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Prima volta da salvezza: Prati è il simbolo di presente e futuro a Cagliari

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Una favola può avere anche un finale aperto. Qualcosa finisce, i puntini si uniscono, ma la porta resta aperta per un allungamento della realtà immaginata fino a quel momento, con il futuro che potrebbe fare il resto. Lo 0-2 del Cagliari a Sassuolo ha chiuso il cerchio della stagione, nonostante sulla carta resti ancora una gara da disputare di fronte ai propri tifosi prima del rompete le righe. Ha messo il punto al capitolo finale di una storia che però non potrà che continuare, perché chi ha messo la firma sul primo gol della sfida salvezza potrebbe trasformarsi in un ponte tra presente e avvenire.

Attesa

Matteo Prati il primo gol lo aspettava da tempo. Il portiere avversario, i legni, il fuorigioco, come in occasione del gol annullato con la Roma, gli ostacoli che ha dovuto affrontare prima di poter esultare. Per trentacinque volte il destino gli aveva detto di no. Per rompere gli equilibri costruiti dal fato bisognava aspettare il miglior momento. Quello del Minuto 70′, non un numero casuale nella storia rossoblù, di una sfida contro il Sassuolo in cui la tensione poteva giocare brutti scherzi e che invece ha fatto sì che quanto di desiderato si tramutasse in realtà. La lotta di Dossena a terra, il piede sinistro che si apre e poi colpisce forte il pallone che passa senza che Consigli possa vederlo. Bastano pochi centesimi di tempo per prendere la decisione del tiro e per siglare lo 0-1. Prati lo ha fatto con quella decisione e quel lasciarsi andare all’istinto che già avevano colpito Ranieri e i dirigenti del Cagliari nella passata stagione, quando Daniele De Rossi lo aveva definitivamente lanciato nel calcio dei grandi senza timori in casa Spal. È passato poco più di un anno da quel momento vissuto all’Unipol Domus da avversario. Sembra un’epoca fa, perché le emozioni a volte dilatano i tempi. Ma guardando alla storia gli spazi si restringono. In meno di un anno, il classe 2003 è stato al centro di una trattativa serrata, poi ha vissuto gli onori, gli oneri e i contraccolpi del protagonismo in mezzo al campo, fino al primo pomeriggio di domenica 19 maggio, quando la sua traiettoria ha preso nuovamente la piega che tutti in casa Cagliari speravano.

Futuro

“Sono contento per Prati, perché questo è tutto mio: ho lottato per averlo con noi, ma si merita tutto perché ha la mentalità del campione e se continuerà così diventerà una risorsa importante per la nazionale italiana”. Le parole del presidente del Cagliari Tommaso Giulini tracciano meglio il percorso vissuto. E in cui importante è stato il lavoro di Ranieri, che ha resistito alle sirene di chi chiedeva di vedere Prati subito in campo, lo ha reso protagonista fino a fargli allargare le spalle, poi ne ha gestito l’utilizzo in un periodo di appannamento che sembrava coincidere proprio con la parte finale dell’annata. Un momento in cui il Cagliari è sembrato avere più bisogno di robustezza e corsa più che di geometrie e pulizia nel gioco. E a cui Prati dovrà guardare per provare a migliorarsi. Aggiungere quello che manca nel proprio bagaglio, senza snaturarsi, sarà il primo obiettivo di un futuro in cui l’ex Spal può diventare il volto principale del corso voluto della società, quello incentrato sui giovani di proprietà. Un compito quasi naturale, perché basato su quelle potenziali fondamenta poste a Sassuolo con il successo, con il gol arrivato nel momento giusto e con l’esultanza insieme ai tifosi rossoblù. La favola può continuare.

Matteo Cardia

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