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Cagliari | Attacco letale, difesa abbordabile: Parma, cosa dicono i numeri?

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A caccia della prima vittoria sul campo di una squadra in forma e che nelle prime 5 giornate di Serie A ha destato grande impressione, grazie anche a prestazioni “pazze” anche contro le big del campionato. Il compito che aspetta il Cagliari di Davide Nicola non è certamente dei più semplici: fare punti, possibilmente tre, a casa del Parma di Fabio Pecchia, reduce dalla clamorosa rimonta di Lecce (2-2), con due gol in pieno recupero che ha ricordato alcune delle imprese compiute dai rossoblù durante la gestione di Claudio Ranieri. Ma cosa ha detto fin qui il campionato degli emiliani?

Solidità

Una vittoria (Milan), due pareggi (Fiorentina e Lecce) e altrettante sconfitte (Napoli e Udinese), con 8 gol segnati e 9 subiti. Da quando sono tornati nella massima serie è questo il ruolino di marcia dei ducali, che specialmente nelle gare giocate davanti ai propri tifosi hanno sempre regalato spettacolo. Frutto di un 4-2-3-1 molto offensivo, che invece che speculare sul risultato predilige dar spazio alla fantasia dell’attacco a trazione rumena, con la coppia Man-Mihaila libera di inventare sulla fascia, con il francese Bonny in rampa di lancio e il genio del catalano Bernabé in mediana. Il Cagliari ha già avuto modo di sperimentare la forza offensiva del Parma di Pecchia durante la stagione 2022-23, quando in Serie B sardi ed emiliani si scontrarono quattro volte tra campionato e playoff. Tanti gli episodi da ricordare: dall’episodio del rigore causato da Azzi nel 2-1 del Tardini alla clamorosa rimonta per 3-2 griffata Luvumbo nella semifinale playoff di andata. Messa da parte la delusione per il non essere riusciti a risalire in Serie A in quella circostanza, la dirigenza del Parma ha dato ancora fiducia a Pecchia che, numeri alla mano, ha dimostrato di meritarla in pieno. Il primo posto nella Serie B 2023-24 è stato centrato grazie a un cammino regolare: 21 vittorie, 13 pareggi e sole 4 sconfitte, sopperendo con i numeri di squadra – Man 11 gol, Benedyczak 10, Bernabé 8, Mihaila 6, Bonny 5 reti e 10 assist – alla mancanza di un bomber vero. Da queste due stagioni positive è ripartito il club ducale, che sul mercato estivo non ha fatto stravolgimenti: spazio alle conferme dei big, più l’inserimento di qualche pedina interessante come Keita (12 milioni all’Anversa) e Suzuki tra i pali (7,5 mln al Sint-Truiden), più l’investimento sul 17enne Leoni dalla Sampdoria (5 mlioni).

Numeri

Le prime cinque giornate per gli emiliani hanno prodotto altrettanti punti, anche se la sensazione è che sarebbero potuti essere di più. Il Parma produce tanto in avanti, è abilissimo in ripartenza, segna molto ma dà comunque l’impressione di sprecare altrettanto. Una tendenza che si unisce alla facilità con cui i gialloblù concedono occasioni e tiri agli avversari: non è un caso che, numeri Opta alla mano, la squadra di Pecchia sia quella con il più alto numero di tiri subiti in Serie A (93). C’è anche un altro dato da aggiungere, ovvero il numero di gol subiti nel secondo tempo: ben 8 sui 9 totali, cifra che fa nuovamente del Parma il fanalino di coda nella classifica dedicata. Tutt’altro discorso, invece, per quanto riguarda i gol segnati: Man e soci sono la terza squadra in Serie A per reti segnate nel primo tempo (5 come l’Inter, meglio hanno fatto solo Atalanta con 7 e Milan con 6), di cui 2 arrivate al secondo minuto di gioco (contro Milan e Udinese). Non solo, a dimostrazione della strategia tattica gialloblù c’è anche il dato dei gol subiti nella prima frazione: 1 soltanto, quello di Dorgu a Lecce. Il Parma ha il miglior dato sulla percentuale di tiri nello specchio dell’intera Serie A (55%) e il nono dato sulla realizzazione (17%), mentre ritrova l’ultimo posto per il numero di cross (29, quasi un terzo del Cagliari, 88). Bene, invece, il numero sui gol segnati su calci piazzati (3), di cui 2 arrivati su corner (Delprato con l’Udinese, Hainaut a Lecce): un’altra caratteristica cui dovrà fare attenzione il Cagliari di Nicola, da sempre fragile su questo tipo di situazione.

