agenzia-garau-centotrentuno

Vecchio (e brutto) stile

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Cosa ha detto Bologna-Cagliari? Lo scopriamo nella nostra analisi tattica.

Il Cagliari visto a Bologna ha mostrato, dal punto di vista tattico, limiti che sembravano essere stati rimossi dopo la gara quasi perfetta contro l’Inter della giornata precedente. Maran ha iniziato con il classico 4-rombo-2, ma differente per attitudine rispetto alla partita contro i nerazzurri: baricentro più basso, poca spinta degli esterni, attacco delle seconde palle assente così come la pressione alta.

Nella ripresa il tecnico ha provato la carta Despodov, mantenendo comunque il rombo, quindi ha cambiato faccia alla disposizione tattica: con l’ingresso di Thereau il passaggio al 4231, con quello di Birsa al 424 già visto negli ultimi minuti di Sassuolo. Il risultato è stato avere più uomini davanti, ma nessuna modifica dell’atteggiamento: possesso palla lento nella propria metà campo, fino alla ricerca del lancio lungo per trovare l’occasione estemporanea invece che crearla attraverso il gioco.

Nelle due occasioni più chiare capitate sulla testa di Joao Pedro troviamo anche gli unici due momenti nei quali il centrocampo ha aiutato Barella, Pavoletti e il brasiliano in fase offensiva. La prima parte da un lancio lungo di Srna, Bradaric è avanzato e libera Barella mentre Padoin supporta sull’esterno e le due punte stazionano dentro l’area: manca, però, l’inserimento della mezzala sul lato opposto (Ionita), visto invece spesso contro l’Inter.

.

Nella seconda l’atteggiamento è più vicino a quello della gara contro i nerazzurri, con Ionita che si inserisce senza palla e Despodov a completare il gruppo di quattro giocatori che attacca l’area avversaria.

.

Oltre alla sterilità offensiva e a un atteggiamento poco audace ormai tipico delle trasferte rossoblù, la squadra ha anche messo in campo un’insolita disorganizzazione difensiva figlia di disattenzioni sia individuali che collettive. La prima avvisaglia grave arriva quando Palacio va vicino al gol sugli sviluppi di un calcio di punizione che sorprende il Cagliari.

.

Il raddoppio di Soriano arriva dopo una serie di inserimenti centrali sui quali solo la bravura di Cragno evita il peggio. Sansone e Dijks combinano sulla sinistra, Barella è indeciso e Srna troppo schiacciato, il resto lo fanno un Ceppitelli che resta troppo alto e un Pisacane che rimane statico sull’incursione dell’ex Villareal.

.
.

Il Cagliari ha dunque proseguito sulla falsa riga delle precedenti trasferte, non solo di quelle che hanno determinato le cinque sconfitte consecutive prima di Bologna, ma anche di quelle di Frosinone e Ferrara (pareggi in rimonta), con la differenza che sotto le Due Torri il ritorno tutto rabbia e cuore non è arrivato, complice anche un po’ di sfortuna negli episodi di svolta della gara. Ma, come abbiamo scritto spesso su queste pagine, la fortuna aiuta gli audaci e Maran e i suoi ragazzi ancora una volta hanno lasciato a casa la voglia di stupire.

Matteo Zizola