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Cagliari, Piccoli a digiuno da un mese: per la doppia cifra serve un altro step

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Da rincalzo nell’esperienza all’Atalanta al ruolo di imprescindibile, confermato con i 7 gol in stagione fin qui superando il suo miglior score personale in Serie A di 5 (con la maglia di Lecce e Spezia) e dal numero di 31 presenze fin qui accumulate. Chi è l’attore protagonista di questo corto? Roberto Piccoli ovvio. Il 24enne bergamasco è sempre più una certezza di questo Cagliari, un titolare a cui è sempre più affidato il ruolo di bomber oltre che di trascinatore all’occorrenza.

Titolarissimo
Una stagione intensa passata a fare a spallate con gli avversari, con il compito di fare reparto in solitaria e, insieme al sacrificio, anche quello di fare gol. Piccoli a Cagliari ha imparato a fare questo e molto di più, grazie a doti come fisicità, forza d’animo e attitudine alla lotta: più maturo e responsabilizzato dalla fiducia indiscussa del club rossoblù, il centravanti classe 2001 sta vivendo la sua migliore stagione dal punto di vista realizzativo con 7 gol in campionato più 2 in Coppa Italia, cui si aggiungono i 4 assist (3 in A e 1 in coppa) e, soprattutto, 2.596 minuti giocati sui 2.790 a disposizione, con il 94% di presenza. Sempre titolare, costantemente nel vivo del gioco, Piccoli è il pilastro offensivo su cui si poggia la manovra del Cagliari di Davide Nicola, che però nelle ultime uscite lo ha visto più nervoso del solito. Nel 3-0 dei sardi sul Monza all’Unipol Domus ha ingaggiato una battaglia con il più esperto Izzo, senza riuscire a timbrare il cartellino. A Empoli, invece, il numero 91 rossoblù è stato ben contenuto da Marianucci e Viti, che lo hanno reso inoffensivo per la porta di Vasquez. “In partite come oggi in cui la palla non sta tanto in terra, devi mantenerti compatto quando attacchi e quando difendi”, ha detto Nicola al termine della gara, quasi a voler giustificare la poca pericolosità dei suoi. E lo dimostrano i dati di Piccoli nelle ultime due giornate: pochi i palloni toccati dal numero 91 rossoblù (16 tocchi) e le occasioni create (1). Il gol manca da più di un mese, quando il bergamasco firmò l’illusorio vantaggio rossoblù al Dall’Ara di Bologna, in un match poi terminato 2-1 a favore dei felsinei di Italiano.

Step successivo
Ma la poca lucidità mostrata di recente dal centravanti cresciuto nell’Atalanta è facilmente giustificabile da una stagione in cui si sente il peso della fatica di dover sostenere praticamente da solo il peso dell’attacco rossoblù. Il suo campionato da titolare indiscusso lo ha messo più volte sotto i riflettori, tanto da convincere il commissario tecnico della Nazionale azzurra Luciano Spalletti a considerarlo nel novero dei potenziali convocati. “Può darsi che possa avere bisogno di una prima o una seconda punta. Se devo chiamare una prima punta chiamerò Piccoli, altrimenti Baldanzi”, disse il ct prima della sfida d’andata tra Italia e Germania di Nations League, dopo il problema fisico accusato da Mateo Retegui. La maglia azzurra resta sia un sogno che una speranza concreta per l’attaccante del Cagliari, alla ricerca della tanto agognata doppia cifra insieme alla salvezza per il club, a conferma della bontà della scommessa fatta in estate (e pure a gennaio) su di lui. Lo sa bene anche lui che ai microfoni della canadese TLN TV aveva dichiarato: “Penso a lavorare bene a Cagliari che è la cosa più importante. Solo facendo bene con il club si può arrivare ad ambire alla Nazionale”. Uno step necessario, più che un vincolo o una distrazione. Ora però nel finale di stagione servirà l’ultima sterzata di una stagione positiva, ma ancora con qualche passaggio a vuoto di troppo. Il 24enne bergamasco è atteso a un ulteriore step di crescita dal punto di vista mentale, soprattutto nel saper gestire la pressione.

Futuro
Per farlo servirà ritrovare il miglior Piccoli, quello decisivo che quando a va a segno regala quasi sempre (escluse Lazio e Bologna) punti ai rossoblù, ben 11 in 5 gare con la sua firma. Capocannoniere di un Cagliari che però segna molto meno di quanto costruisca, come dimostrano i dati sugli xG, in cui l’ex Lecce con 9.66 ha il dato più alto della squadra: 75 tiri totali, di cui il 28% finiti nello specchio e una percentuale realizzativa di un gol ogni 0,08 tentativi. In questo rush finale di Serie A servirà migliorare queste statistiche per raggiungere quanto prima una salvezza a portata di mano sì, ma ancora tutta da conquistare. Il campionato mette sul piatto del Cagliari due sfide complesse ma dall’impatto mediatico forte contro Inter e Fiorentina: anche da qui passa la crescita di Piccoli, alla ricerca della definitiva consacrazione per costituire un’alternativa credibile in un ruolo ambito sul mercato come quello del centravanti. Prima, però, servirà salvare i rossoblù di Nicola, che attendono da lui l’ultimo sforzo di una stagione sì usurante, ma che lo ha reso un attaccante affidabile per la Serie A.

Giuseppe Meloni

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