Monza-Cagliari, in programma domenica 5 gennaio alle 12.30, è la classica sfida per la cui descrizione si sprecherebbero banalità e frasi fatte: “partita da dentro o fuori”, “spareggio salvezza”, “gara tra disperate” e via dicendo. Lo sa Davide Nicola, ben consapevole delle scorie lasciate nella testa dei suoi uomini dopo un dicembre da dimenticare in fretta, fatto di sole delusioni dopo cinque sconfitte in altrettante partite. Ecco perché il ritorno in campo nel primo impegno del 2025 rappresenta un test da non fallire in alcun caso per i rossoblù, chiamati a riprendersi per cominciare il nuovo anno in maniera diametralmente opposta a come si è concluso il 2024. Cercando di dare un colpo di spugna soprattutto dopo la sconfitta di Venezia, che ha alimentato dubbi e incertezze in una piazza tornata a preoccuparsi per una classifica negativa.
Il precedente
L’importante è saper reagire, riportando alla mente l’ultimo precedente, unico in Serie A nella storia di Monza-Cagliari. Anche la sfida della stagione 2023-24, giocata lo scorso 16 marzo, aveva generato grandi aspettative nell’ambiente rossoblù. Il Cagliari allora guidato da Claudio Ranieri arrivò al match del “Brianteo” reduce dal filotto di quattro risultati utili consecutivi post “elettrochoc” causato dalle dimissioni, poi rientrate, del tecnico romano al termine della sfida interna contro la Lazio. Prima i due pareggi contro Udinese e Napoli (entrambi per 1-1), poi il bis di successi contro Empoli (0-1) e Salernitana (4-2) che rilanciarono le ambizioni salvezza di Pavoletti e compagni che, alla vigilia della sfida di Monza, erano risaliti fino al quindicesimo posto in classifica. “Siamo al termine del campionato, mancano dieci partite e ci sono 30 punti in palio: i passi falsi non sono più ammessi”, disse Ranieri prima della sfida contro i brianzoli all’epoca allenati da Raffaele Palladino. Davanti a uno stadio pieno di tifosi sardi – oltre 2.400 assiepati nel settore ospiti – in una partita noiosa e senza spunti i rossoblù non riuscirono a far male ai biancorossi, che portarono a casa la posta piena grazie alla magia di Daniel Maldini su calcio di punizione. La sconfitta cambiò poco i piani del Cagliari che, una volta passata la sosta pasquale, seppe reagire con altri quattro risultati utili consecutivi tra cui la vittoria per 2-1 con l’Atalanta e i pareggi contro Inter e Juventus, entrambi per 2-2.
Avversario ostico
Uscire indenni dalla trasferta di Monza è l’unica possibilità per Nicola e i suoi giocatori che, come detto, a Venezia hanno fallito l’ultimo scontro salvezza. Per certi versi la gara contro Pessina e soci rappresenta una sfida simile a quella del Penzo, persa 2-1 contro il lagunari degli ex Oristanio, Altare e Di Francesco. Il Monza è una squadra in difficoltà nel fare punti e nel fare gol, che occupa l’ultimo posto in classifica con 10 punti, frutto di una sola vittoria, 7 pareggi e ben 10 sconfitta. E che tra le mura amiche ha portato a casa la miseria di 3 punti, frutto di altrettanti pari con Inter (1-1), Roma (1-1) e Venezia (2-2). Numeri alla mano sembra evidente come sia un match totalmente alla portata del Cagliari. Eppure, la paura di rivedere la squadra incapace di pungere come a Venezia esiste. Il cambio in panchina tra Alessandro Nesta e Salvatore Bocchetti non ha portato punti all’esordio a Parma, ma la prestazione dei brianzoli è stata solida. Nonostante il rosso a Pablo Marí (squalificato, salterà il Cagliari), il Monza ha saputo reagire al vantaggio di Hernani trovando l’1-1 momentaneo con Pedro Pereira, vedendo sfumare il pari soltanto all’ultimo istante con il colpo di testa di Valenti. Ma l’avvio di match aveva visto una partenza bruciante di Ciurria e compagni, abili a mettere alle strette i padroni di casa. Insomma, un avversario da non sottovalutare e che in rosa può contare su elementi che il Cagliari conosce bene come i due Andrea, Carboni e Petagna. Out certamente i senatori Pessina, Cragno e Gagliardini, Bocchetti dovrebbe recuperare in avanti sia Mota Carvalho che Djuric, che si giocheranno il posto con Maldini, Caprari e il croato Maric, che lo scorso anno nella gara d’andata (1-1) ha segnato il suo unico gol in Serie A. Mentre tra i pali ci sarà Turati, che con la maglia del Frosinone nel doppio confronto della scorsa stagione fece i miracoli contro l’attacco rossoblù.
Suggestione Felici
Tutti elementi che, in buona sostanza, rendono molto scomodo per il Cagliari di Nicola l’incrocio di domenica 5 gennaio. L’assenza di Luvumbo priverà ancora una volta il tecnico piemontese di una delle principali frecce in attacco: chissà che non sia la volta buona per vedere partire dall’inizio Mattia Felici, unico barlume di luce nel reparto offensivo nelle ultime sfide contro Venezia e Inter. Fin qui l’ex Feralpisalò tra i calciatori impiegati è, insieme a Pavoletti e Kingstone, l’unico a non essere mai partito titolare nelle 18 giornate di campionato fin qui giocate. Il suo adattamento non è stato tra i più semplici, soprattutto per le esigenze tattiche di Nicola, ma il 23enne romano è l’unico elemento in grado di accendere la partita con le sue invenzioni estemporanee, figlie di un modo di giocare quasi scanzonato. A questo Cagliari spuntato e con poche idee in avanti un giocatore offensivo con queste caratteristiche servirebbe come il pane. Sarà la partita giusta per lui? Chissà. Intanto, salvo colpi di scena, in attesa di rinforzi in arrivo dal mercato i rossoblù andranno a Monza con la stessa squadra che ha affrontato Venezia e Inter. Il recupero di Yerry Mina, però, è una buona notizia per Nicola: il colombiano saltò la sfida dello scorso anno e la sua assenza allora si fece sentire, così come quella di Gaetano. Anche il fantasista napoletano non era presente nell’1-0 firmato Maldini ed è, finora, la principale delusione a livello di rendimento in campo. Anche per lui la sfida di Monza può rappresentare l’ennesima occasione di rinascita, magari come carta a gara in corso. In ogni caso Nicola dovrà tenere bene a mente la lezione di Venezia e, nonostante la sua idiosincrasia a ripensare al passato, l’ultimo precedente contro il Monza. Per evitare di ripetere sempre gli stessi errori e aggravare una situazione che, nonostante le parole di fiducia espresse nei suoi confronti e nel suo progetto dal patron rossoblù Tommaso Giulini, potrebbe diventare sempre più complicata.
Francesco Aresu