Come le tessere di un mosaico i club di Serie A stanno sistemando le caselle: conferme degli allenatori e riflessioni su possibili avvicendamenti in panchina. In questo contesto il Cagliari appare in prima fila, i dubbi che aumentano di ora in ora figli dei risultati sul campo e di pensieri che aprono strade diverse, ognuna con una direzione verso un progetto futuro dalle caratteristiche quasi opposte.
Le parole di Giulini
“Prenderemo una decisione nei prossimi giorni, non possiamo valutare con calma. Siamo molto contenti del lavoro che ha fatto Zenga, non era scontato fare punti per la salvezza dopo quel periodo nero. In due o tre giorni decideremo con lui. Liverani? Non lo nego, nelle ultime settimane abbiamo valutato altre alternative”. Tommaso Giulini vive ore tormentate, la vittoria contro una Juventus da lui stesso definita non molto probante, ma anche una bella soddisfazione, non può rappresentare un elemento decisivo per un’eventuale conferma di Zenga, ma di certo ha riportato il sorriso al presidente rossoblù e aperto una porta – quella del futuro ancora con l’Uomo Ragno – che sembrava chiusa.
La pista Liverani e Di Francesco
La conferma indiretta data su Liverani è un ulteriore tassello, il tecnico del Lecce non solo un’idea giornalistica, ma un pensiero che potrebbe diventare realtà dopo la partita contro il Milan, pur con leciti dubbi qualora i salentini dovessero retrocedere, perché ripartire da un mezzo fallimento con un allenatore che da un mezzo fallimento arriva non sarebbe un viatico facile da digerire per l’ambiente. Non solo Liverani, Giulini infatti ha parlato di altre alternative, un plurale che non appare casuale e rende automatico il nome di Eusebio Di Francesco, prima favorito, poi sorpassato dall’allenatore dei salentini, e ora pronto a tornare prepotentemente in ballo. L’effetto domino creatosi con l’inaspettata conferma di Iachini alla Fiorentina rischia di lasciare con il cerino in mano il tecnico ex di Sassuolo, Roma e Sampdoria. Abbassare le pretese alla voce rosa – ovvero le conferme degli elementi più importanti – unito a un livellamento dell’ingaggio potrebbero essere la chiave per sbloccare la fase di stallo degli ultimi giorni.
Restare fermo un altro anno dopo l’addio con i blucerchiati brucerebbe la sua carriera, ecco che il Cagliari potrebbe così tornare alla carica forte di una concorrenza andata via via scemando. Il gioco delle percentuali sarebbe così presto fatto, da una parte Liverani e Di Francesco a contendersi il grosso della torta, 40% a testa, terzo incomodo Walter Zenga con un 20% di possibilità, decisamente molte di più di quanto si pensava fino a 24 ore fa. Settantadue ore, forse qualcosa in più, e le nuvole del dubbio lasceranno il posto alla decisione finale, in tre sperano, uno solo siederà sulla panchina del Cagliari del 2020-21.
Il nodo Maran
Il Cagliari però non guarda solo in casa degli altri per capire cosa faranno gli allenatori che ha sondato o che ha intenzione di sondare per il futuro, ma lo fa anche e soprattutto per capire cosa sarà di Rolando Maran. L’ex tecnico rossoblù, esonerato lo scorso marzo, è ancora sotto contratto con il Cagliari, e lo sarà fino al 2022. Chiaro che se l’ex Chievo non trovasse un nuovo progetto avere due allenatori importanti a libro paga, più relativi staff, non sarebbe semplice per le casse rossoblù. Quindi anche gli incastri sulle altre panchine potrebbe influenzare la scelta finale per la guida tecnica. E se Maran decidesse di aspettare un giro anche il Cagliari potrebbe ridimensionare proposte e iniziative per la panchina.
Roberto Pinna – Matteo Zizola