Come in una finale olimpica fatta di scatti improvvisi, riprendere fiato e poi via, ultima curva e dritti sul rettilineo finale. Il traguardo è la panchina del Cagliari, i contendenti per la vittoria tre allenatori dai profili diversi che si sono avvicendati in testa alla corsa. Il giudice risponde al nome di Tommaso Giulini: è lui a dare il responso definitivo, lui ad assegnare le medaglie in una gara in cui vale solo l’oro, mentre argento e bronzo non contano. Lo scatto iniziale, del quale abbiamo scritto pochi giorni fa, aveva le sembianze di un uomo con gli occhiali, sicuro di sé, capace di portare in Europa il Sassuolo e di una remuntada incredibile contro il Barcellona che condusse la sua Roma alle semifinali di Champions League. Un fallimento a Genova, ostacolo sulla sua carriera, e una pausa prima di scattare nuovamente: Eusebio il nome, Di Francesco il cognome.
Chi si ferma è perduto. Mentre l’abruzzese respirava prendendo tempo e valutando traguardi diversi, Fabio Liverani prendeva le redini della competizione, la testa al presente del suo Lecce pericolante e le orecchie ad ascoltare le parole di Carli sul prato della Sardegna Arena. Intanto, chi al traguardo sembrava aspettare gli eventi provava a portare più in alto possibile il suo Cagliari: Walter Zenga che mostra sicurezza, le chiavi di casa in valigia, una rossa e una blu, pronto a riprendersi la panchina dopo le vacanze e a “provare l’emozione dei tifosi alla Sardegna Arena”. Il destino però è nell’ultimo scatto e potrebbe non esserci bisogno del fotofinish. Liverani sembra ormai staccato, forse l’Uomo Ragno non ha abbastanza fili per trattenere nella ragnatela il proprio posto, mentre Eusebio Di Francesco corre veloce verso il traguardo, pronto a salire sul gradino più alto del podio.
Questione di ore, magari un giorno o poco più, ma quell’uomo abruzzese che ha respirato l’Europa sembra più che mai pronto a salire su un aereo in direzione Sardegna, con in testa la voglia di riscatto: Genova e quel fallimento sono lontani, con l’obiettivo comune di risalire la china assieme al Cagliari. Come in una corsa olimpica, però, occhio: può esserci il passo falso finale, un controsorpasso inaspettato, ma non pare questo il caso. Petto in fuori, Di Francesco scatta verso il traguardo, il giudice Giulini mostra convinzione. Zenga il passato, le nuvole si diradano, l’uomo che viene dall’Abruzzo è pronto a rilanciare il Cagliari.
Matteo Zizola