Paolo Pancrazio Faragò ha lasciato il Cagliari nel mercato di gennaio, trasferendosi al Lecce da ieri tornato in testa alla Serie B. Ospite della trasmissione Il Cagliari in diretta su Radiolina, l’ex rossoblù ha parlato di diversi temi tornando anche sulla sconfitta del dicembre 2019 con la Lazio, prossimo avversario dei rossoblù sabato sera.
Faragò era in partenza, ma il 6 gennaio ha giocato comunque il finale di Sampdoria-Cagliari che ha rappresentato la svolta stagionale: “In quella partita, come tutti quei dieci giorni della sosta dove avevamo lavorato in maniera diversa rispetto a prima, c’era la sensazione che le cose stessero andando per il verso giusto. L’ha dimostrato, le partite dopo sono state tutte positive sia dal punto di vista dei risultati sia dell’atteggiamento. Avevo già fatto tutto con il Lecce, poi c’erano solo quindici disponibili e mi sono messo a disposizione. Ho dato il mio contributo per la vittoria finale, nonostante un errore piuttosto grossolano davanti alla porta. Sarebbe stato scorretto farmi fuori, la cosa giusta e normale è stata mettermi a disposizione e giocare. Poi, per me, sono stati quindici minuti molto emozionanti: quando l’arbitro ha fischiato la fine avevamo vinto, non vincevamo da tempo ma avevo delle sensazioni contrastanti. Sapevo che era l’ultima partita con la maglia del Cagliari”.
Il rapporto
“È difficile per me dare una spiegazione a parole. Ho comprato casa, ho immaginato il futuro e questo credo che possa spiegare meglio di tante parole quello che rappresenta per me Cagliari e il Cagliari. Il momento più significativo? Ce ne sono stati tanti emozionanti. La salvezza nel 2018 è stata molto intensa, molto bella, e la ricordo ancora oggi con piacere. Poi momenti belli dal punto di vista personale, probabilmente il rientro dall’infortunio con gol contro la SPAL (ottobre 2019, ndr). L’affetto che mi è arrivato nei giorni successivi alla firma con il Lecce non me lo aspettavo, è stato tanto e non riesco a darmi una spiegazione. Sicuramente, con tutti i limiti che ho, ho messo a disposizione tutto quello che potevo: penso sia stato apprezzato. Non mi aspettavo di ricevere tutto questo affetto, sono grato ai tifosi”.
Nuova esperienza
“A Lecce ho avuto un problemino dopo poche settimane. In Serie B si giocano tantissime partite, ogni tre giorni, ma la squadra è prima in classifica: meglio di così non potrebbe andare. Il campionato è molto equilibrato, ci sono tantissime squadre in pochi punti. Mi trovo bene a Lecce, c’è una realtà bella con tanti giovani. Il pubblico? Per certi versi è simile rispetto a quello di Cagliari. Il Salento è ritenuto quasi a sé rispetto alla Puglia, tutti i salentini tifano Lecce. Un compagno che dal Cagliari porterei a Lecce? Uno solo è difficile da pensare. Sono indeciso fra João Pedro e Leonardo Pavoletti, giocatori che segnano sempre e che in Serie B farebbero la differenza. Pavoletti riusciva a trasformare in oro qualsiasi cosa, ricordo il gol al Benevento passato da un assist mio ma fu un colpo di testa incredibile a incrociare all’ultimo minuto. Bastava alzare la palla in area e ci pensava lui”.
Dall’esterno
Faragò, da ex, parla di come si sta esprimendo il Cagliari: “Nella pausa di gennaio si è resettato tutto, dando un po’ di fiducia a dei ragazzi che hanno sempre dimostrato di dare tutto per la maglia del Cagliari. Questo sta dando dei risultati, ho visto tutte le partite tranne quella di Empoli dove giocavamo in contemporanea. Rispetto a prima si vede che la squadra è compatta e unita, c’è unità d’intenti e questo poi porta ad avere i risultati che si stanno ottenendo adesso. Mio zio Carmine mi manda ogni tanto delle foto con la maglia del Cagliari: non ha abbandonato la fede, è sempre simpatizzante ma la prima squadra per cui tifa è quella per cui gioco io. Obiettivi? Facciamo finta di non dichiararlo, però alla fine stiamo lottando per salire in Serie A l’anno prossimo. Il mio obiettivo coincide con quello della squadra, ovviamente. Non sarà facile, il campionato è equilibrato e non mi ricordo una Serie B così negli ultimi anni. Ogni giornata cambia la squadra di vertice, nelle ultime siamo stati avanti ma ora mancano le undici partite che contano per salire”.
