Due punti persi o uno guadagnato? Parafrasando Zerocalcare, la domanda non devasta ma comunque resta nei pensieri di un Cagliari che a Pisa, nonostante quanto di positivo mostrato, non è riuscito ad andare oltre allo 0-0. Rallentando così la corsa verso i piani più favorevoli della griglia playoff.
Chance
Sei pareggi nelle ultime otto gare, intervallati da due vittorie consecutive contro Ascoli e Reggina. L’unica, quella contro la squadra di Inzaghi, contro una diretta concorrente per la fase finale della stagione. Il Pisa si è aggiunto alla lista delle squadre contro cui il Cagliari non ha perso punti ma su cui non ne ha neanche guadagnato: Bari, Genoa e Sudtirol, tutte formazioni che precedono i rossoblù, per quanto tra la sfida del San Nicola e gli ultimi due turni giocati le differenze siano profonde. Perché la squadra di Ranieri nell’ultimo periodo ha dimostrato di riuscire a bilanciare attenzione e voglia di fare, riuscendo a rispettare il piano tattico studiato durante la settimana senza rinunciare al tentativo di imporre il proprio gioco. La gara in Toscana ne è stata una nuova prova. Dossena ha disinnescato Torregrossa, Makoumbou silenziosamente ha reso complessa la gara di Morutan, Nandez è stato prezioso nel controllo di un Beruatto visto poco in proiezione offensiva. Così il pallino del gioco è stato spesso nelle mani dei rossoblù, capaci di riversarsi nella metà campo avversaria con continuità dopo i primi minuti della sfida. Lo dice il possesso palla, ma anche gli attacchi pericolosi fatti registrare, ben 88 contro i 30 del Pisa. Una statistica però che evidenzia un problema, forse il problema per un Cagliari che guarda verso l’alto ma non riesce ancora a spiccare il volo: la mancanza di freddezza sotto porta, ancora più chiara in una serata in cui Lapadula viene tenuto sotto stretto controllo dagli avversari. La prima occasione di Prelec, il gol mancato di Lella in scivolata con lo specchio libero da ogni ostacolo, il palo colpito da pochi metri da Azzi. Sono solo alcune delle chance mancate dai rossoblù durante i 93’ dell’Anconetani. Occasioni perse che in classifica si fanno sentire, almeno per quanto riguarda la corsa al terzo posto, con il Bari a +9 sui rossoblù a sei gare dal termine della stagione regolare. Un distacco che senza l’ultima prova di affidabilità di Radunovic sarebbe potuto essere anche più ampio.
Maturità
“La squadra ora è bella compatta, siamo una squadra e vogliamo continuare così”, ha affermato Ranieri nella conferenza stampa del post-partita. I soli due cambi durante il corso della sfida fanno presagire che qualcuno in rosa sia ancora da recuperare. Sia a centrocampo, Deiola e Rog su tutti, ma anche in avanti, zona del campo in cui Falco non si vede da tanto tempo e in cui Luvumbo è diventato evanescente. Tuttavia, per voglia e attenzione quello contro il Pisa non è stato un passo indietro per una squadra che sembra non allontanarsi dalla descrizione del tecnico romano, almeno per quanto riguarda gli undici iniziali ormai assodati. A cui però servirà fare lo step mentale in più per ambire realmente al salto di categoria in qualunque modo possa questo arrivare. E lasciare così meno spazio ai rimpianti quando sarà obbligatorio tirare le somme della stagione. Alla luce di quanto accaduto in Toscana, ma anche negli altri campi tra le vittorie di Reggina e Bari, le due partite con Frosinone prima e Parma poi diventano ancor più fondamentali per i rossoblù. Che soprattutto contro la prima forza del campionato dovranno provare a far valere il proprio peso. Quello messo insieme durante una seconda parte di stagione positiva, ma in cui manca la prova del nove, quella che rende meno forti i dubbi e fa crescere le sicurezze. Sia della squadra, ma anche di una piazza che ogni trasferta fa sentire i rossoblù un po’ più a casa dal primo minuto fino al fischio finale. E che ora ha bisogno di un ulteriore segnale per capire se può continuare a sognare.
Matteo Cardia