Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Davide Nicola in occasione della sfida casalinga contro la Fiorentina persa per 1-2.
Caprile 6: vero che compie un intervento di livello nel primo tempo su Gudmundsson, ma sia sul palo colpito su punizione da Mandragora sia sulla parabola beffarda di Beltran per il vantaggio viola non sembra muoversi con la reattività che ha nelle corde. Insomma, prestazione sotto i suoi standard che riporta a livello con la parata finale su Zaniolo.
Zappa 6: dal suo lato arriva il pareggio di Gosens che però non è esattamente di sua competenza, sul suo lato si muovono spesso Beltran e Gudmundsson senza trovare grandi sbocchi. Insomma, gara abbastanza solida con alcune incursioni interessanti in terra nemica a confermare i suoi (non) demeriti
Mina 6: risponde con esperienza e furbizia al diverso passo degli attaccanti viola riuscendo a limitare i danni pur se l’aiuto del compagno risulta fondamentale. Deve alzare bandiera bianca prima del 45′ e la sua assenza si fa sentire nella ripresa.
Dal 41′ Palomino 5,5: entra a freddo e fa scivolare i minuti fino al riposo, poi in apertura prima il gol e poi il giallo che lo limita nel corso della gara. Il difetto è la lentezza in impostazione unita a imprecisione, oltre alla sensazione continua di poter capitolare anche difensivamente.
Luperto 6,5: vero baluardo della retroguardia, è chiamato diverse volte a salvare la baracca con interventi puntuali e non manca mai all’appuntamento con la chiusura tempestiva. Tra gli ultimi a mollare.
Augello 5,5: prova a mettere i soliti cross interessanti e nella prima mezz’ora sembra poter vincere il duello con Dodò. Poi il brasiliano cresce e la differenza di corsa si fa sentire, venendo sverniciato più di una volta e pagando dazio in più di un’occasione. Passo indietro, ma contro un avversario non semplice.
Adopo 5,5: sembra un tardo pomeriggio di quelli in cui può eccellere, esce palla al piede dai duelli e mette il turbo dando il là a diverse azioni. Poi piano piano perde il filo e le distanze lasciando la difesa senza filtro e non riuscendo a incidere nemmeno come prima in fase offensiva.
Dal 67′ Marin 6: prova a dare la scossa e ci riesce un minimo con un tiro che impegna De Gea e provando ad alzare il ritmo del gioco. Niente di trascendentale, ma sicuramente meglio di chi lo ha preceduto.
Prati 4,5: lo si nota positivamente soltanto per un episodio casuale, la respinta di schiena che toglie problemi a Caprile su un tiro di Dodò alla mezz’ora. Il resto è una eccessiva verticalità spesso forzata e senza i tempi giusti, un filtro a intermittenza più spento che acceso e tanti, troppi errori di valutazione e di misura. Esce dalla partita quando il gioco inizia a farsi più duro.
Dal 67′ Makoumbou 6: entra con il piglio giusto, prova a dare equilibrio e in parte ci riesce. Non era difficile fare meglio del compagno, ma al netto di ciò mette in campo intelligenza, tempi e modi che mancavano alla manovra e alla difesa.
Zortea 4,5: qualche sfuriata delle sue sulla corsia, qualche accelerazione che fa ben sperare, un palo favorito da una deviazione e poi il nulla. Sulla coscienza entrambi i gol: nel primo non segue Gosens che è assegnato a lui, sul secondo prova disturbare Beltran più per figura che di fatto rinunciando persino al duello aereo. Due episodi che pesano e tanto sul risultato finale.
Dal 67′ Coman 5,5: corricchia sull’esterno con qualche nuvola di fumo e pochissimo arrosto. Impalpabile, dal suo ingresso ci si aspettava qualcosa di più.
Viola 5,5: la vede poco o nulla seppur qualche sprazzo della sua tecnica ogni tanto arriva. Ma sono solo lampi illusori e nemmeno tanto luminosi, piano piano gli avversari gli prendono le misure e non riesce a creare fino a uscire dalla partita sia metaforicamente che nei fatti.
Dal 59′ Gaetano 6: servito pochissimo anche quando riesce a liberarsi, di sicuro la mentalità di chi non vuole mollare non manca affatto. Non sarebbe da sufficienza dal punto di vista tecnico e dell’apporto offensivo, ma il recupero di 60 metri per aiutare la difesa – e togliere palla a Gudmundsson – gli vale mezzo punto in più.
Luvumbo 6,5: la prima mezz’ora promettente del Cagliari è tutta nella sua freschezza e voglia di mostrare qualcosa di nuovo e fuori dagli schemi. Il gol nasce da una sua trivela, ogni azione pericolosa passa dai suoi piedi, ogni giocata che vada oltre l’atteso è sua. Certo, a volte è leggibile, altre si assenta, altre sbaglia la scelta, ma nel bene e nel male è l’unico che accende la spia della creatività.
Piccoli 7: un pallone giocabile – e nemmeno tanto – dentro i sedici metri e un gol. Di più difficile chiedergli, anche perché è sempre lasciato solo alla mercé della difesa viola e più che lottare con tutte le sue armi non può. Fa salire, battaglia, prende e fa falli, ci mette l’anima e oltre. Ammonito, salterà Verona.
Nicola 5,5: nulla da dire sull’approccio, nulla da dire sulla mentalità di azzannare la partita che c’è stata ed è un aspetto più che positivo. I problemi però arrivano dopo, quando c’è da trovare un’alternativa alla sofferenza, quando c’è da risalire la china, quando c’è da aggiungere qualcosa oltre lo spartito ormai noto almeno in corso d’opera. Stona la rinuncia a un centrocampista contro una Fiorentina che in mezzo trova spazio e tempo di colpire, soprattutto pensando a un reparto che è il meglio assortito della rosa. Poteva chiudere il discorso salvezza, invece ecco che tutto resta aperto in pieno stile penitenziale. Bisogna lottare, quasi un destino cercato.
Matteo Zizola