L’applauso della Unipol Domus all’ingresso in campo all’intervallo di Cagliari-Juventus, rigorosamente con i calzoncini arrotolati a metà quadricipite come da vezzo ormai consolidato. Un boato atteso più di due mesi: Zito Luvumbo ha aspettato ben 71 giorni prima di riprendersi l’affetto dei suoi tifosi. Da quel Cagliari-Atalanta del 14 dicembre, quando uno sfortunato contrasto a centrocampo con Maarten De Roon, arcigno mediano nerazzurro, lo ha costretto a lasciare il campo a inizio ripresa per un problema alla caviglia.
Scossa
La speranza iniziale di non essersi fatto troppo male, la consapevolezza della gravità del problema che giorno dopo giorno aumentava sempre di più. Alla fine Luvumbo è rimasto ai box per due mesi abbondanti, con il suo posto sulla fascia sinistra preso da Mattia Felici che in più di una circostanza lo ha sostituito degnamente. Contro la Juventus, però, l’ex Feralpisalò è sembrato patire la verve di Weah e, soprattutto, la fatica delle consegne tattiche assegnategli da Davide Nicola. Risultato: per Felici un primo tempo a rincorrere l’avversario, senza riuscire a creare veri pericoli, tanto da restare negli spogliatoi. Chi al suo posto? Quando dal tunnel è uscito fuori Luvumbo, la risposta è stata chiara a tutti. La scelta giusta da parte di Nicola, come si è visto fin dai primi palloni toccati. Il tipo di giocatore ideale per mettere in difficoltà una difesa “arrangiata” come juventina, con un’ala pura come terzino destro (Weah), una coppia centrale inedita (Gatti-Kelly) e con il convalescente Cambiaso ad agire sulla sinistra. Il marchio di fabbrica di Zito si è visto dopo soli 2 minuti, quando l’angolano è scappato in ripartenza a Weah costringendolo a spendere il cartellino giallo. Sembrava poter essere il La alla riscossa del Cagliari, che invece non è riuscito a rimettere il match in parità. Nonostante il contributo di Luvumbo, che ha svariato sulle due fasce mostrando una buona gamba e rappresentando la principale minaccia per la difesa bianconera. Nicola a un certo punto lo ha dirottato a destra, usando lui e Coman come esterni a piede invertito: una scelta che non ha pagato quanto desiderato dal tecnico rossoblù, rimasto però piacevolmente colpito dalla risposta del suo numero 77. “Come vedete è entrato e mi ha stupito. Mi aspettavo un po’ meno da lui per come l’ho visto in allenamento. Abbiamo bisogno di recuperare al meglio Luvumbo e di portare in forma Coman”, ha detto il tecnico rossoblù nella conferenza stampa del post-partita, sottolineando l’importanza del classe 2002 di Luanda nell’economia di gioco del suo Cagliari.
Pronto all’uso
Soprattutto nel reparto degli esterni offensivi, in cui Nicola ha a disposizione quattro giocatori con caratteristiche diverse. Se Luvumbo rappresenta lo strappo e l’imprevedibilità sul breve, con il suo “caos disorganizzato” che spesso lo rende elemento di difficile lettura per i difensori avversari, Zortea è quello più fisico e “di corsa” dei quattro, oltre a essere il più abile in fase difensiva. Felici è l’esterno della giocata estemporanea e del dribbling, mentre Coman identifica tecnica e “ignoranza” messe a disposizione di un tiro potente e preciso, che lo rende il più pericoloso in zona gol. Averli tutti allo stesso livello, atletico e mentale (inteso anche come attitudine tattica), è la sfida principale per il tecnico rossoblù, che finora ha spesso dovuto fare di necessità virtù tra infortuni e necessità di inserimento. Aver recuperato Luvumbo, però, per Nicola è una notizia lietissima in vista della sfida di domenica 2 marzo a Bologna contro i rossoblù di Vincenzo Italiano. L’angolano ha voglia di tornare a essere protagonista per i destini del Cagliari, soprattutto viste le aspettative di società e tifosi nei suoi confronti al secondo anno di Serie A. Un solo gol, segnato a Roma nella sconfitta per 2-1 contro la Lazio e un assist, per Zortea, nella prima vittoria stagionale dei rossoblù a Parma (2-3). La stagione di Zito deve ancora prendere la giusta direzione, dopo le prime partite passate a trovare il giusto posto da occupare in campo (e dopo un’estate vissuta da seconda punta al fianco di Piccoli, con scarsi risultati). Al Dall’Ara Luvumbo ha trovato il suo primo gol in Serie A, nella scorsa stagione: un 2-1 di fine estate in cui il Cagliari di Claudio Ranieri venne punito oltre i propri demeriti dalla topica di Radunovic nel finale di partita, con Fabbian abile a superare il portiere serbo con un tocco ravvicinato dopo che lo stesso si era lasciato scappare il pallone dalle mani. Una metafora perfetta delle difficoltà vissute tradizionalmente dai rossoblù a Bologna, come noto campo avaro di soddisfazioni per Pavoletti e soci. Recuperare alla causa il miglior Luvumbo diventa fondamentale per l’ultimo terzo di campionato, per vari motivi. A cominciare dalla questione turnover, soprattutto viste le ultime difficoltà vissute dalla catena di destra formata da Zappa e Zortea: aggiungere Zito alle rotazioni in avanti permetterebbe a Nicola di alternare i primi due, magari riuscendo a farli riposare un po’ per fargli ritrovare la giusta condizione. Chissà che l’angolano non possa tornare tra i titolari già al Dall’Ara, così da riprendersi quello spazio perso a dicembre contro l’Atalanta e per festeggiare nel miglior modo possibile la nascita del suo primo figlio, il piccolo Zayan (a proposito: auguri ai genitori Edivania e Zito). Il Cagliari aspetta Luvumbo: lui sarà pronto a rispondere alla chiamata?
Francesco Aresu














