Non è un mistero che la forza più grande del Cagliari Primavera di Fabio Pisacane sia l’unità del collettivo. Un fattore evidente in più di un’occasione nel corso di un campionato positivo per i giovani rossoblù, lontani sedici punti dalla zona retrocessione e ancora in lotta matematicamente per un posto nei playoff. Non un obiettivo quest’ultimo, ma un possibile traguardo a cui guardare con serenità. Una situazione che sta permettendo a diverse individualità di venire a galla.
Tinte azzurre
Riyad Idrissi e Alessandro Vinciguerra sono due certezze della Primavera rossoblù già dalla scorsa stagione. Non le uniche, chiaramente, ma comunque quelle che hanno avuto un maggiore impatto nel corso del percorso di questa annata. Tanto da finire entrambi nel taccuino di Bernardo Corradi, attuale ct dell’Italia Under 19, e partecipare così agli stage organizzati per cercare i ragazzi giusti per la fase Elite dell’Europeo di categoria. Sia il terzino sinistro che l’attaccante campano, entrambi classe 2005, non sono entrati nei venti scelti per la competizione, con un pizzico di amaro in bocca probabilmente soprattutto per Idrissi che aveva anche ben figurato nell’ultima amichevole di preparazione giocata contro l’Austria. I due giocatori però sono però diventati parte del giro azzurro. Un riconoscimento del buon lavoro svolto ad Asseminello, considerata la crescita nel lungo periodo dei due giocatori. Vinciguerra è oramai un veterano della Primavera pur essendo ancora sotto età. Nonostante qualche problema fisico che ha condizionato parzialmente la stagione, il prodotto della scuola calcio Cantera Portici ha convinto ancora una volta per le sue qualità tecniche e per la forza fisica con cui spesso ha ribaltato i pronostici dei duelli con avversari più prestanti. Sono cinque le reti in stagione, ma anche cinque gli assist fatti registrare, ultimo quello utile ad Achour per il gol che ha portato alla vittoria sulla Juventus. Numeri e caratteristiche che hanno convinto Claudio Ranieri a sceglierlo per far parte dei giocatori a disposizione per le gare contro Bologna e Frosinone. Il percorso di Idrissi è stato invece leggermente diverso, con un ingresso in pianta stabile avvenuto in Primavera solo nella scorsa stagione. A poco a poco il terzino di Sadali si è preso il suo spazio, diventando uno dei punti fissi della squadra sin dall’arrivo di Pisacane. Tanta spinta, con l’impostazione del tecnico a livello tattico che favorisce l’istinto offensivo del giocatore, ma anche una fase difensiva sempre più promettente. Con una crescita fisica che negli ultimi mesi ha fatto fare il salto di qualità a un ragazzo che può ancora migliorare nelle scelte, ma anche nella gestione della tensione malgrado la fascia di capitano al braccio portata in più di una occasione abbia già fatto fare un passo in avanti netto al terzino dei rossoblù.
Attacco
Chi spesso si è preso la copertina è stato invece Sofiane Achour. Otto reti in campionato, il principale terminale offensivo dei rossoblù. Una personalità forte, tanto quanto il rapporto con Pisacane, evidenziato dagli abbracci arrivati dopo ogni rete segnata dall’attaccante franco-algerino arrivato dall’Angers nell’estate del 2022. Achour ha confermato di vedere la porta, anche dalla distanza, di essere in possesso di quell’istinto da attaccante che a volte porta verso un egoismo che è tuttavia ben bilanciato dalla capacità di sacrificio evidenziata in fase di non possesso. Caratteristiche che il tecnico dei rossoblù tiene in forte considerazione. “L’anno scorso l’ho pescato dall’Under18 per andare a giocarmi la salvezza a Frosinone. Lui sa benissimo il valore che gli riconosco, ci sono delle gerarchie che lui ha scalato a suon di gol”, aveva affermato l’allenatore della Primavera dopo la prestazione contro il Torino. E chissà che il rendimento non faccia finire la giovane punta sotto la lente d’ingrandimento della prima squadra, così come capitato a Kingstone che dopo i primi mesi di apprendimento sembra essere ormai destinato a essere inserito nel calcio dei grandi. Un percorso che potenzialmente potrebbe riguardare diversi giocatori rossoblù. In primis capitan Michele Carboni, che nonostante un’annata difficile dal punto di vista fisico rimane il faro della squadra dal punto di vista tecnico e di personalità e che potrebbe essere decisivo in questo finale di stagione. E poi Malfitano e Cogoni, classe 2007 e 2006, rivelazioni di una squadra che negli ultimi anni ha fatto muovere i primi passi a elementi come Luvumbo e Obert solo per citarne alcuni, oggi giocatori di un Cagliari che cerca la salvezza in Serie A.
Matteo Cardia