Migliore in campo di Cagliari-Roma. Basterebbe questo per capire l’impatto da favola per Razvan Marin nel suo ritorno dopo due stagioni in rossoblù. E quella che sembrava una storia d’amore nata male e presto finita rischia ora di diventare invece una solida realtà per il futuro del centrocampo di Davide Nicola in Sardegna.
Contesto
Fin dal suo ritorno da Empoli Marin è stato chiaro: “Voglio finalmente essere protagonista con il Cagliari”. Prima del rientro alla base però un Europeo giocato da assoluto protagonista con la sua Romania. Per lui anche un contratto fino al 2026 spalmato prima del secondo prestito in Toscana che facilità anche il percorso verso il futuro con i sardi. Facilitato da un Nicola-pensiero già sperimentato con l’Empoli traghettato alla rimonta salvezza, Marin ha impiegato pochi allenamenti a prendersi a tutti gli effetti un ruolo di primo ordine nel centrocampo rossoblù. Da mezzala o da perno di costruzione in mezzo, duttilità unita a una buona dose di qualità palla al piede, sia al tiro che in rifinitura, ma soprattutto un nuovo spirito da battaglia. La cura Nicola a Empoli gli è servita per inserire quella dose di cattiveria che nella prima esperienza cagliaritana si era vista raramente. Guardando alle prime uscite stagionali dei rossoblù pare evidente come Marin sia per questa formazione un tassello quasi imprescindibile. E a differenza di molti suoi compagni ha alle spalle tanti anni di calcio italiano oltre che esperienze internazionali di livello.
Prestazione
Contro la Roma si è visto un po’ il meglio del repertorio. Al di là del premio come migliore in campo anche una serie di tiri da fuori, merce rara negli ultimi anni tra i centrocampisti del Cagliari, con la traversa colpita nella ripresa che avrebbe meritato altra fortuna. E sulla quale è stato più che bravo il portiere giallorosso Svilar. Buon lavoro in fase di non possesso e anche nella costruzione offensiva, con Marin che spesso è stato il primo uomo di Nicola a far ripartire l’azione e a cercare con pochi tocchi, saltando un tempo di gioco, l’attaccante. Per il rumeno contro i ragazzi di Daniele De Rossi due cross tentati e due andati a buon fine con la palla recapitata al compagno, ma anche 2 occasioni da gol create (migliore tra i calciatori di Nicola) e 2 duelli aerei vinti su due tentati. In generale un bel 50% di recupero palla in tutti i contrasti fatti durante il match. Per Marin anche tre tiri totali (due tra i pali e uno fuori), meno solo di Piccoli (6), con l’ex Atalanta che però a differenza sua o si è visto respingere il tentativo da un avversario oppure non ha centrato la porta per poco precisione.
Legame
A fine gara ha parlato da leader, confessando un certo dispiacere nonostante la forza dell’avversario perché il Cagliari avrebbe meritato la vittoria e poi è stato chiaro a ribadire quella volontà di dare il 100% per salvare la squadra. Come a sentire il peso sulle spalle di un qualcosa di incompiuto che ora va finito. E d’altronde i retro-pensieri dopo la retrocessione di Venezia ci sono stati e anche l’accoglienza del gruppo su uno degli uomini di quella stagione deludente da parte dei veterani in rosa era tutta da valutare. Sul tema però a fine partita è stato chiaro capitan Alessandro Deiola: “Razvan è sempre stato un giocatore molto forte, lo ha dimostrato anche l’anno della retrocessione ma in quella stagione girava tutto un po’ storto. Lui è sempre stato uno di qualità e quantità. Dobbiamo godercelo e sono contento sia tornato, ci può dare una grossa mano e lo sta dimostrando. Sono sicuro che sarà utilissimo per questo Cagliari”.
Roberto Pinna