Domani sera all’Unipol Domus avrà luogo l’incontro tra Cagliari e Ascoli valevole per la 29° giornata di Serie B. I marchigiani hanno raccolto 36 punti in questo campionato, e dall’arrivo di Roberto Breda in panchina hanno migliorato notevolmente il proprio ruolino di marcia: 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta nelle ultime 5.
In maniera simile a quanto fatto da Ranieri al suo arrivo, anche il nuovo allenatore dell’Ascoli ha prima di tutto sistemato la difesa avendo subito soltanto un gol, peraltro su calcio di rigore contro il Bari con la squadra in 10 uomini. D’altra parte, e ancora una volta in maniera simile al Cagliari – i bianconeri stanno incontrando alcune difficoltà dal punto di vista realizzativo: le tre vittorie sono arrivate tutte per 1-0, o di corto muso per citare Max Allegri. Insomma: si prospetta una gara tra due squadre dalla grande solidità difensiva ma con qualche limite da limare in fase offensiva.
Il modulo di riferimento dell’Ascoli di Breda è il 4-3-1-2, di conseguenza struttura in costruzione è un 4+1 con il play Buchel che gioca davanti ai centrali. Dato che il 4-3-1-2 è un modulo che manca naturalmente di ampiezza, per aiutare la costruzione sull’esterno e dare linee di passaggio al terzino tendono ad allargare la propria posizione le mezzali (specialmente Caligara, ex della partita, sulla sinistra) o persino il trequartista Falzerano. L’idea è quella di creare superiorità in quella zona di campo e favorire il fraseggio corto grazie alla vicinanza dei giocatori.
Per fortuna dei rossoblù, nell’ultima gara contro il Bari è stato espulso il terzino sinistro Falasco, considerabile il miglior giocatore dell’Ascoli. Gli uomini a cui dovrà fare più attenzione il Cagliari sono il centravanti Gondo, capocannoniere della squadra con 6 gol, e le mezzali Collocolo e Caligara, fondamentali per la buona riuscita del gioco di Breda essendo molto coinvolti sia in fase offensiva per aiutare il giro palla (Caligara, 4 assist) e attaccare l’area (Collocolo, 4 gol), sia in fase difensiva per aiutare a difendere l’ampiezza del campo.
L’ultima volta che il Cagliari ha affrontato una squadra che giocava con il 4-3-1-2 (il Bari), Ranieri aveva optato per un 4-4-2 strettissimo e compattissimo che voleva limitare la superiorità numerica degli avversari nei corridoi centrali per poi forzarli sull’esterno, fare densità, recuperare palla e attaccare in transizione. È probabile che Ranieri vorrà riproporre uno schieramento simile, ma l’ex allenatore del Leicester ha dimostrato di saper sorprendere e di avere una squadra camaleontica. L’assenza di Kourfalidis e Rog per infortunio però limita le alternative a centrocampo e non è chiaro chi potrebbe accompagnare Makoumbou in una mediana a due.
In fase di non possesso l’Ascoli va a uomo sui centrocampisti avversari con i propri centrocampisti, mentre le due punte si alternano in pressione su centrale e terzino di parte. Se una delle due punte non riesce a uscire con i tempi giusti sul terzino avversario allora spetta alla mezzala di parte allargarsi, con il terzino che si alza sulla mezzala lasciata libera. Il Cagliari dovrà cercare di trovare con precisione e rapidità i propri terzini nel tentativo di trovare fuori equilibrio la retroguardia avversaria, magari sfruttando la velocità di Luvumbo per attaccare lo spazio alle spalle del terzino come accaduto nelle gare con Venezia e Genoa.
Uno dei limiti dell’Ascoli e del suo 4-3-1-2 può essere la copertura del campo in orizzontale. Per questo motivo, potrebbe rivelarsi efficace la soluzione che consiste nel fare densità su un lato per poi attaccare su quello opposto temporaneamente scoperto, specialmente nell’ottica di un 4-4-2 rossoblù con uno tra Azzi e Luvumbo dal primo minuto, potenzialmente letali in uno contro uno. Va sottolineato però che quando attaccata in queste situazioni la squadra di Breda collassa dentro l’area per evitare di trovarsi sbilanciati nel caso dovesse arrivare un cross. Il contro di questa scelta è che viene lasciato molto scoperto il limite dell’area, per cui potrebbe rivelarsi fatale contro buoni tiratori da fuori.
Sappiamo però che il Cagliari in questo momento fa molta fatica sia ad attaccare l’area con tanti uomini, sia a rendersi pericoloso con tiri da lontano. Che sia questa la partita giusta per risolvere una volta per tutte questi limiti?
Marco Lai