Il vino
“Le tenute Faragò? Mi sono lanciato in un progetto nel mondo del vino assieme a un paio di amici. Sono principalmente terreni a vite nel territorio fra Serdiana e Soleminis, nel giro di un paio di mesi inizierete a provare qualche vino. Quest’anno ci sarà solo Malvasia, poi Cannonau e Moscato: saranno due bianchi e quattro rossi. L’idea nasce da lontano, ero appassionato di vino e volevo avere un po’ di consapevolezza. Mi sono iscritto a un corso da sommelier a Cagliari, ho fatto tutti e tre i livelli capendo che poteva essere una cosa in più oltre che una passione. È un mondo che mi emoziona, mi apre la mente. Ho pensato a fare qualcosa di più, ho pensato a guardare qualche terreno in vendita e fatto qualche conto, che ovviamente non tornava. Mi sono lanciato, assieme a dei professionisti senza i quali non sarei andato lontano. Stiamo facendo il vino in una cantina vicina, nell’arco di qualche tempo ci sarà anche la nostra. Forse come mia preferenza ho il rosso, però mi piace tutto. Nicolò Barella so che sta pregustando qualcosa di migliore, spero che apprezzerà anche il mio vino”.
Nuovi protagonisti
Faragò elogia Raoul Bellanova: “Non mi aspettavo che potesse fare bene, anche se aveva delle qualità facili da vedere. Lui, nelle sue esperienze passate, non è mai riuscito a rendere come sta facendo adesso. Si vedeva che aveva delle potenzialità enormi, ma nessuno era riuscito a fargliele mettere a disposizione della squadra. Non che lo reputassi scarso, ma è sempre stato altalenante nelle sue esperienze passate. I giovani hanno bisogno di continuità, ora sta diventando molto forte. Gastón Pereiro? Sta facendo bene. Anche lui ha fatto fatica a emergere, perché gli è stata data poca continuità. Ha fatto sempre pochi spezzoni di gara, adesso complice l’assenza di altri giocatori ha avuto fiducia e l’ha meritata a suon di gol e prestazioni. Come lui altri ragazzi stanno facendo benissimo: Alessandro Deiola è uno dei punti fermi di questa squadra, ad Alessio Cragno negli ultimi due mesi sembra impossibile segnare e domenica ha fatto una partita straordinaria. Sono in tanti”.
No ai rimpianti
“Qualche rimpianto per l’esperienza a Cagliari? Questa è una domanda che mi pongo sempre. Ho avuto tanti problemi fisici, che mi sono portato dietro negli ultimi due anni e mezzo. Più che rammarico c’è un dispiacere, però ho giocato in qualsiasi condizione mettendo tutto quello che avevo a disposizione del Cagliari. La Lazio? Sicuramente è una partita delicata, perché la Lazio è un’ottima squadra, però io credo che il Cagliari degli ultimi due mesi sia da temere. Magari tre mesi fa non l’avrebbe fatto. Sono sicuro che il Cagliari farà una grande prestazione e che riscatterà l’inizio di tutte quelle vicissitudini strane degli ultimi due anni. Cos’è rimasto da quel ribaltone del dicembre 2019? È una domanda che ci siamo posti per tanto tempo. Una sconfitta davvero brutta e difficile da digerire, però non credo che quella abbia portato ai risultati dei due anni successivi: sarebbe troppo. È rimasto sicuramente rammarico, fino a dieci minuti dalla fine eravamo terzi in classifica e poco dopo ci siamo ritrovati a lottare per una salvezza insperata. Poi poco altro: non credo che quella partita sia da imputare per quello che è successo nei due anni”.
La precisazione
Faragò chiude spiegando un equivoco della sua conferenza di presentazione a Lecce: “È stato un po’ strano. Io non ho fatto nessuna dichiarazione che è stata riportata: mi è stato chiesto come mai fossi andato a Lecce e ho detto che aveva dimostrato fiducia nei miei confronti. È la cosa più normale di questo mondo. Allo stesso tempo è stato detto che avevo detto che andavo in una squadra dove potevo giocare a calcio, ma era una domanda sulla Serie B. Sono talmente legato al Cagliari che, anche se mi fosse stato fatto un torto enorme, non avrei potuto parlarne male. Poi è finita lì ma non è niente di che, solo un po’ dispiaciuto. Adesso andiamo a Perugia, un campo abbastanza difficile, ma in Serie B in qualsiasi campo il risultato non è mai certo. Siamo fiduciosi”.
La Redazione














