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Acquafresca: “Cagliari, sei il favorito per la salvezza! E quel gol all’Udinese…”

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Seconda puntata della nuova rubrica di Centotrentuno: una serie di interviste a personaggi e protagonisti dello sport sardo, con un excursus che parte da un evento del passato per poi arrivare a chiacchierare di presente e futuro.


Arrivare giovani in una Serie A d’altri tempi e in una squadra ricca d’esperienza e talento che non riusciva a ingranare le marce giuste non è stato facile. Tuttavia, Robert Acquafresca però è riuscito a diventare protagonista in una stagione che resta nel cuore di tanti tifosi del Cagliari. Fu un suo gol, nella sfida contro l’Udinese dell’11 maggio 2008, ad aprire le marcature di un 0-2 completato dalla rete di Andrea Cossu che regalò una salvezza insperata al gruppo guidato da Davide Ballardini. Domenica 3 aprile il Cagliari di Mazzarri andrà nuovamente in Friuli in cerca di punti importanti per mantenere la Serie A. Destini e passato si incrociano: ne abbiamo parlato proprio con l’ex numero 9 rossoblù.

11 maggio 2008, Stadio Friuli, una cavalcata alla spalle ma una salvezza ancora da conquistare contro un’Udinese in lotta per la Champions. Il primo tempo finisce in pareggio, poi nel secondo viene fuori la vostra voglia di vincere e tu apri le marcature al 48’ con un destro che finisce nell’angolo destro del portiere. Che ricordi hai di quella partita?

Era una partita ancora con un peso maggiore rispetto a quella che il Cagliari affronterà domenica, perché ai rossoblù oggi ne mancano otto mentre allora ce ne mancavano due. Noi ci salvammo dopo una rincorsa incredibile, me lo ricordo come fosse ieri, è stato bellissimo. Ho fatto gol io, ha fatto gol Andrea Cossu, di quella giornata ho solo ricordi stupendi“.

Quella 2007-2008 è un’annata che i tifosi rossoblù ricordano con tanto affetto. Dopo una prima parte di stagione complessa sembravate spacciati. Poi cosa è successo? Qual è stata la scintilla per credere in quella salvezza?

All’inizio non riuscivamo a carburare nemmeno con Ballardini poi abbiamo fatto la svolta proprio nella partita contro il Napoli con quei gol nei minuti di recupero. È lì che poi è nato tutto, c’è stata una concatenazione di eventi e di partite che ci hanno portato a una salvezza che sa dell’incredibile perché eravamo messi molto peggio sia del Cagliari di questa stagione che di quello della stagione 2020-2021″.

Tra il 2007 e il 2011 tre stagioni a Cagliari, 110 presenze e 35 con la maglia rossoblù tra Serie A e Coppa Italia. Com’era stato l’impatto con la Serie A e quali sono state invece le differenze tra le due esperienze in rossoblù? 

Sono arrivato molto giovane a Cagliari, in una Serie A molto difficile. Avevamo una buona squadra ma non riuscivamo a ingranare, era complesso sia a livello di squadra che poi per i singoli fare bene. Non dobbiamo dimenticare che in quel gruppo c’erano Matri, Pisano che giocava in Under 21 con me, c’era Andrea Cossu da gennaio, Daniele Conti, Diego Lopez, Marco Storari, Michele Fini, Jeda. Giocatori anche sottovalutati ma veramente forti. Nella mia seconda esperienza credo di aver fatto bene. Giocavamo con un modulo diverso, con Matri unica punta. Quando poi Alessandro è andato alla Juventus io ho avuto più spazio tanto che da febbraio a maggio ho fatto 8 gol. Non è un bottino qualunque, se avessi giocato titolare in entrambi i gironi avrei potenzialmente potuto fare 16 gol e avrei potuto migliorare gli anni precedenti. Feci di tutto a fine stagione per tornare a Cagliari, purtroppo poi è un discorso che non si è concretizzato perché Cellino non trovò l’accordo con Preziosi“.

C’è una rete a cui sei maggiormente affezionato rispetto alle altre in maglia rossoblù?

Forse le due reti segnate al Livorno, in una partita che ci avvicinava alla fine del campionato. Eravamo in un periodo in cui non potevamo sbagliare nulla perché sennò avremmo buttato tutto alle ortiche. Prendemmo gol dopo cinquanta secondi, sembrava tutto in salita poi invece tirammo fuori una prestazione super. Vincemmo, io presi due pali, Matri una traversa. Li surclassammo“.

Parlando invece di attualità, anche quest’anno il Cagliari non è partito bene, ha cambiato allenatore in corsa ed è arrivato Mazzarri. Cosa pensi di questo Cagliari e del lavoro del tecnico toscano? E che partita potrebbe essere con l’Udinese?

Penso che il lavoro di Mazzarri sia buono. Non era facile e come tutti gli allenatori avrebbe preferito avere la squadra dall’estate. Penso che il Cagliari abbia tutte le carte in regola per salvarsi, non solo per i nomi che ha. La squadra ha giocatori d’esperienza ma anche dei buoni giovani. Adesso è giusto che la squadra spinga per salvarsi il prima possibile. Spero però che dall’anno prossimo chi rimarrà possa acquisire la consapevolezza di essere giocatori forti, di giocare in una società sana, per fare dei campionati tranquilli e ambire a qualcosa in più rispetto alla salvezza. La partita con l’Udinese? Quella di Udine non è mai una trasferta semplice, è una squadra molto difficile da affrontare anche quest’anno, un gruppo capace di mettere in difficoltà tutti“.

Il Cagliari ha tante scelte in attacco, da Joao Pedro fino a Gaston Pereiro. Nelle ultime settimane però è mancato tanto il gol. Come si può reagire in queste situazioni e secondo te di cosa ha bisogno il Cagliari per rendersi più volte pericoloso con i propri attaccanti?

Non lo so dire, bisognerebbe vedere la squadra tutti i giorni. Si reagisce però con il lavoro di fronte a questi momenti. Parlo purtroppo da ex attaccante che ha sofferto in momenti in cui non faceva gol. Lavoravo al massimo, facevo anche qualcosa in più in allenamento per cercare di ribaltare la situazione perché quando la fortuna non ti viene a cercare devi farlo tu. Joao Pedro, Pavoletti anche se probabilmente non ci sarà, Gaston Pereiro devono continuare a lavorare perché gli episodi girano“.

La corsa salvezza è tanto difficile quanto aperta. Ci sono tante squadre in pochi punti, chi vedi favorito dopo le ultime settimane?

Guardando il calendario penso che il Cagliari abbia quello migliore anche se ora sono tutte finali. Devo dire la verità, non mi piace tanto che il Venezia recuperi la partita con la Salernitana a fine aprile, è un sistema che non va molto bene. La gara andava recuperata prima per andare fino in fondo ad armi pari perché sennò se uno ha una partita in più due conti se li fa e non è giusto. Ovviamente però vedo meglio il Cagliari“.

Matteo Cardia

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