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Cocco: “Cagliari, a Verona serve una vittoria per chiudere il discorso salvezza”

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In vista della sfida di lunedì sera tra Verona e Cagliari, in programma alle 20:45, per la rubrica “Quel giorno io c’ero” abbiamo intervistato Andrea Cocco, ex centravanti rossoblù con 13 presenze e 3 gol, che ha vestito anche la maglia degli scaligeri in carriera. Cocco ha condiviso le sue impressioni sul match, analizzando i punti di forza delle due squadre e raccontando la sua attuale esperienza al Monastir.

Andrea, partiamo dalla sfida di Coppa Italia del 24 agosto 2006, quando segnasti il gol decisivo nel 2-1 contro il Verona. Sono passati quasi vent’anni: che ricordi hai di quella partita?
“Sono sicuramente ricordi molto belli, perché quelle prime partite con il Cagliari erano un concentrato di emozioni: adrenalina, tensione, paura, ansia…un vero miscuglio. Le ricordo con grande piacere. Segnare è sempre bello ed emozionante, ma farlo con la maglia del Cagliari aveva davvero qualcosa di unico. In quei momenti volevi metterti in mostra, dimostrare il tuo valore, iniziare a scrivere la tua carriera nel calcio professionistico. All’epoca l’obiettivo era quello: arrivare tra i professionisti, indipendentemente dalla categoria”.

Lunedì 28 aprile si giocherà proprio Verona-Cagliari. Da doppio ex, che impressione ti fanno le due squadre? Come vedi questa sfida?
“Di Verona conservo ottimi ricordi: abbiamo conquistato una promozione dalla Serie B alla A con Mandorlini, in una piazza importante e con un pubblico davvero caloroso. Il Cagliari arriva da una sconfitta contro la Fiorentina, una gara in cui sicuramente non ha espresso il suo miglior calcio. La Fiorentina ha dominato soprattutto a centrocampo, facendo la differenza. Quella di lunedì sarà una partita carica di tensione, perché può pesare tantissimo nella corsa salvezza. Il Verona, in caso di vittoria, sarebbe praticamente fuori dalla zona calda, e lo stesso vale per il Cagliari: con tre punti potrebbe considerarsi quasi salvo. Sarà una sfida intensa, combattuta, con tanto agonismo”.

A tuo avviso, quali potrebbero essere i giocatori più insidiosi del Verona? E chi, tra i rossoblù, potrebbe rivelarsi decisivo?
“Nel Verona non c’è un singolo giocatore che spicca in modo netto, è il collettivo a fare la differenza. È una squadra che attacca bene in blocco, con un gioco piuttosto propositivo e buone ripartenze. Nel Cagliari, invece, Luvumbo potrebbe rivelarsi l’uomo decisivo: ha bisogno di spazi per esprimere al meglio le sue qualità, e quando li trova può creare scompiglio in qualsiasi momento. È uno di quei giocatori che può accendere la partita con una sola giocata”.

Da centravanti a centravanti, come valuti la stagione di Roberto Piccoli con la maglia del Cagliari?
“Ho avuto la fortuna di vederlo più volte dal vivo allo stadio e posso dire che è un attaccante che mi piace davvero tanto. Lavora molto per la squadra, attacca bene la profondità e spesso regge da solo tutto il reparto offensivo. È un giocatore che mi ha sorpreso in positivo. È già arrivato a 9 gol in stagione, e sicuramente, se il Cagliari riuscirà a conquistare la salvezza, una parte del merito sarà anche sua”.

Andrea Cocco con la maglia del Monastir nella sfida contro la Nuorese | Foto Maria Elena Carboni – ASD Monastir 1983

Nel match contro il Verona, Piccoli sarà assente per squalifica, come pensi possa cambiare la partita?
“Sicuramente si tratta di un’assenza pesante per il Cagliari. Non dimentichiamoci che Piccoli ha sempre giocato da titolare, Nicola non lo ha mai escluso, e un motivo ci sarà. Detto ciò, il Cagliari ha comunque giocatori validi anche in panchina. Lo stesso Pavoletti, che è stato protagonista negli ultimi anni con la squadra, è un giocatore su cui il Cagliari può fare affidamento, anche per questa partita”.

Cosa ne pensi del lavoro che stanno svolgendo Davide Nicola sulla panchina del Cagliari e Paolo Zanetti sulla panchina del Verona?
“Sicuramente il lavoro di Nicola è stato ottimo. Negli ultimi anni il Cagliari si è salvato sempre nelle ultime giornate, mentre quest’anno si trova in una posizione decisamente migliore rispetto agli altri anni. Questo è senza dubbio un aspetto molto positivo. Il Verona, dopo il richiamo di Zanetti, si è ripreso. Ricordiamoci che era stato esonerato, per poi essere subito richiamato. Da quel momento, la squadra ha mostrato un netto miglioramento nelle prestazioni”.

Quali sono stati i giocatori che ti hanno stupito maggiormente durante il tuo percorso calcistico ormai più che ventennale?
“Per quanto riguarda i miei anni a Cagliari, sicuramente Suazo e Lopez sono stati due giocatori che mi hanno colpito. Poi, negli anni successivi, Campagnaro al Pescara, così come Mandragora, Lapadula e anche Poggi a Venezia. Tutti questi giocatori mi hanno suscitato curiosità per il loro approccio alla professionalità, che traspariva sia nelle partite che negli allenamenti quotidiani”.

Come valuti finora la stagione del Monastir e, soprattutto, come vi state preparando in vista della finale del 4 maggio?
“Il Monastir è una neopromossa e siamo arrivati secondi, un ottimo risultato. Ovvio, l’obiettivo iniziale era vincere il campionato, ma purtroppo non ci siamo riusciti per vari motivi. Ora ci stiamo preparando al meglio per questa partita. Aspettiamo di sapere chi sarà la finalista tra Ossese e Tempio, ma per noi poco cambia. Affronteremo chiunque con la massima determinazione, cercando di ottenere il pass per le fasi nazionali.”

Prima di salutarci, ti chiedo cosa c’è nel futuro di Andrea Cocco?
“Ho conseguito il patentino UEFA B circa due anni fa e, per il futuro, mi piacerebbe allenare soprattutto i ragazzi. Al momento sto valutando le opportunità e cercando di capire come muovermi nei prossimi anni, con la speranza che ci sia la possibilità di entrare in questo mondo, che è sicuramente unico e affascinante”.

Matteo Cubadda

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