Ormai non resta che adattarsi al fuso orario, pianificare qualche sveglia in più, ma in sostanza ci siamo: i mondiali di Atletica Leggera di Tokyo sono ormai alle porte e dal 13 al 21 settembre anche la Sardegna avrà modo di essere protagonista. Una Sardegna che nonostante le tante difficoltà sta emergendo sempre più in modo compatto come un asse portante della Nazionale, formando atleti di alto livello che hanno già avuto modo di dire la loro anche sul piano internazionale.
Tortu, Patta e Kaddari convocati per i mondiali di Tokyo
Con i 90 convocati dal direttore tecnico La Torre, questa sarà la squadra italiana più numerosa di sempre ad un mondiale. Tra loro, ci saranno anche 3 atleti sardi e si tratta ormai di punti di riferimento fissi tra i senior, ovvero Filippo Tortu, Lorenzo Patta e Dalia Kaddari. Assente invece Diego Nappi, il giovane sprinter di Porto Torres medaglia d’oro sui 200m agli Europei U20, che aveva preso parte al raduno delle staffette di Roma.
Filippo Tortu correrà sia i 200m che la staffetta 4×100 in questa edizione dei mondiali di Tokyo. Di fatto il velocista milanese di origine sarda si è qualificato ai mondiali tramite minimo Fidal e sistema dei target numbers della World Athletics, perché nel corso dell’anno solare non è riuscito a correre il minimo tecnicamente previsto per la partecipazione. A premiarlo, dunque, è stata la sua posizione nel ranking mondiale. Le sensazioni però, al momento, non sembrano essere delle migliori. Nell’ultimo test prima della rassegna iridata corso a Rieti, Tortu ha fatto registrare un preoccupante 20”82, il suo crono più lento dal 2015. Considerate le condizioni non ottimali della pista, è probabile che abbia preferito non spingere troppo per evitare problematiche fisiche, anche se il tempo ha fatto storcere il naso a tanti. D’altra parte, un mondiale è pur sempre un mondiale e le ambizioni chiaramente cambiano, con le energie nervose che possono giocare a proprio favore, come avvenne proprio sulla stessa pista, a Tokyo, in occasione dei Giochi Olimpici del 2021. Tortu contribuì enormemente alla vittoria dell’oro con la staffetta 4×100, correndo una quarta frazione memorabile che gli consentì di avere la meglio sui britannici. Non è un caso, perciò, se negli ultimi anni il duecentista è riuscito ad esprimersi meglio con la “squadra” piuttosto che da solo. Anche in questa occasione, la musica potrebbe essere la stessa, anche se Filippo ha sicuramente ben altri piani anche per la gara individuale.
Restando sul tema staffetta 4×100, non bisogna però dimenticarsi le incertezze che le aleggiano attorno, a partire dalla presenza o meno di Jacobs e dalle condizioni di Lorenzo Patta. Il velocista di Oristano ha recuperato a tempo di record dall’infortunio capitatogli a giugno, nel corso degli Europei a squadre di Madrid, e ha preso regolarmente parte al raduno delle staffette pre-mondiale. D’altra parte, Patta ha preferito non svolgere alcuna gara prima della competizione, sicuramente per cercare di preservarsi al meglio per l’appuntamento di Tokyo e scongiurare al massimo possibili ricadute. Per il resto, le sensazioni di inizio stagione erano state tutto sommato buone, considerato il 10”16 di Savona realizzato a maggio e il 10”25 del Roma Sprint Festival con -0.7 di vento a sfavore. Al momento, rivedere il quartetto delle Olimpiadi in piena forma appare complicato, ma non impossibile. Certo è, che se i mattoncini dovessero incastrarsi nel modo giusto, raggiungere la finale sarebbe tutt’altro che un’utopia.
Questi mondiali potrebbero essere invece la grande occasione di Dalia Kaddari. Durante gli Europei a squadre ha sfiorato il suo record personale sui 200m con un 22”68 che è diventato il terzo tempo della sua carriera sulla distanza. Alle Universiadi, invece, era arrivato un parziale passo indietro, ma poi si è andata a prendere di forza il suo quinto titolo italiano individuale. Le condizioni sono buone e questa potrebbe davvero essere un’opportunità per mettere in discussione il suo personale e forse ottenere anche qualche piccola gratificazione in più. Nella staffetta, invece, è una garanzia: la 4×100 femminile, a differenza della maschile, ha avuto delle vicende decisamente meno travagliate negli ultimi tempi e ha via via dimostrato di essere ormai altamente competitiva in ogni contesto. Salvo clamorosi errori, il quartetto può dire la sua a ridosso delle medaglie.
La pista
Nella speranza che si manifestino delle condizioni meteorologiche favorevoli per tutta la durata dei campionati, un elemento che sicuramente potrà essere un supporto per gli atleti è la pista. Si correrà nello stadio Nazionale di Tokyo che era stato ricostruito in occasione dei Giochi Olimpici del 2020, poi tenutisi nel 2021 a causa del Covid. In occasione dei Giochi a cinque cerchi ci si era accorti del fatto che la struttura stessa della pista fosse stata elaborata per favorire migliori performance da parte degli atleti e i risultati non avevano deluso le attese.
Di fatto, furono registrati 3 record del mondo senior, 12 record olimpici, 28 continentali, 151 nazionali e 198 personali. La sua elasticità aveva favorito di fatto il controllo del ritmo e della velocità di corsa, contribuendo anche alla stabilità, fattore fondamentale anche in pedana. Un mix esplosivo che portò notevoli benefici anche agli atleti e che si notò anche sul fronte italiano. Su tutti spiccarono sicuramente gli straordinari risultati di Marcell Jacobs e della già citata staffetta 4×100 maschile, ma in totale furono ben 11 i record italiani. Insomma, un “fattore campo” che potrebbe rivelarsi decisivo un po’ per tutti, almeno a livello personale.
Maria Laura Scifo














