Il tribunale della Federazione internazionale ha accettato parzialmente il ricorso presentato dal club Xeneize sul mancato pagamento dell’ultima tranche pattuita in occasione della stipula del contratto di cessione del centrocampista uruguaiano.
Condannato a pagare 2 milioni di euro (più altri circa 220 mila di interessi) al Boca Juniors non ancora versati per la cessione di Nahitan Nandez. È quanto stabilito lo scorso novembre dalla Players’ Status Chamber del Tribunale internazionale della Fifa dopo il ricorso proposto dal club Xeneize nel giugno 2021 contro quello presieduto da Tommaso Giulini, colpevole secondo la controparte di non aver pagato i restanti 2 milioni di euro sui 12.092.284 pattuiti il 4 agosto del 2019 al momento della firma del contratto di trasferimento del centrocampista uruguaiano in rossoblù. Una vicenda intricata, con diverse tappe fino alla sentenza emessa lo scorso 9 novembre 2021 dal giudice Sarah Ochwada che ha condannato il club di via Mameli a corrispondere la cifra mancante maggiorata dell’interesse annuo maturato a partire dall’11 agosto 2020 (termine ultimo in cui il Cagliari da contratto avrebbe dovuto versare la seconda tranche del pagamento, 8.550.000 euro).
Le varie tappe della vicenda
Il Boca Juniors ha presentato il ricorso dopo una comunicazione dell’istituto bancario scelto per ricevere il pagamento, la International Bankhaus Bodensee, che informava gli argentini di non aver ricevuto il pagamento da parte del Cagliari e chiedeva allo stesso club sardo il pagamento della cifra mancante, ovvero 2 milioni di euro più il 15% di interesse annuo maturato fino alla data del pagamento chiesto dalla società bonaerense. La linea di difesa prodotta dallo staff legale rossoblù verteva su un particolare non da poco: ovvero il fatto che nel contratto di cessione il Boca Juniors avesse prodotto dichiarazioni non vere riguardo alla proprietà del 100% dei diritti sportivi ed economici di Nandez. Una posizione dovuta alla famosa causa civile intentata dalla Goal Services Consulting, società svizzera di proprietà di Pablo Bentancur, agente del giocatore, sullo sfruttamento dei diritti di immagine del Leon, diritti di proprietà esclusiva della stessa Goal e, pertanto, non sfruttabili dal Cagliari. Come si legge nella nota prodotta dal tribunale Fifa, il club rossoblù avrebbe appreso all’interno del dibattimento nel tribunale di Cagliari dell’esistenza di un accordo scritto tra Boca e Goal Services, firmato il 2 agosto 2017, che prevedeva la concessione agli Xeneizes dello sfruttamento dei diritti di immagine di Nandez ma che, in caso di cessione ad altro club, gli stessi sarebbero tornati in capo alla Goal. Questo ha prodotto dei costi non indifferenti per il Cagliari: il pagamento dei diritti di immagine (250 mila euro più altrettanti in caso di cessione a un altro club), più un rinnovo di contratto al rialzo per combattere la riduzione di valore del giocatore (fissato in oltre 1,4 milioni di euro, firmato nel giugno 2020), più altri 500 mila euro circa tra commissioni all’agente e spese legali, senza dimenticare il danno di immagine per la risonanza mediatica data alla vicenda. Per tutti questi motivi il Cagliari ha chiesto al Boca di essere indennizzato degli stessi 2 milioni di euro, più il 15% di interessi, richiamando l’articolo 7.2 del contratto di trasferimento.
La decisione
La decisione del giudice Ochwada è stata quella di accogliere parzialmente il ricorso presentato dall’avvocato del Boca Juniors, José Luis Viridi e rigettare il controreclamo del Cagliari, perché dalla documentazione consegnata alla Corte risulterebbe (condizionale utilizzato nello stesso dispositivo di sentenza) che il Cagliari fosse consapevole dell’accordo tra Boca e Goal Services, “in quanto avrebbe effettivamente pagato una quota della seconda tranche alla predetta società in base al contratto di trasferimento”. Con la sentenza definitiva, il Boca non potrà più agire contro il Cagliari per eventuali ulteriori ricorsi, ma soprattutto il Cagliari entro 45 giorni dalla notifica dovrà effettuare il pagamento per evitare eventuali sanzioni relative al mercato in entrata, come il blocco per tre sessioni di trattative, ma soltanto su richiesta del Boca Juniors.
Francesco Aresu