Il consiglio di lettura della nostra Silvia Cauli: tre libri, ognuno con la sua storia e peculiarità, per passare il tempo e arricchirsi, culturalmente e spiritualmente, in questi giorni di isolamento preventivo per l’emergenza Covid-19.
In questo momento difficile per tutti, possiamo trascorrere il nostro tempo con le persone che amiamo. Viviamo in un periodo con ritmi frenetici, e quindi questo stare a casa può spaventare. Invece dovremmo viverla pensando che, nonostante sia una situazione strana e che cambia le abitudini di tutti, e quando dico tutti, parlo di tutte le fasce d’età: bambini, adolescenti, ragazzi, adulti e anziani, il cambiamento è sempre presente, solo che non lo vediamo non ci accorgiamo che siamo sempre in continua evoluzione. In questo caso, dobbiamo solo adattarci a questo “cambiamento” drastico, ma che ha anche i suoi lati positivi. Riscopriamo la bellezza di poterci godere le nostre famiglie, e oltre a mangiare, dialogare e conoscersi meglio, ci sono tante cose che si possono fare stando a casa, anche per chi vivrà questo periodo a casa da solo. Molte persone mi dicono di non aver mai avuto occasione o tempo di leggere dei libri classici, o che non hanno il tempo di dedicarsi alla lettura, adesso si può.
Primo libro: Il Decamerone di Giovanni Boccaccio
Ci troviamo a Firenze, e siamo nel 1300. Partiamo dal significato del titolo, Decamerone, ovvero 10 giornate, come dieci sono i giorni trascorsi da un gruppo di 10 giovani – sette ragazze e tre ragazzi – scappati dalla città per fuggire dalla paura del possibile contagio della peste. L’autore ha pensato bene di raccontarci come impiegano il tempo i giovani amici, ovvero come insieme riescono ad allontanare paure e preoccupazioni comuni, raccontandosi delle novelle. Ognuno di loro racconterà dieci novelle, si affronteranno dieci temi dotati di tante sfaccettature, e grazie all’ironia e all’umorismo di Boccaccio, il lettore non può che essere coinvolto sentendosi protagonista di racconti divertenti, buffi e che spesso superano la realtà. Certi invece faranno riflette su come alcuni personaggi nella loro “stupidità” permettono invece di trovare soluzioni intelligenti e creative. Ci si accorge subito come certi tabù che loro hanno superato, o meglio vivendola come qualcosa di naturale, noi invece abbiamo ancora vivi nonostante si viva nel 2020. Un totale di cento novelle legate tutte tra di loro da un filo conduttore. Un’opera che consigliamo non solo come arricchimento culturale, ma che se già dalla prima lettura superficiale si può trasmettere allegria, ironia, e coinvolgimento, magari una seconda lettura su certi dettagli o punti che possono sfuggire, aiuta a catturarne il senso e il messaggio che vuole trasmettere. Un’opera che indubbiamente è un capolavoro della nostra letteratura, che per certi versi è stato messo da parte, mettendolo in “isolamento”/in ombra rispetto ad altre opere, invece dopo averlo letto, vi renderete conto che ne è valsa la pena.
Secondo libro: Cosima di Grazia Deledda
Scopriamo e (ri)scopriamo anche i grandi della letteratura sarda, in questo libro si potrà scoprire la vita di Grazia Maria Cosima Damiana Deledda. Chi non conosce l’autrice, potrà farlo attraverso questa autobiografia, dove Cosima si presenta al pubblico ripercorrendo le tappe della sua vita. Il piacere di leggere le descrizioni dettagliate dei paesaggi sardi, ricca di dettagli che fanno quasi percepire i profumi, i colori e i soavi rumori della Sardegna.
Scrivereste un libro su voi stessi, riuscendo ad essere critici e guardando con occhi diversi quelle che sono state esperienze passate, e che oggi fareste in maniera diversa grazie all’esperienza di vita vissuta? Sarebbe troppo semplice, vivere la vita sapendo di fare la scelta giusta al momento giusto, ma la vita altro non è che un insieme di esperienze che ti porta ad essere la persona che sei. L’autrice racconta esperienze di una vita qualunque, a partire dall’infanzia passando per l’adolescenza, e arrivare a perseguire un sogno: scrivere. Spesso si è dovuta imbattere con i pregiudizi, quando le critiche e le discriminazioni erano un ostacolo, suo fratello la sostenne incoraggiandola ad andare avanti. Con la determinazione, la costanza e la tenacia, arrivò ai numerosi riconoscimenti e successi tanto meritati e tanto attesi – dei quali i sardi ne vanno fieri- dovendo lasciare la sua città. Libro consigliato ai sardi per (ri)partire dalle proprie origini, ma anche chi, non essendo sardo volesse avvicinarsi alla lettura di altri libri di Deledda, questo libro non è altro che il bigliettino da visita per conoscere la scrittrice, non è altro che la sua presentazione a tutti i lettori.
Terzo libro: L’arte di essere fragili – come Leopardi può salvarti la vita, di Alessandro D’Avenia
D’Avenia pone molte domande al lettore, e a se stesso, riguardo a situazioni di realtà di tutti i giorni, interrogativi che spaziano riguardo diverse tematiche, soprattutto riguardo ogni fase dell’uomo, del suo cambiamento e maturità. Non illude il lettore che sia semplice superare determinati problemi e in determinati contesti, ma crede che si possa affrontare tutto attraverso la propria crescita personale. L’autore ha trovato un modo per rispondere a tutte quelle domande che l’uomo si pone, che tutti ci poniamo, e che spesso ci fa entrare nella fase così detta crisi esistenziale. D’Avenia allora decide di scrivere a Giacomo Leopardi: sì avete letto bene, proprio a lui.
Ogni argomento è trattato in chiave leopardiana, ma con gli occhi di D’Avenia uomo e non più adolescente, con una consapevolezza di aver conosciuto meglio se stesso prima di porre queste domande. Chi vuole arricchirsi di qualcosa che non ha avuto in adolescenza, può farlo in età adulta, chi vuole porre domande agli adolescenti senza rendersi conto che gli stessi sono delle domande, può trarre da questo dialogo una profonda meditazione di quello che si è stati e di quello che si è in questo momento. Ogni adolescente crede di non essere capito, deve sapere che quelle domande che si pongono, se le sono poste prima di loro gli adulti di oggi, ogni adulto prende coscienza che molte domande che si pone il singolo, sono le stesse che si pone la massa. Per cui, molte risposte potrebbero andare bene per molti, meno per altri, ma probabilmente parlando e e affrontando insieme si ha una concezione di supporto nel superare le difficoltà, quando le fragilità diventano forza. “Viviamo in un’epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Ma c’è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire, come te Giacomo, un’altra terra, fecondissima, la terra di coloro che sanno essere fragili”.
Silvia Cauli