Una trappola bella e buona, schivata con intelligenza e applicazione che hanno prodotto un 2-1 di grande sostanza. Per il Cagliari Primavera di Fabio Pisacane, da pochi giorni reduce dalla storica vittoria della Coppa Italia di categoria, la sfida interna di campionato contro la Juventus di Francesco Magnanelli era la classica gara in cui il passo falso poteva nascondersi dietro l’angolo.
Solidità
Per tutta una serie di motivazioni, a cominciare la forza dell’avversario, reduce da un ruolino di 7 vittorie e una sola sconfitta (2-1 in trasferta contro la Roma capolista) nelle ultime otto gare del campionato Primavera 1. Con, curiosamente, l’ultimo ko in ordine cronologico inflitto proprio da Vinciguerra e compagni nella semifinale di Coppa Italia (2-0). In secondo luogo era facile potersi aspettare una squadra appagata e magari un po’ svuotata di energie nervose dopo il trionfo di Milano qualche giorno prima. Infine il mini-turnover scelto da Pisacane nella formazione iniziale, con in panchina alcuni big come lo stesso capitan Vinciguerra, Bolzan, Iliev, Balde e Arba. Invece, ancora una volta, il gruppo guidato dal tecnico rossoblù ha saputo dimostrare tutta la propria solidità, rifilando ai bianconeri un 2-1 (firmato da Balde e Bolzan su rigore) che tiene vive le speranze playoff di un Cagliari che ha confermato la sua fama di ammazzagrandi. Chiedere a Roma, Sassuolo, Juventus, Fiorentina, Milan (in Coppa) ma pure all’Inter, unica insieme all’Hellas Verona a violare Assemini, fermata però in casa per 0-0. Va certamente detta una cosa: da gennaio 2025 in poi i rossoblù hanno cambiato marcia, trovando sicurezze in un 3-5-2 di fatica e proposta che gli ha permesso di risalire la classifica togliendosi ogni patema d’animo in chiave salvezza, per guardare ora a obiettivi più ambiziosi. D’altronde lo hanno detto gli stessi Vinciguerra e Cogoni nel post-partita di Milano con ancora al collo la medaglia di vincitori della Coppa Italia: l’obiettivo per questo finale di stagione sono i playoff scudetto, per quanto la rincorsa al sesto posto – l’ultimo disponibile – occupato ora dal Verona sia un obiettivo tutt’altro che semplice, vista la distanza tra rossoblù e scaligeri (al momento 5 punti).
Gruppo
Contro la Juventus – che ha concesso il “pasillo de honor” ai rossoblù all’ingresso in campo – il Cagliari ha utilizzato tutte le sue principali doti, già ammirate negli ultimi mesi. Ovvero solidità mentale e attenzione, insieme a cinismo e grande capacità di lettura del match. Come all’Arena Civica contro il Milan i rossoblù hanno lasciato sfogare l’avversario, colpendo due volte dopo aver sfiorato il gol in altrettante circostanza, chiudendo praticamente ogni varco dalle parti di un Auseklis in gran giornata. Il lettone, confermato titolare dopo lo 0-3 di Genova contro la Sampdoria, ha risposto presente a tutte le sollecitazioni dell’attacco bianconero, compreso il volo al 93′ a togliere da sotto il sette il destro a giro di Finocchiaro. Una prestazione da leone, che non ha fatto rimpiangere il più esperto compagno Iliev, tanto da meritarsi i complimenti di Pisacane a fine partita: “Auseklis sta crescendo, già a Genova aveva fatto una grande gara. È merito di Berretta e Squizzi (preparatori dei portieri di Primavera e Prima squadra, ndr) se oggi si esprime a questi livelli”. Ma non soltanto in porta sono arrivate note liete per il tecnico partenopeo, grazie all’ottima prova di squadra dei suoi ragazzi. Un aspetto che ormai non fa più notizia dalle parti di Assemini, per quanto sia sempre positivo e utile notare quanto unito sia il gruppo intorno al suo leader in panchina. Che, chiunque mandi in campo, sa di potersi fidare ciecamente di lui certo del fatto che darà tutto per i colori rossoblù. Una consapevolezza che cresce partita dopo partita anche in pubblico e addetti ai lavori, sempre più intrigati da quello che il Cagliari Primavera sta costruendo da tempo. In difesa il trio formato da Pintus, Cogoni e Franke è diventato un muro quasi invalicabile, aiutato da una mediana abile a sacrificarsi e a ripartire in modo preciso, con Liteta e Marcolini nelle vesti di organizzatori di gioco e con un Balde sempre più fondamentale nel garantire filtro e dinamismo. Proprio l’ex Cesena ha sbloccato il match con una sassata mancina a circa un quarto d’ora dalla fine, con Bolzan bravo a guadagnarsi e trasformare il penalty del 2-0. A nulla è servito il gol di Boufandar, se non a rendere più piccanti gli ultimi minuti di gara. A cinque gare dal termine il Cagliari si ritrova al decimo posto in classifica, con due punti in meno rispetto al Genoa prossimo avversario nel match di sabato 19 aprile, ancora una volta davanti al pubblico amico. All’andata la squadra di Pisacane, cresciuto proprio nel settore giovanile genoano, violò il campo del Grifone, reduce ora dalla vittoria per 2-1 nel derby con la Sampdoria e avversario tradizionalmente ostico. Per Vinciguerra e compagni sarà un’altra tappa verso la rincorsa all’obiettivo playoff, in cui continuare a mostrare umiltà, fame e ambizione a immagine e somiglianza del proprio tecnico.
Francesco Aresu