Il giovane centrale rossoblù ha parlato ai canali ufficiali del club.
“Sono orgoglioso e grato alla Società per avermi rinnovato la fiducia in questo momento storico tanto particolare non solo per noi ma per tutto il mondo dello sport e l’umanità in generale”. Queste le parole pronunciate quest’oggi da Salvatore Boccia ai microfoni dei canali ufficiali del Cagliari. Nella giornata di martedì, il diciannovenne centrale ha rinnovato il proprio contratto in rossoblù fino al 2023. “Per me deve essere un punto di partenza nell’ottica di lavorare, migliorare e meritarmi altre soddisfazioni – ha proseguito il giovane – Sono appena all’inizio del mio percorso e voglio costruirlo passo dopo passo”.
Chi è la prima persona che hai sentito appena hai firmato e con cui hai condiviso questo momento speciale?
“La mia famiglia, la mia ragazza, gli amici più stretti da molti anni. Sono loro che mi aiutano ad interpretare al meglio la mia vita da calciatore grazie al sostegno in ogni momento. Cos’è cambiato in questo primo anno da professionista? Mi sento ulteriormente responsabilizzato. Verso me stesso, verso i tecnici con cui lavoro e dai quali devo apprendere ogni giorno qualcosa in più, verso il presidente e la società che hanno deciso di puntare su di me. E chiaramente verso i nostri tifosi, che ci supportano senza sosta e condizioni e meritano il massimo da tutti noi che indossiamo i colori rossoblù nei vari ruoli”.
Il presidente Giulini ti ha dimostrato subito stima e invitato a lavorare duramente.
“Sì, e lo ringrazio. Mi ha fatto capire quanto sia importante perseverare nell’inseguire ogni tipo di risultato con una forte cultura del lavoro, andando oltre ogni ostacolo e difficoltà. Sentire certe parole da parte sua è molto importante”.
Ormai da molti mesi lavori anche con la Prima squadra. Come ti trovi?
“Sin dai primi allenamenti, quando ho avuto modo come altri compagni di fare la spola tra Primavera e Prima squadra, ho trovato nuovi stimoli nel cimentarmi con qualcosa di nuovo e chiaramente di livello superiore. Ritmi di lavoro, velocità del gioco, contrasti, forza fisica, se vuoi stare lì devi alzare l’asticella e impegnarti al massimo. Cerco quotidianamente di sviluppare il mio profilo a 360 gradi per poter davvero fare il calciatore professionista negli anni a venire. Di Francesco? Mi piace. È un mister che, insieme al suo staff, lavora tanto sui particolari e ama plasmare i giovani dando fiducia e mettendoli alla prova. Ha calcato palcoscenici di prestigio e ha portato qui grande ambizione e cultura del lavoro, per me è un privilegio essere nel gruppo. Con chi ho legato maggiormente? C’è un rapporto forte con i più giovani, non solo coloro con i quali ho vissuto l’esperienza nella Primavera ma anche i nuovi arrivati. È bello essere in un gruppo con tanti giovani che sono considerati alla pari degli altri. Chiaramente dai più esperti cerco di apprendere il più possibile, carpire segreti, imparare come si sta in questo mondo”.
Che obiettivi ti poni per il futuro?
“Intanto mi alleno e penso giorno dopo giorno, puntando a farmi trovare pronto se sarà necessario. Poi si vedrà, con la società capiremo insieme quello che sarà meglio per me. Voglio affrontare la quotidianità con serenità e ambizione, come faccio sin da quando ero bambino e ho iniziato a indossare la maglia del Cagliari sognando in grande. In un anno ho firmato il mio primo contratto da professionista, mi sono diplomato (indirizzo informatico), ho vissuto esperienze fortissime. Non voglio e non posso certo fermarmi!”.
Questo è un momento particolare anche per la Primavera, della quale sei capitano: come stai vivendo questi mesi senza calcio giocato al netto della primissima parte di questa stagione?
“Tocchiamo un tasto dolente, perché a marzo si è interrotto un sogno chiamato Scudetto e perché da lì sono cambiate molte cose alle quali però non si è potuto lavorare per davvero. Siamo partiti non al meglio in campionato, cercando assieme al mister Alessandro Agostini, a Daniele Conti e tutto il nuovo staff di recuperare il terreno perduto, costruendo la chimica di squadra mentre preparavamo e disputavamo partite ufficiali. Il nuovo, lunghissimo stop senza sapere quando si ripartirà è qualcosa di tosto perché ci manca fare nel migliore dei modi ciò che più amiamo. Dispiace perché anche in questo gruppo rinnovato ci sono valori importanti a livello tecnico e umano, imparando da persone che hanno fatto la storia di questo Club. Speriamo di tornare presto alla normalità, tutti”.
Redazione