Ancora tutto da scrivere il futuro di Fabio Aru per il 2021. L’avventura alla UAE Emirates è ormai ai titoli di coda, o meglio si è già formalmente chiusa con la mancata convocazione alla Vuelta, e il villacidrese dovrà cercare una nuova maglia per la prossima stagione.
Nonostante le annate sfortunate e con problemi fisici il sardo, che è tornato nell’Isola recentemente, ha attirato l’interesse di qualche squadra: sembra svanita l’ipotesi NTT paventata qualche settimana fa visti i problemi di un mancato arrivo di un nuovo sponsor, ma è ancora viva la tentazione dell’Alpecin-Fenix. La squadra di matrice olandese (ancora non nel World Tour ma che potrebbe diventarlo a breve) secondo InBici rimane una delle favorite per accaparrarsi Il Cavaliere dei Quattro Mori schierandolo già nelle gare invernali di ciclocross: si tratterebbe di un ritorno al passato per Aru che ha esordito proprio in Italia con questa tipologia di gara che unisce l’asfalto al fango e a tratti fuoristrada. Corse faticosissime che potrebbero fare da preambolo alla stagione su strada con il villacidrese che reciterebbe il ruolo di uomo classifica nelle gare a tappe in una squadra che fa delle classiche il suo punto di forza.
Di certo in queste ore è sfumato il presunto interesse della EOLO-Kometa, squadra che nel 2021 diventerà Professional: nelle scorse settimane si era indicato in Aru un uomo su cui puntare per far crescere i tanti giovani del team italo-spagnolo di Alberto Contador (fornitore anche delle biciclette) e Ivan Basso. È stato proprio il varesino ex vincitore del Giro d’Italia a negare un possibile accordo con il corridore nativo di San Gavino: “Non è alla nostra portata– ha spiegato Basso ai microfoni di Radio 1-. Abbiamo squadra già strutturata con giovani che vogliono e devono crescere nel nostro gruppo. Fabio ha bisogno di squadra che lo aiuti a rilanciarsi su livelli che gli competono, ma noi non abbiamo la struttura o la forza economica per puntare su di lui e soddisfare quelle che sono le sue esigenze”. Quello di Fabio Aru è ancora un futuro tutto da scrivere.
Matteo Porcu