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Approccio e beffe finali: i numeri inchiodano il Cagliari di Mazzarri

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“In futuro tutti saranno famosi per quindici minuti”. La celebre frase dell’artista americano Andy Warhol trova nel Cagliari la propria verità per contrasto. I rossoblù, infatti, non sembrano amare i quarti d’ora agli estremi delle partite.

Inizio e fine

Approccio e concentrazione. Due facce della stessa medaglia, non è infatti un caso che i dati confermino le sensazioni del campo. Punti persi tanti, troppi, con i finali di gara che hanno tolto alla squadra di Mazzarri vittorie pesanti sulla strada della salvezza. Ultima quella di Genova, il gol di Badelj a proseguire la linea tracciata dai vari Busio, Bonazzoli, Osimhen e compagnia. Ma non solo solo le disattenzioni quando le partite volgono al termine a lasciare traccia nel destino dei rossoblù, ma anche l’incapacità di incidere sia all’inizio che alla fine. Approcci che non mettono le sfide su binari favorevoli, arrembaggi – o contenimento alla ricerca del risultato positivo – senza successo e che lasciano la coperta corta troppo spostata verso la porta di Cragno.

Numeri

Il Cagliari, dati Opta, è la squadra meno prolifica di tutta la Serie A considerando soltanto i primi e gli ultimi 15 minuti di ogni partita. Sei reti totali equamente divise tra i due parziali, con un distacco da chi precede i rossoblù di cinque gol. Se poi si guarda all’avversario che attende gli uomini di Mazzarri alla Unipol Domus sabato 30 aprile alle 15, l’Hellas Verona, la distanza in questa particolare statistica è abissale. Ventiquattro le reti degli scaligeri tra il primo e il quindicesimo minuto e tra il settantaseiesimo e il fischio finale. Ben 18 in più del Cagliari. Una squadra, quella rossoblù, che sembra avere un motore diesel nella fase offensiva peccando inoltre anche sul lungo, spegnendosi prima che arrivi il novantesimo. D’altronde Joao Pedro e compagni sono il quarto peggior attacco della Serie A, seguiti solo da chi è dietro in classifica anche nei punti, senza dimenticare che i rossoblù sono la seconda peggior difesa insieme all’Empoli e davanti alla sola Salernitana.

Sostiene Mazzarri

“Dobbiamo essere più accorti perché più aggressivi di noi non c’è nessuno”, e ancora “giochiamo senza dare respiro come fa l’Atalanta”. Così Walter Mazzarri nella conferenza stampa in vista della gara contro l’Hellas (qui tutte le dichiarazioni). Parole che, però, non trovano risposta nell’approccio numerico alle partite. Ovvero, nei gol messi a segno. Il Cagliari difficilmente riesce a indirizzare le gare verso di sé, piuttosto è spesso costretto a inseguire. Non solo, ma anche nella parte finale il famoso braccino non fa chiudere gare che, infatti, hanno visto i rossoblù raggiunti in più di un’occasione. Contro il Verona la possibilità di invertire una tendenza pericolosa, anche se alla fine ciò che conterà saranno i tre punti. Il come e il quando si segna, a quattro giornate dalla fine, perde d’importanza. Senza per forza raggiungere i quindici minuti di celebrità – iniziali e finali – profetizzati da Andy Warhol.

Matteo Zizola

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