L’ennesima serata da archiviare in breve tempo. Il Cagliari è ancora alla ricerca della sua dimensione nel campionato di Serie A. La sconfitta di ieri, 2 ottobre, al Franchi contro la Fiorentina ha indubbiamente lasciato il segno. La prima vittoria tarda ad arrivare per i rossoblù, ancorati all’ultimo posto in classifica con soli due punti. Al di là della prestazione della squadra, anche i numeri totalizzati contro la Viola non sono confortanti.
Statistiche generali
La costanza in termini di atteggiamento ma soprattutto l’attenzione al dettaglio sono solo alcune delle basi su cui Ranieri e il suo staff sono chiamati a lavorare. Il tecnico del Cagliari, nelle parole rilasciate dopo il termine della gara, non ha nascosto il momento complicato dei suoi. Urge, quindi, una scossa che possa riassestare una stagione iniziata con tante difficoltà . L’aspetto psicologico è la base da ricostruire. Poi, però, viene il campo, lì dove anche la legge dei numeri statistici spiega i problemi dei rossoblù. Il Cagliari, da questo punto di vista, ha ancora una strada tortuosa da percorrere. Nel match del Franchi contro la Fiorentina, i rossoblù, numeri della Lega Serie A alla mano, non si sono risparmiati come km percorsi (115 dei sardi contro i 113 della Viola) e come palloni recuperati (dove il Cagliari ha prevalso di misura per 59-58). La corsa e l’intensità , tuttavia, non sono affatto bastati alla squadra di Ranieri. Il Cagliari, infatti, su questo tipo di situazioni, è mancato come cattiveria agonistica. Un aspetto, nello specifico, rappresentato da ben tre dati: quello relativo ai contrasti vinti (dove il Cagliari ne ha totalizzato 8 rispetto ai 14 dei Gigliati), quello sui contrasti persi (parziale di 44-49 per il Cagliari) e soprattutto un 9-8 sui palloni persi che fa riflettere. Il momento di difficoltà del Cagliari non è solo però da individuare nell’intensità . Di fatti, analizzando le statistiche, si nota come i sardi abbiano una doppia identità in fase di possesso palla. Su questo fondamentale, il Cagliari ha ceduto il passo alla Viola con un eloquente 40% contro il 60% totalizzato dalla squadra di Italiano. Quello che più preoccupa, nella medesima situazione di gioco, è il possesso palla per zone di campo. Su questo specifico scenario, i rossoblù hanno mantenuto il pallone decisamente per più tempo nella propria metà campo (78%) che in quella avversaria (22%). Si tratta quindi di un dato su cui Ranieri è chiamato a dare un imprinting diverso già contro la Roma domenica 8 ottobre alla Domus.
Manovra e attacco
I dati generali sono solo la punta dell’iceberg del momento difficile del Cagliari. I sardi, infatti, hanno palesato contro la Fiorentina delle lacune non da poco sul fronte passaggi. I numeri, in questo frangente, hanno dato un verdetto incontestabile. Nello specifico, la Fiorentina ha dominato sul Cagliari per 529-314 per passaggi riusciti. Scenario piuttosto simile e con gap elevato anche sui passaggi sulla trequarti. In questo caso, i rossoblù hanno provato a limitare i danni ma sono stati quasi doppiati in un parziale di 108-57. Sempre per la categoria passaggi, il Cagliari si è presentato al Franchi come una squadra conservativa e prudente. Ciò viene dimostrato dalla differenza tra i passaggi avanti effettuati (121) rispetto a quelli indietro (196). Inoltre, pur avendo due riferimenti avanzati come Petagna e Shomurodov, i passaggi lunghi non sono stati certamente all’ordine del giorno (96). Oltre al numero relativamente basso di passaggi avanti, al Cagliari è mancato anche quel quid in più in termini di qualità . I soli 4 passaggi chiave nei 90’ della sfida del Franchi è uno dei punti fondamentali su cui si dovrà basare la risalita dei rossoblù. Capitolo a parte per quanto concerne la proposta offensiva. Delimitare il perimetro della crisi dell’attacco del Cagliari ai soli 2 gol fatti in 7 giornate sarebbe riduttivo. La fase offensiva dei sardi, in primis, ha avuto poca imprevedibilità e ciò viene testimoniato dai soli 4 dribbling riusciti in tutta la gara (segno che la mancanza di Luvumbo si è fatta sentire). Anche sui cross, su cui il Cagliari era tra le migliori della A, ci sono state delle difficoltà (con appena 2 cross riusciti su 6 totali, portati in particolare da Augello a sinistra). Il lavoro da fare da qui in avanti è tanto per Ranieri e il suo staff, anche sulla voce finalizzazione. I soli 6 tiri totalizzati contro la Fiorentina (di cui 4 nello specchio della porta) e soprattutto i 0 da fuori area sono un campanello d’allarme non da poco che va risolto in tempi relativamente brevi. Numeri a parte, escludendo il solo Luvumbo (che ha segnato gli unici 2 gol in campionato dei sardi), tutto il reparto avanzato, in attesa del rientro di Lapadula, dovrà dare delle risposte immediate sul campo: da Petagna a Shomurodov passando per capitan Pavoletti.
Riscatto
L’aspetto che, nonostante l’inizio difficile, può comunque far ben sperare per l’immediato futuro è la voglia di riscatto da parte di tutto l’ambiente Cagliari. L’impatto con la realtà della A si è rivelato diverso da quello immaginato ai nastri di partenza. Come ha dichiarato capitan Pavoletti nel post Fiorentina – qui le sue dichiarazioni integrali – il Cagliari si trova ad oggi nella bufera. Una situazione, quella dei rossoblù, che può essere complicata a tutte le latitudini e per qualunque realtà . Tuttavia l’unità di intenti tra squadra, allenatore e staff tecnico può fare la differenza. Con l’opportunità di invertire la rotta per il Cagliari che è proprio dietro l’angolo. All’Unipol Domus arriverà una Roma che, teoricamente, non avrebbe nulla a che fare con la parte destra della classifica. I soli 8 punti conquistati finora dai giallorossi di Mourinho hanno fatto certamente rumore. I tre punti in palio domenica alla Domus, di conseguenza, assumono ancora più peso specifico sia per il Cagliari che per la Roma. I rossoblù dovranno provare a dimostrare di avere intensità e carattere richiesti dalla categoria. Quanto di necessario per trovare la via giusta per ottenere la ricetta perfetta per il cambiamento. Ranieri, data la sua ultra trentennale esperienza da allenatore, sa come si fa.
Fabio Loi














