Andrea Carboni è stato uno dei punti di forza del Cagliari nelle ultime cinque settimane, risultando determinante per la salvezza. Il giovane difensore, in collegamento con “Il Cagliari in diretta” su Radiolina, parla della sua stagione e di cosa ha vissuto.
Carboni rivela di non aver avuto paura di non farcela, quando è stato “rimandato” in Primavera nei mesi scorsi: «Paura no, sinceramente. Comunque la testa mi ha aiutato, mi sono rimesso in gioco: era come se fossi in prima squadra. Ho ripreso i novanta minuti, comunque ero da tanto tempo fermo dopo il virus. Era un momento complicato e mi dispiaceva, perché anche la prima squadra stava passando un momento difficile. Poi è arrivata la grande occasione a San Siro e da lì è ripartito tutto».
Per Carboni la svolta salvezza è recente: «Per me forse Napoli-Cagliari, il pareggio al 94′. Sentivo la voce di Vittorio Sanna col gol di Conti al 90′, quel punto ci ha dato ancora più sicurezza e fatto capire che eravamo una squadra veramente forte. Col Parma ho anche pianto in campo, è stata incredibile».
Carboni indica gli avversari più ostici che ha dovuto marcare: «Quello che mi ha fatto dannare di più è Lapadula. Però il più forte di tutti è Lukaku, fra quelli che ho sfidato. In generale dico Palacio, pur avendoci giocato contro l’anno scorso, fra quelli che ho sfidato, poi Lukaku. Quando ho buttato giù Lukaku a San Siro lì un po’ mi sono emozionato: vederlo a terra mi ha fatto piacere. Mi sono reso conto che stavo giocando a San Siro contro l’Inter».
Carboni ci tiene a citare chi l’ha seguito nel suo percorso del settore giovanile: «Voglio ringraziare tutti, ma quelli che mi hanno trasmesso di più l’amore per il Cagliari sono Suazo in Under-15, Agostini e Conti più avanti. Poi Canzi, Matteoli che mi ha scoperto quando ero piccolo: tutti quanti mi hanno trasmesso l’amore per il Cagliari e mi hanno fatto innamorare di questo sport. L’allenatore ideale dev’essere un martello, stare lì a martellarci. Poi deve stare bene il gruppo, i risultati arrivano. Chi è pronto in Primavera per il salto? In diversi, sicuramente Contini e Boccia, Michelotti e Luvumbo che sta ingranando ora. Dedico questa salvezza ai miei due zii che ho perso a gennaio per via del covid».
La Redazione