Il numero uno rossoblù è intervenuto questa sera ai microfoni di Radiolina.
“La speranza ieri era quella di recuperare i punti lasciati per strada con Bologna e Spezia ma è arrivato un pareggio”. Queste le parole del Presidente del Cagliari Tommaso Giulini, intervenuto ai microfoni di Radiolina il giorno dopo il pareggio a reti bianche maturato ieri sera nella sfida del Tardini tra i rossoblù e il Parma. “Ci prendiamo comunque il pari”, ha proseguito il numero uno rossoblù.
Sul 2020: “In questa data l’anno scorso eravamo in zona Champions e a distanza di 12 mesi abbiamo dilapidato quello fatto nel girone d’andata della scorsa stagione. Oltre alla pandemia, anche dal punto di vista sportivo è stato un anno con poche soddisfazioni. In queste settimane stiamo ponendo nuove basi. Di Francesco? Lui è un insegnante di calcio, una persona pragmatica, un tecnico che vuole dare un’identità alla squadra. Ha cercato di modellare la rosa in modo intelligente. Ieri abbiamo affrontato un avversario che concede poco e che in casa ha concesso pochissimi gol. Il mister sta cercando di tirare fuori il meglio dai giocatori a sua disposizione”.
Sull’essere diventato presidente del Cagliari: “In questi anni è cambiato tutto. Ogni domenica c’è un esame, ogni settimana presenti un bilancio. Mi è cambiata la vita. Credo di essere stato fortunato ad aver vissuto nel primo anno una sofferenza grande come la retrocessione. Questo mi ha aiutato a capire tante cose ed è un fatto che, personalmente, mi ha portato a migliorare negli anni seguenti. Se mi aspettassi così l’avventura da presidente? Non così emozionante e coinvolgente. Non pensavo di potermi appassionare così tanto. Quest’anno mi ha insegnato quanto sono felice di fare quello che faccio da 5 anni a questa parte”.
Sulla costruzione del Cagliari: “Quando si comincia col nuovo allenatore cambia tanto. Si riparte con grande entusiasmo e, in questo caso, con grande convinzione da parte mia. Ad Asseminello abbiamo appena costruito un nuovo campo e tra poco inaugureremo la tribuna. Abbiamo fatto tanto per l’immagine del Cagliari nel mondo. Sono abbastanza soddisfatto della curva di crescita ma, alla fine, sarà il campo ad avere l’ultima parola”.
Nainggolan regalo di Natale per i tifosi?: “Non si sa mai quali regali si trovano sotto l’albero, non si sa se la Befana ti porta il carbone oppure no. In questo momento è un’operazione ancora più complicata rispetto a questa estate per via dei mancati introiti dallo stadio. Se l’Inter volesse parlarne, sono convinto che Radja ci aiuterebbe tanto. Mercato? Siamo tanti, 29. Vorremmo rimanere intorno ai 25 e qualche giocatore dovrà uscire. Non credo comunque che il mercato di gennaio sia in ripresa, credo sarà una sessione di fiacca. Credo che faremo fatica a permetterci giocatori importanti. Nandez? Ha una clausola da 36 milioni e partirà solo se qualcuno la pagherà. Credo che le possibilità siano molto basse”.
Sui prossimi eventi: “Domani sera uscirà su Sky un meraviglioso docufilm sulla storia del Cagliari. Iniziative? In questo momento facciamo fatica a programmare. Gira la voce che anche il girone di ritorno potrebbe essere disputato con gli stadi chiusi”.
Sulle prossime sfide: “Mi aspetto una finale domenica, una squadra che giochi per vincere perché i tre punti non arrivano da un po’ di tempo. Abbiamo fatto degli ottimi pareggi e perso la partita con l’Inter per via del gol e l’assist di Barella. Domenica, in casa, dobbiamo portare a casa la vittoria. Poi andremo a Roma e cercheremo di fare del nostro meglio per far passare un sereno Natale a tutti i tifosi che ci seguono da casa e non possono venire allo stadio”.
Sugli acquisti a cui è più legato: “Joao Pedro, anche se è stato un acquisto di Marroccu e non mio. Lui ormai è un punto di riferimento per il Cagliari e spero possa rimanere qui per tanto tempo. Per quanto riguarda i miei acquisti cito Cragno, uno dei primissimi colpi sotto la mia gestione. Per perseveranza e corteggiamento cito Nandez”.
Redazione