I vari campionati volgono al termine ed entrano nel vivo. Tra stagioni regolari che ancora devono chiudersi e sancire i loro verdetti, come la Serie C che vede protagonista la Torres di Alfonso Greco nella lotta per il terzo posto o la bagarre retrocessione relativa alle squadre isolane impegnate nella quarta serie nazionale. E altre che hanno già dato i primi esiti, come per l’Eccellenza che ha visto il Budoni di Raffaele Cerbone trionfare e conquistare la promozione in Serie D. Ai nostri microfoni è intervenuto Vittorio Tossi, ex direttore sportivo di Torres, Latte Dolce e Nuorese tra le varie, che ci ha dato la sua opinione su questo delicatissimo momento dei vari campionati.
Direttore Tossi, partiamo dalla Torres con i ragazzi di Alfonso Greco che dopo un momento difficile dopo la sconfitta di Terni, ha portato a casa un bel pari contro la Virtus Entella. Quanto è importante in vista delle ultime battute del campionato questo risultato e questa prestazione per difendere il terzo posto?
“Penso che la Torres ha una sua fisionomia di calcio e anche a livello nazionale viene rispettata. Giocatori, staff e allenatore sono molto coesi tra di loro, ma anche con la società e un patron (Pierluigi Pinna ndr) che non fa mancare loro niente. È una squadra che darà filo da torcere a tutti fino alla fine e la partita di lunedì contro l’Entella ha dimostrato realmente cosa è la Torres. Ci sono dei giocatori importanti che tutte le squadre di Lega Pro avrebbero voluto. Quest’anno, come tifosi, riceveremo grandi soddisfazioni a livello di risultati. Questo l’ho sempre pensato, i passaggi a vuoto sono dovuti in particolare alla sfortuna e che determinano le partite e un percorso. Però l’idea di gioco e calcio che dà l’allenatore dei rossoblù è importante”.
Come vede i rossoblù nella lotteria dei playoff e quale, secondo lei, può essere la chiave in questa fase così delicata della stagione?
“La cosa principale è trovare unità d’intenti da parte di tutti: allenatore, giocatori, società e tifoseria, con quest’ultima che è da numeri uno. Basti vedere quanti sostenitori rossoblù erano presente a Chiavari e come si sono fatti sentire. Sono veramente il dodicesimo uomo in campo. Per i playoff sarà determinante la condizione fisica, ma anche la testa. Poi non dimentichiamo che durante la stagione i rossoblù hanno dovuto far fronte a diverse assenze pesanti per infortunio, come per esempio capitan Scotto. Un giocatore che non si regala a nessuno e che può far la differenza in qualsiasi momento”.
La Serie D entra nelle fasi caldissime, per le sarde non è stata una stagione semplice con una lotta serratissima per la salvezza, in particolare per Atletico Uri e Costa Orientale Sarda. Come li vede nella lotta per la permanenza?
“Penso che le sarde hanno l’opportunità di uscire da questa situazione. Anche se non mi sarei mai aspettato vedere il Cos in una situazione simile. Ma anche l’Atletico Uri, che ho visto questa domenica contro il Guidonia. I ragazzi di Paba sono stati sfortunati perché il loro portiere, sul risultato di 1-1, ha fatto due parate importanti. È un campionato strano, il prossimo turno sarà decisivo in termini di motivazioni. Perché se si riesce a uscire dalla zona playout o dalla zona retrocessione diretta, vivi con un altro spirito le restanti gare che mancano alla fine. Ma in caso contrario, specie quando si hanno squadre giovani, può essere controproducente. Come il Latte Dolce, era fuori da tanto tempo dalle acque calde, ma nelle ultime giornate si è avvicinata pericolosamente alla zona playout. In questi casi è molto importante che società, giocatori e mister, vengano fuori motivazioni importanti. I dirigenti del Latte Dolce, che conosco molto bene e sono molto importanti, hanno sempre lavorato per tenere alto lo standard legato ai giovani. Poi ovvio che quando i risultati non arrivino paghi l’allenatore, in questo caso uno molto preparato come Gabriele Setti, e ne arrivi uno altrettanto bravo quale è Michele Fini che ha vissuto il calcio su livelli importanti sia in panchina che da calciatore”.
Chi sta impressionando nelle ultime uscite è sicuramente l’Ilvamaddalena che con l’arrivo di Acciaro in panchina hanno risalito rapidamente la classifica e tirandosi fuori dalla zona playout. Si aspettava questo cambio di ritmo e cosa secondo lei ha permesso ai biancoazzurri di questa netta inversione di marcia?
“L’Ilvamaddalena ha lavorato molto bene nel mercato di gennaio, ha fatto arrivare giocatori di livello con un cambio di allenatore importante. Mister Acciaro è uno che conosce benissimo l’ambiente e sa fare calcio. Ha messo tutti i giocatori nel proprio ruolo e questo gli ha permesso di ottenere frutti importanti. A prescindere da questo c’è sicuramente la mano della società e del presidente, hanno fatto sì di mantenere l’ambiente unito e deciso verso il mantenimento della categoria”.
Il primo verdetto c’è già stato con il Budoni che ha riconquistato la Serie D vincendo anticipatamente il campionato di Eccellenza. Qual è stato secondo lei il punto di forza dei ragazzi di Cerbone?
“L’umiltà dell’allenatore, dello staff e di tutti i giocatori è stata la vera chiave. Come succede in tutte le piazze, quando hai un presidente e una dirigenza partecipi in prima persona nel progetto, che è sempre presente nel trovare soluzioni subito ti permette di fare la differenza. Poi ci sono altre società in Eccellenza che stanno facendo molto bene e che secondo me possono dire la loro per gli eventuali playoff nazionali. Quale squadra può sognare il salto di categoria? Ho seguito tanto l’Eccellenza quest’anno. Il Tempio ha una rosa molto giovane e l’Ossese mi hanno sorpreso particolarmente. Però c’è anche il Monastir che ha un allenatore giovane e dei giocatori importantissimi. Penso che però alla fine ciò che è importante, in particolare in questo momento, sia la condizione. Se questa viene meno decade tutto il progetto iniziale. Però se devo puntare su qualcuno, punto sul Tempio di mister Giorico”.
Questo è stato un anno di studio per lei, l’abbiamo vista spesso tra i campi. Qual è la squadra che l’ha impressionata di più in positivo tra le varie che ha visto?
“In Eccellenza sicuramente il Budoni, in Serie D in particolare nella seconda parte di campionato l’Olbia. Dal mercato sono arrivati giocatori importanti come Ragatzu e Biancu che hanno permesso agli altri giocatori di rendere al 100%. In più ha giovani interessanti, così come Cos e Atletico Uri. Purtroppo per i sarrabesi-ogliastrini questa è una stagione molto difficile e quando questo accade è difficile riuscire a trovare la strada giusta. Però spero vivamente che tutte le sarde si possano salvare alla fine per mantenere una batteria importante di rappresentanti dell’Isola”.
Andrea Olmeo