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23 anni fa l’addio a Vanni Sanna, pilastro del calcio sardo

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Il 6 luglio di ventitré anni fa si spegneva Giovanni “Vanni” Sanna, forte calciatore sardo prima ed in seguito apprezzatissimo tecnico.

Nato ad Alghero nel 1931, comincia a giocare nella città natale con la compagine giallorossa, con la quale disputa il torneo di Prima Divisione 1948-49. Dopo l’incoraggiante esordio, nella stagione successiva disputa un ottimo campionato, le sue prestazioni sono tanto rimarchevoli da attirare l’attenzione della Torres. Nell’estate del 1950 passa quindi ai rossoblù sassaresi per la cifra di 250 mila lire. Con la Torres nella stagione d’esordio 1950-51, coglie subito la promozione nell’omonimo torneo nazionale. L’anno successivo, grazie anche al suo apporto, la Torres termina con un prezioso terzo posto nel torneo di Promozione e ascende in IV Serie. Durante tutto l’autunno e l’inverno 1952 si mette in mostra come uno dei migliori giovani di tutto il campionato. In quel periodo puntano gli occhi sul giovane ventunenne alcuni osservatori della Lazio, ed infatti durante il periodo di permanenza della Torres sulla penisola, il 18 gennaio 1953 gioca a Civitavecchia contro i neroazzurri locali ed il 25 successivo è prevista l’impegnativa trasferta a Prato, contro una delle migliori formazioni del torneo. Il 21 gennaio, la Torres disputa un incontro amichevole a Roma con la Lazio, l’incontro termina per 6 a 1 in favore dei biancocelesti. Il “provino” di Sanna è positivo e pare che il suo passaggio a fine stagione sia cosa scontata, solo il prezzo poteva eventualmente far crollare l’operazione, a tal proposito la Lazio ottiene dalla Torres il diritto di opzione.

Il 22 febbraio nel derby disputato all’”Acquedotto” con il Montevecchio sigla entrambe le reti dei sassaresi, che così riacciuffano gli ospiti in vantaggio per 2 a 0. Nello stesso mese, al termine di un referendum tra gli allenatori del girone, Sanna risultò essere la mezzala destra più votata, segno della sua ulteriore crescita. Intanto a fine aprile il presidente del Cagliari Loi, e quello della Torres Maccari, s’incontrano per varare un progetto di collaborazione. Questa porterà certamente ad uno scambio di giocatori, Sanna rientra in questo progetto e a fine anno viene deciso che verrà ceduto al Cagliari. La contropartita per il suo trasferimento è sostanziosa, alla Torres il Cagliari girerà i calciatori: Motta, Dini e Avedano. Ma a fine campionato giunge il colpo di scena, i tre calciatori del Cagliari rifiutano il trasferimento alla Torres perché non vogliono retrocedere di categoria. Il Cagliari si ritrova in difficoltà, l’affare “Sanna” potrebbe sfumare, anche perché negli ultimi giorni di giugno giunge a Sassari la chiamata del presidente della Marzotto, allora militante in Serie B al pari del Cagliari, che offre la cospicua cifra di 12 milioni di lire. Il presidente Maccari rifiuta l’offerta, ma contestualmente accetta quella del Cagliari, che offriva la stessa cifra della compagine veneta. Alla fine Torres e Cagliari trovano l’accordo ed al posto dei 3 calciatori il Cagliari versa 11 milioni alla Torres ed 1 milione a Giovanni Sanna per perfezionare il trasferimento nella squadra allenata da Allasio. Durante la sua prima stagione a Cagliari (1953-54), sfiora la storica promozione in Serie A, sfumata solo dopo la sconfitta rimediata nello spareggio di Roma contro la Pro Patria. Su quell’incontro pesano ancora pesanti ombre di una combine. Senza quella sconfitta i rossoblù sarebbero ascesi alla massima serie ben dieci anni prima della storica promozione regalata da Riva e “Sandokan” Silvestri. A Cagliari disputerà 5 stagioni, con ben 91 incontri disputati e 12 reti realizzate, prima di ritornare per una stagione alla Torres e trasferirsi nel 1960 a Novara per disputarvi tra Serie B e C 5 tornei. Nel 1965 rientra nella sua Alghero, dove continua a calcare i campi dei campionati regionali in veste di allenatore-giocatore. Una volta appese definitivamente le scarpe al chiodo, giungerà una lunga e fruttuosa carriera da allenatore, durante la quale contribuirà a svezzare, tra gli altri, un giovanissimo Gianfranco Zola, ai suoi esordi con la casacca della Nuorese. Dopo la sua morte, la città di Sassari ha deciso di intitolargli lo storico stadio “Acquedotto”. A distanza di oltre vent’anni onoriamo un pilastro della storia del calcio sardo, certi che non verrà dimenticato.

Mario Fadda

TAG:  Amarcord
 
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