite iniziato a Udine, con gli 8 punti conquistati grazie alle due vittorie contro Empoli e Salernitana che hanno ridato un po’ di sollievo a Ranieri e ai suoi ragazzi. Con alcuni infortuni pesanti (Pavoletti, Petagna e Luvumbo) e alcuni recuperi importanti, su tutti Shomurodov e, per l’appunto Oristanio, che già contro la Salernitana ha fatto vedere di essere pronto a tornare protagonista con la maglia rossoblù.
Monza nel mirino
Ora arriva il bello per il Cagliari, chiamato a far punti a Monza prima della sosta per le nazionali che verosimilmente vedrà Oristanio tra i convocati di Carmine Nunziata per l’Italia Under 21. Il numero 19 rossoblù potrebbe nuovamente partire dall’inizio al Brianteo dopo più di due mesi, sfruttando l’assenza certa di Luvumbo (che dovrebbe tornare a disposizione dopo la pausa) e quella potenziale del quasi omonimo Gaetano, che di nome però fa Gianluca, alle prese con un affaticamento al flessore della coscia destra e perciò in dubbio per la trasferta lombarda. Un’occasione in più per l’ex Inter di riprendere il suo posto tra i titolari, anche se il suo pensiero a riguardo è chiaro: “In squadra non ci sono 11 titolari – ha detto sempre a Videolina Sport – ma 25 giocatori che sono pronti e concentrati: chi gioca titolare deve essere subito in partita, chi subentra sa che potrà essere determinante”. Uno dei mantra di Claudio Ranieri, che contro la Salernitana ha scoperto di poter contare in avanti anche sul redivivo Shomurodov, oltre all’intoccabile Lapadula. Insieme a loro, come sempre in punta di piedi ma con convinzione nei propri mezzi, è pronto a ritagliarsi il suo spazio anche Gaetano Oristanio da Valle della Lucania. Un ragazzo con la testa sulle spalle con una grande voglia di “arrivare”. Ben consapevole che, nel tragitto verso la consacrazione personale, sulla paletta della prima fermata c’è la bandiera del Cagliari con su scritto: “Salvezza”. Poi, per le tappe future, ci sarà tempo.
Francesco Aresu














