Il silenzio è d’oro, aspettare pazientemente la propria occasione senza battere ciglio, anzi, mettersi a disposizione per ogni evenienza senza rimanere ancorati al passato. In certi casi l’esperienza aiuta, anche se può sorprendere quando un giocatore abituato a palcoscenici europei si ritrova a fare da rincalzo in una squadra di metà classifica senza fiatare. Risolvere problemi sembra però essere una qualità parte delle caratteristiche di Ragnar Klavan, vecchio pupillo di Jurgen Klopp anche per questa sua capacità di far parlare il campo e di adattarsi a ogni situazione. Uomo squadra nel senso più ampio del termine, lavoratore silenzioso, mai una parola fuori posto, nonostante Di Francesco abbia puntato sulla coppia Walukiewicz – Godín il difensore estone ha fatto spallucce e ora attende con fiducia la possibilità di dare il suo contributo.
Nuova veste
Mentre altri compagni ad agosto facevano scoppiare il caso rinnovi, Cigarini e Cacciatore, Klavan si è messo a disposizione per poi rinnovare grazie a una clausola contrattuale. Nessuna polemica, anche Zenga nonostante l’accordo in scadenza lo ha utilizzato durante il suo periodo sulla panchina rossoblù e l’estone ha risposto, come sempre, presente. Prestazioni altalenanti, ma quando c’è da alzare il muro anche Di Francesco non disdegna di inserire per pochi minuti il centrale ex Liverpool. Dopo un mercato che ha lasciato qualche dubbio sulle fasce difensive, ecco che per Klavan sembra esserci all’orizzonte un’opportunità in una nuova veste. Il 4-2-3-1 di Di Francesco ha ormai caratteristiche note alla voce terzini, da un lato Zappa che più che da esterno di difesa gioca quasi da ala, dall’altro Lykogiannis che per la maggiore si posiziona a sinistra nella linea a tre piuttosto che giocare da esterno di spinta. A prescindere dall’infortunio patito in nazionale, difficilmente a Torino sarebbe arrivata l’occasione per Alessandro Tripaldelli, alter ego di Zappa ma sulla fascia opposta e lontano per caratteristiche da quel doppio ruolo svolto finora egregiamente da Lykogiannis.
Jolly
Proprio il greco è il nodo per la trasferta in terra bianconera. L’affaticamento muscolare che lo ha fermato con la nazionale ellenica potrebbe tenerlo fuori anche a Torino e, qualora non recuperasse, ecco che si aprirebbe il nodo su chi può sostituirlo sulla fascia. Come uno studente di fronte alla domanda del professore, ecco che Ragnar Klavan alza la mano davanti al dubbio di Di Francesco. Presente, io ci sono. Il centrale estone, d’altronde, sia nel suo passato al Mainz che in quello con il Liverpool è stato utilizzato all’occorrenza come esterno di difesa a sinistra per via del suo essere mancino di piede e anche per la sua capacità di adattamento e di mettersi a disposizione dell’allenatore. Klavan appare il più simile a Lykogiannis tra i papabili per l’eventuale sostituzione di Babis, più di Pisacane – destro naturale, ma che comunque preferisce giocare nel centrosinistra – e più del giovane Carboni, come d’altronde dimostrato da Di Francesco quando negli ultimi minuti contro il Crotone ha scelto proprio Klavan per rimpiazzare il claudicante compagno greco.
La speranza del tecnico rossoblù è quella di recuperare il titolarissimo Lyko, ma qualora non riuscisse nell’intento ecco che Klavan si candida per una maglia nell’undici iniziale di fronte alla Vecchia Signora, non foriera di bei ricordi dopo la prestazione insufficiente dell’estone lo scorso gennaio nella sconfitta per 4 a 0 patita all’epoca. Una doppia rivincita, dunque, per dimostrare che il Cagliari può contare sulla sua esperienza e duttilità e per cancellare quella gara contro i bianconeri di dieci mesi or sono.
Matteo Zizola