Il Cagliari di Zenga tra infortuni e problemi extra campo paga oltremodo una chiusura di campionato con tante partite ravvicinate. La prossima gara contro il Lecce avrà le stesse difficoltà avute nelle ultime partite, ovvero il permanere di assenze che metteranno l’Uomo Ragno nuovamente di fronte a scelte quasi obbligate.
Le assenze per Zenga
In difesa tornerà Carboni dopo la squalifica, così come Pisacane potrebbe stringere i denti dopo aver alzato bandiera bianca a Firenze, mentre resta ai box capitan Ceppitelli dopo l’allenamento ancora in differenziato di oggi. Con l’ex Bari che spera almeno in una convocazione per domenica. A centrocampo i problemi maggiori, con il trio titolare sempre più condizionato dal tour de force, Ionita parso in fase calante, Oliva ancora alle prese con il problema alla caviglia che lo ha tenuto fuori fin dalla ripresa del campionato e Pellegrini il cui recupero per il Lecce è improbabile, visto che il giocatore in prestito dalla Juventus è a Roma per proseguire le terapie alla caviglia. In attacco Simeone e Joao Pedro hanno evidente bisogno di riposo, ma tra il desaparecido Paloschi, Ragatzu che appare più arma da giocare in corsa e un Pereiro in recupero la coperta è corta.
L’importanza di Gaston
Proprio l’uruguaiano è alle prese con la situazione più delicata, tra due opposte situazioni che non ne facilitano l’inserimento: il gol contro la Roma nella partita precedente allo stop, la lunga attesa prima dell’occasione da titolare a Verona alla ripresa del campionato, un infortunio muscolare che lo ha fermato dopo il primo tempo del Bentegodi proprio quando le sue caratteristiche avrebbero potuto dare una mano in superiorità numerica. Questi i passi del Tonga con la maglia rossoblù dopo l’acquisto di gennaio dal PSV Eindhoven. Zenga lo ha dichiarato apertamente, per Pereiro il futuro sembra essere un ruolo da vice Nainggolan ovvero da collante tra centrocampo e attacco con licenza di svariare sul fronte offensivo in combinazione con Joao Pedro e dietro a Simeone, ma anche con quei compiti difensivi che ancora non sembrano essere nelle corde del talento uruguaiano.
Pereiro sì ma dove?
Purtroppo sulla strada di Pereiro, proprio quando l’infortunio muscolare sembrava ormai alle spalle, è arrivato un lutto che lo ha costretto a tornare in patria: la scomparsa del padre, con cui il giocatore aveva un legame speciale, potrebbe così incidere dal punto di vista mentale, sullo sfondo il bivio tra il calcio da mettere in secondo piano o da utilizzare come valvola di sfogo per superare la tristezza personale. Nel 3-5-2 di Zenga Pereiro potrebbe avere difficoltà a trovare spazio, le difficoltà tattiche nell’approccio al campionato italiano non sembrano superabili in breve tempo e più che un ruolo alla Nainggolan sarebbe ideale quello svolto da Joao Pedro nelle ultime uscite. Resta da capire se Zenga, pur tenendo ferma la difesa a tre come concetto di base, non pensi anche a un 3-4-3 che sicuramente si avvantaggerebbe maggiormente delle qualità di Pereiro: un Tonga dunque sì vice Nainggolan o Joao Pedro, ma in un quadro tattico differente rispetto a quello attuale e senza che gli vengano richiesti, almeno in questo finale di stagione, compiti difensivi eccessivi e non presenti ancora nel suo bagaglio tattico. Il futuro comunque promette un Pereiro al centro del progetto del Cagliari che verrà e passati i problemi attuali, sia fisici che personali, queste ultime gare potranno fungere da apprendistato in vista della prossima stagione quando el Tonga sarà senza dubbio uno dei giocatori su cui costruire la squadra.
Matteo Zizola