Ritrovarsi per emergere e convincere tutti del suo valore. Eldor Shomurodov, in questo inizio di stagione, sembra ancora non aver risolto le difficoltà che ne hanno caratterizzato le ultime due annate in A con le maglie di Roma e Spezia. L’aver scelto in estate di approdare al Cagliari gli ha consentito di avere una nuova possibilità, anche se l’impatto con la realtà isolana in Serie A alla corte di Claudio Ranieri non è stato di quelli indimenticabili per l’attaccante arrivato in Italia grazie al Genoa.
Numeri
Il 28enne uzbeko ha scelto Cagliari – come da lui stesso dichiarato lo scorso 28 luglio nella conferenza stampa di presentazione nel ritiro estivo valdostano dei sardi tra Chatillon e Saint Vincent – per tornare quello dei tempi del Genoa. Con la sponda rossoblù della Lanterna che ha potuto apprezzare, con 8 gol e 2 assist tra Serie A e Coppa Italia, il talento esploso nel Rostov. Per il giocatore nato a Jarkurgan all’epoca sembrava aprirsi una strada tutta in discesa nel calcio nostrano e invece le due esperienze deludenti per un attaccante tecnico e di qualità come lui con la Roma (42 presenze, 6 gol e 6 assist) e con lo Spezia nell’ultima stagione di Serie A (15 presenze, 1 gol e 2 assist) non hanno fatto altro che accrescere i dubbi intorno all’attuale numero 61 del Cagliari. Il trasferimento in Sardegna in estate segnato in rosso sull’agenda, come non una tappa qualunque nella sua esperienza. Le difficoltà, le prestazioni non all’altezza, la fatica nel trovare la giusta posizione in campo, accompagnate anche da una condizione fisica assai precaria fin dai primi giorni di ritiro estivo, sono state invece i leitmotiv dei suoi primi giorni in casacca rossoblù. Una serie di problematiche importanti e da non sottovalutare, che hanno portato Shomurodov a iniziare la sua avventura con il Cagliari decisamente con il freno a mano tirato. Al di là dell’aspetto tecnico e motivazionale, come spesso accade in questi casi, arrivano poi i numeri a certificare un feeling ancora non nato. Le statistiche della Lega Serie A, infatti, dicono che l’attaccante rossoblù ha totalizzato, su 8 presenze ufficiali e 308 minuti complessivi, 5 occasioni da gol, 4 tiri (tutti fuori dallo specchio della porta), 1 contrasto vinto (a fronte dei 27 persi), 3 palle perse (sono invece 10 quelle recuperate) e 74 passaggi totali effettuati (di cui però solamente 5 sono stati chiave nelle azioni della manovra offensiva rossoblù). Numeri che sottolineano ulteriormente le evidenti difficoltà di Shomurodov in questo inizio di stagione. In sostanza, pochissima incisività negli ultimi 15-20 metri di campo e in fase di conclusione.
Risposte
Nonostante le statistiche negative Shomurodov è chiamato, fin dal prossimo match contro la Salernitana, a dare un segnale forte al Cagliari e in particolare al suo nuovo allenatore Claudio Ranieri. L’esperto tecnico romano ha sempre creduto, stando perlomeno alle parole in conferenza stampa, nel suo attaccante nonostante le difficoltà iniziali tecniche, fisiche e anche di ambientamento nella nuova realtà isolana. Le critiche sono piovute spesso e inevitabilmente sul numero 61 ma Ranieri è andato oltre quelli che sono stati i giudizi non lusinghieri nei confronti dell’uzbeko e l’ha sempre considerato come uno dei giocatori su cui fare sicuro affidamento, complici forse anche le diverse assenze nel reparto avanzato. La pausa per le nazionali deve rappresentare, almeno nelle intenzioni, un primo passo fondamentale per la rinascita di un giocatore che comunque ha delle caratteristiche particolari (specialmente in fase di assist e di raccordo), che possono ritornare utili a lungo andare nella fase offensiva del Cagliari. Con Claudio Ranieri e il suo staff che hanno voluto prendere in mano la situazione legata all’attaccante uzbeko. Il tecnico del Cagliari, con le sue doti di grande motivatore, ha parlato a lungo con Shomurodov in questa sosta, cercando di fare un punto definitivo della situazione. L’allenatore isolano, che conosce a fondo le capacità e le prospettive del suo numero 61, ha chiesto all’ex Rostov un deciso cambio di passo, in particolare come atteggiamento sul terreno di gioco. Una dichiarazione di intenti chiara e precisa, proprio in vista di una gara così importante e delicata per l’inizio dell’operazione risalita dei rossoblù come quella di Salerno.
Riscatto
“I will try to do my best”, ovvero proverò a fare del mio meglio. Chissà magari che questa frase non diventi il giusto slogan, il punto di partenza tanto ricercato e agognato da tre mesi a questa parte per la rinascita di Shomurodov con il Cagliari. Nessun proclama esagerato ma un obiettivo chiaro per dare un segnale fondamentale per la stagione rossoblù in massima divisione. All’orizzonte, alla ripresa del campionato, c’è la sfida ad alta tensione con la Salernitana, che vale già tanto in chiave salvezza nonostante non sia passato nemmeno un terzo della regular season. Ranieri, dal canto proprio, sarà chiamato con ogni probabilità a fare delle scelte per alcuni versi obbligate in difesa (qui il nostro approfondimento sulla retroguardia rossoblù) e altre di tipo tecnico negli altri reparti in base a come il Cagliari deciderà di approcciare la partita al di là dei tatticismi del caso. In avanti, nell’ultima partita contro la Roma all’Unipol Domus, l’allenatore isolano ha optato per la coppia formata da Petagna e da Oristanio. Un tipo di soluzione, quest’ultima, che mette insieme potenza fisica e un buon mix tra tecnica e fantasia. Al momento è complicato e anche prematuro capire con certezza quali saranno le scelte iniziali di Ranieri in vista della sfida dell’Arechi in attacco. Tuttavia l’attuale inquilino della panchina rossoblù è perfettamente consapevole del fatto di avere nel suo mazzo di carte, per la categoria reparto avanzato, un giocatore come Shomurodov, alternativa comunque importante da utilizzare eventualmente a gara in corso e alla ricerca del proprio riscatto. Anche perché in caso di mancate risposte positive da qui a gennaio da parte dell’ex Roma non è da escludere che il Cagliari viri nel mercato invernale su altre scelte, magari terminando in anticipo il rapporto di prestito con l’uzbeko.
Fabio Loi