L'azione di Leao che porta al gol di Pulisic in Parma-Milan
L’azione di Leao che porta al gol di Pulisic in Parma-Milan
Il taglio per Dorgu che vale l'1-0 in Lecce-Parma
Il taglio per Dorgu che vale l’1-0 in Lecce-Parma

Tendenza

In sostanza, cosa rivelano queste statistiche? Innanzitutto la tendenza del Parma a partire a razzo in ogni gara, a prescindere dal fatto che giochi in casa o in trasferta. Chiedere conferma al Napoli, bombardato al “Maradona” nella prima mezz’ora di match con un gol, due legni e altre due occasioni nitidissime da gol non concretizzate dai gialloblù. Il primo tempo è certamente il terreno di caccia preferito della squadra di Pecchia, che invece fin qui ha mostrato una certa fragilità a gestire la seconda frazione. Contro l’Udinese ha subito una rimonta clamorosa (2-3) dopo aver chiuso all’intervallo sul doppio vantaggio, prendendo gol peraltro sempre nello stesso modo. Tre cross in area da sinistra (o fascia destra di difesa) con la difesa schierata, con il centravanti – prima Lucca, poi Davis – abile a trasformare in rete (2-1 dell’ex Ajax) o a rimettere in mezzo il pallone per l’arrivo a rimorchio di Thauvin (2-2 e 2-3). Inoltre la difficoltà difensiva nel leggere bene l’azione a difesa schierata è un’altra circostanza che si è ripetuta nelle prime giornate e che non può che preoccupare Pecchia. Oltre i tre gol dei friulani, con il reparto arretrato gialloblù piazzato sono arrivati anche il gol di Pulisic (Milan) e quello di Dorgu (Lecce): nel primo caso ancora una palla giunta in area da un’incursione sulla fascia difensiva destra, nel secondo una palla filtrante che ha bucato la linea.

Il cross da cui nasce il 2-1 di Lucca in Parma-Udinese
Il cross da cui nasce il 2-1 di Lucca in Parma-Udinese
Il cross da cui nasce il 2-2 di Thauvin in Parma-Udinese
Il cross da cui nasce il 2-2 di Thauvin in Parma-Udinese
Il cross da cui nasce il 2-3 di Thauvin in Parma-Udinese
Il cross da cui nasce il 2-3 di Thauvin in Parma-Udinese

Fronte Cagliari

Tutte informazioni utili per Davide Nicola e i suoi ragazzi, ancora alla ricerca del primo successo in campionato. Il Parma ha certamente alcuni punti di forza importanti, ma è una squadra che regala tanto all’avversario. La domanda a questo punto è: sarà in grado questo Cagliari di capitalizzare le occasioni eventualmente concesse dagli emiliani? Qui si apre l’ultimo capitolo della nostra analisi, che richiama la scarsa capacità – eufemismo – di trasformare in gol le tante occasioni create dai rossoblù, che pure fanno registrare finora il miglior dato sui tiri (85), sui cross (88), sui legni (6) e il secondo sui corner (37, meglio solo la Lazio con 43). Parallelamente a queste cifre, però, spiccano i dati che spiegano l’ultimo posto in classifica: 1 solo gol fatto, il 2% di realizzazione sui tiri, l’8% di realizzazione sulle chiare occasioni da gol, statistiche in cui nessuno ha fatto peggio del Cagliari. Aggiungiamo il 79% sui passaggi riusciti (terzultimo dato) e il 16% sui cross (quartultimo). Dati da brivido, che dimostrano l’idiosincrasia alla concretezza della squadra di Nicola. Che fin qui ha mostrato solo in piccola parte di aver recepito i dettami del suo tecnico, che dovrà cambiare qualcosa per migliorare lo status quo. Sfruttare le debolezze del Parma si può: la sofferenza sulle fasce dei ducali sembra terreno fertile per le sgroppate degli esterni rossoblù, a patto però che dalla sfida di lunedì 30 settembre il rendimento sia diverso da quanto visto fin qui. Per esempio, riproporre Luvumbo in fascia e non sulla stessa linea del centravanti potrebbe essere una scelta utile per mettere in luce i limiti difensivi del Parma, così come mantenere la giusta attenzione difensiva nei duelli contro le punte gialloblù, che in ripartenza hanno dimostrato più volte di essere letali. Così come puntare su Lapadula insieme a Piccoli in avanti alzerebbe le possibilità di trovare il gol contro una difesa tutt’altro che irreprensibile, anzi. La scaltrezza dell’italoperuviano – che al Tardini ha già segnato nel 2022-23 in Serie B – potrebbe essere il giusto grimaldello per far male al reparto arretrato ducale, nelle prime giornate il tallone d’Achille della squadra di Pecchia.

Francesco Aresu

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