È arrivato in Sardegna a soli 21 anni, giovanissimo. È cresciuto con addosso i colori rossoblù, vivendo le emozioni della Coppa Uefa e soffrendo da capitano l’amarezza di due retrocessioni. “In Sardegna ho vissuto i dieci anni migliori della mia carriera e della mia vita”, ci ha confessato. Perché Matteo Villa, quelle tante battaglie in difesa con i quattro mori stampati sul petto non può proprio dimenticarle. “A Cagliari sono nati i miei due figli. Un motivo in più che mi ha legato a questa terra”. Un’altra ragione che lo lega indissolubilmente ad un’isola che ha profondamente amato.
Come giudica la prima parte di stagione rossoblù con Di Francesco in panchina?
“Credo che il bilancio delle sue prime 14 giornate sia positivo. Avevo avuto modo di vedere come lavora il mister già prima del suo arrivo in Sardegna. Lo trovo uno degli allenatori più preparati in Italia e penso che il Cagliari abbia fatto benissimo ad affidarsi a lui per la panchina. Forse, comunque, i rossoblù hanno raccolto meno rispetto a quanto meritavano. Sono una buona squadra”.
Carboni e Walukiewicz sono le due giovani sorprese nella retroguardia del Cagliari. Dove potrebbero arrivare i due rossoblù e cosa gli manca per diventare dei centrali di prima fascia?
“Conosco bene Carboni, lo conoscevo già dai tempi della Primavera e devo ammettere che mi è sempre piaciuto. In generale, sia lui che Walukiewicz sono due ottimi calciatori che, attualmente, sono inseriti in una realtà – quella rossoblù – che gli permette di crescere davvero nel miglior modo possibile. Ora devono pensare a diventare due giocatori importanti per il Cagliari”.
Quando vestiva la maglia del Cagliari ha affrontato 10 volte il Napoli, trasferendosi in Campania nel 2001 e sfidando i rossoblù da avversario per la prima volta proprio in quell’anno. Come ha vissuto il ritorno in Sardegna?
“Tornare a Cagliari da avversario è stato drammatico. Io non avrei mai lasciato la Sardegna ma il presidente aveva deciso, anche giustamente, che io non avrei dovuto più far parte della rosa. Il Napoli, quindi, mi fece una proposta e io accettai. Ma affrontare il Cagliari, la mia squadra, è stato davvero molto complicato”.
Il Napoli non sta attraversando un grande momento di forma e ha collezionato soltanto un punto nelle ultime tre gare. Come analizzerebbe il momento degli azzurri?
“Il Napoli viene da un periodo difficile, è vero, ma gli azzurri sono comunque una buona squadra, hanno un’ottima rosa e in panchina c’è un tecnico bravo ed emergente come Gennaro Gattuso. Cosa mi aspetto dalla sfida col Cagliari? Sono due formazioni propositive che cercano di fare del bel calcio. Penso che assisteremo ad una bella gara. Poi, si sa, nel calcio non si può mai dire…”.
Alessio Caria