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Cagliari, Pereiro c’è: il riscatto a partire da Pejo

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Un appuntamento con il riscatto. Uno di quelli ai quali non si può proprio mancare, cerchiato in rosso nelle pagine della sulla sua nuova agenda 2021-2022. Perché ora, dopo i tanti problemi dell’ultima difficile stagione sarda, “riinizia tutto da capo e con molta speranza”. E nel nuovo Cagliari di Leonardo Semplici sembra esserci sempre più spazio per la personalissima rivincita di Gastón Pereiro.

Permanenza

“Prima di andare in vacanza ho parlato con il Cagliari e la verità è che ho ancora quattro anni di contratto, mi hanno detto che vogliono che resti e io allo stesso modo voglio riscattarmi. Sono tornato con la voglia di fare un buon precampionato. L’anno scorso non era stato possibile perché ero infortunato“. Parole pronunciate ai microfoni di radio Sport 890 dall’uruguaiano, finalmente pronto a giocarsi le sue chance per un posto da titolare nel 3-4-2-1 di Semplici e lasciarsi alle spalle le ombre di un’ultima stagione complicata.

Una frattura al metatarso e la doppia positività al Covid-19. Ostacoli ingombranti lungo il percorso rossoblù – il secondo, dopo quello cominciato al momento del suo sbarco in Sardegna nel gennaio 2020 – che lo hanno costretto ai box per 14 lunghi turni di campionato. Tanto, troppo per un giocatore arrivato a vestire il rossoblù con in mano un curriculum fatto di 154 presenze, 49 gol e 21 assist in maglia PSV Eindhoven e di un periodo di grande apprendistato col suo Nacional. Numeri da talento puro per un giocatore recentemente finito al centro di vari rumors di mercato a causa della mai trovata continuità nell’isola.

In campo

Ho un forte desiderio di rivincita”. Una frase che sa di fortissima e decisa dichiarazione di intenti in vista dell’importante ritiro cagliaritano di Pejo. E allora via le voci che vedevano la sua avventura in Serie A già ai titoli di coda per dedicarsi interamente alla causa rossoblù. L’obiettivo? Semplice. Intuibile. Ritagliarsi l’atteso spazio nello scacchiere tattico di Semplici. Un modulo col doppio trequartista per cui, in attesa di nuovi sviluppi sul fronte Nainggolan, Pereiro rappresenterebbe l’identikit perfetto del giocatore mobile e tecnico da disporre alle spalle di Leonardo Pavoletti. L’enganche ideale – citando il manuale del fútbol argentino e sudamericano – capace di non dare punti di riferimento agli avversari, di svariare sulla fascia, bravo nel costruire gioco e nel concludere da fuori. La sintesi di quanto messo in campo da Gastón nell’incredibile 4-3 contro il Parma, insomma, quando l’uruguaiano decise il match dalla panchina con uno splendido tiro a giro e un assist al bacio per la testa di Cerri. Le uniche vere pennellate d’autore di una stagione poi chiusa con soli due gol a referto.

Lavoro e voglia di riscatto. Ingredienti che, sommati alla fiducia del club e del tecnico, potrebbero finalmente permettere allo sfortunato e talentuoso Pereiro di centrare la sua meritata rivincita italiana.

Alessio Caria

 
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