“È stata una partita da salvezza vera”. L’etichetta alla sfida tra Cagliari ed Empoli, finita senza reti al termine di 95 minuti giocati senza grosse emozioni, salvo un paio di parate del solito Elia Caprile, che ha blindato i suoi pali sul campo in cui la stagione scorsa era stato protagonista ma a maglie invertite.
Calcoli
“Non è stata una bella partita”, hanno ripetuto tutti coloro che si sono presentati ai microfoni al termine del match. Compreso Davide Nicola, che nelle sue parole ha sottolineato il grande sforzo mentale e fisico dato dall’aver affrontato un avversario quasi disperato, cui alla fine dei giochi – opinione di chi scrive – il punto sta un po’ stretto. Difficile definire in modo diverso la gara del Castellani che lascia però sensazioni di vario tipo. Da una parte resterà impressa in modo indelebile la carica dei 902 tifosi rossoblù che, una volta chiusa positivamente la querelle biglietti (che figuraccia per la Prefettura di Firenze…), hanno riempito il settore ospiti, con bandiere e canti, facendosi sentire quasi alla pari rispetto ai padroni di casa. I video presenti sulle nostre pagine social e in quelle del Cagliari testimoniano l’aria di grande festa e fratellanza vissuta nel pomeriggio empolese da parte di una porzione del popolo rossoblù che ha fatto di tutto per vivere al meglio la trasferta a prescindere dal risultato finale. Dall’altra è ancora intensa la sensazione di noia e sbadigli data da una partita bloccata “per scelta”. Ma soprattutto l’impressione che in campo la squadra di Nicola potesse e dovesse cercare di portare a casa tre punti che l’avrebbero tolta quasi definitivamente dalla lotta salvezza. Invece, con alle porte due partite sulla carta proibitive contro Inter (a Milano) e Fiorentina (in casa), il pragmatismo scelto dal tecnico rossoblù ha fruttato un pareggio senza reti che soddisfa lo spogliatoio – eloquenti le parole di Pavoletti a fine gara – perché lascia invariate le distanze sulle inseguitrici ma con una gara in meno da giocare. Se l’obiettivo iniziale era “non prenderle”, il Cagliari c’è riuscito. Il 3-4-2-1 scelto da Nicola ha certamente dato equilibrio e solidità difensiva ai rossoblù, con Caprile bravo a tenere la porta inviolata portando in dote il secondo clean sheet consecutivo. Un aspetto, quello della tenuta del reparto arretrato, sottolineato con orgoglio sia dal tecnico che dal capitano. Un’analisi da “bicchiere mezzo pieno”, che guarda al passetto fatto in avanti per rispondere alle rivali per la salvezza in un turno in cui solo il Como è riuscito a portare a casa la posta piena nel derby lombardo contro il Monza.
Equilibrio
Se sul piano del pragmatismo il ragionamento regge senza fare una piega, su quello del gioco i dubbi invece resistono. Anche perché non concedere gol al secondo peggior attacco della Serie A non sembra, a conti fatti, un risultato da medaglia. Così come non aver mai impensierito una squadra scesa in campo senza 6/7 titolari, in totale emergenza in tutti i reparti. La difesa rossoblù ha contenuto le folate offensive dei padroni di casa, grazie al solito Mina che in partite di questo genere si esalta. La prestazione del colombiano ha coperto qualche défaillance di troppo del sodale Luperto, parso meno preciso e applicato del solito, mentre dall’altra parte Palomino ha confermato di essere un’alternativa affidabile. In mediana Nicola ha dato fiducia alla coppia Prati-Adopo, che hanno ripetuto la prestazione fatta con il Monza. Ovvero: gara da trottola efficace per l’ex Torino e Atalanta, migliore in campo per atteggiamento e impegno, una spanna sopra rispetto al compagno. Che, ancora una volta, ha mostrato i suoi limiti nel centrocampo a due ma pure lo spirito giusto per una gara di lotta e duelli come quella del Castellani. D’altronde, con buona pace di chi scrive e di tanti commentatori sui social, fin da inizio stagione Nicola ha fatto una scelta: Prati e Makoumbou – che contro l’Empoli sarebbe servito eccome – sono alternativi e non complementari. Quindi, per quanto opinabile, se gioca uno, non gioca l’altro. In più, nei minuti finali quando il tecnico piemontese ha deciso di togliere l’ex Spal ha inserito Deiola, per una mediana votata a filtro e contenimento, lasciando in panchina il parigino. Che è stato accantonato nel suo momento migliore senza particolari colpe o responsabilità, ma soltanto per ridare spazio a un Prati finito nel dimenticatoio e patrimonio del club certamente da rivalutare. In avanti, poi, erano tante le aspettative su Luvumbo che sembrava il grimaldello perfetto per scardinare la giovane e inesperta difesa dell’Empoli. Partito dall’inizio, l’angolano è stato annullato da Goglichidze, bravo a non concedergli spazio per ripartire. Nemmeno gli ingressi di Coman e Gaetano hanno rivitalizzato il reparto offensivo rossoblù, in cui Piccoli ha battagliato a lungo con Marianucci, che ai punti ha vinto il duello con l’ex Atalanta. Viola si è visto solo sulla punizione che ha sfiorato l’incrocio dei pali a inizio ripresa, ma per tutti era difficile lasciare il segno in una squadra votata al calcolo e alla speculazione sul risultato. Atteggiamento su cui, beninteso, ha ragione da vendere Pavoletti: “Vedo una bellissima condizione in squadra, se mettiamo questa qualità difensiva anche in fase offensiva si possono portare via punti dappertutto”. La capacità di speculare sul risultato è una novità nella stagione dei rossoblù, certamente una buona notizia in vista del rush finale, in cui cinismo e concretezza saranno armi molto utili per la raccolta punti con in palio la salvezza.
Futuro
Ed effettivamente quel che attende il Cagliari dopo i 4 punti fatti con Monza ed Empoli è un ticket di gare toste contro Inter e Fiorentina. Se è vero che entrambe avranno bisogno di vincere per alimentare le rispettive ambizioni europee, lo è anche che spesso i rossoblù hanno dimostrato di essere in grado di fare punti anche contro squadre di alta classifica, pur senza mai trovare il successo contro una delle big del campionato. “Sono due partite difficili in maniera oggettiva e bisogna essere pragmatici, ma siamo nelle condizioni di giocarcele nel modo migliore possibile”, ha detto ancora Pavoletti nel postpartita. La serenità mostrata dal capitano rossoblù, che ha anche raccontato un aneddoto sulle scorse settimane vissute dagli uomini di Nicola, quando l’aria intorno al Cagliari non era delle più leggere. “C’era qualche piccolo atteggiamento che andava indirizzato – ha svelato il livornese – ho visto che poi dopo l’allenamento poi qualcuno si è fermato a riflettere con me: è così che cresce un gruppo sano”. Ma sarà anche in grado di poter fare punti anche contro due big della Serie A, proprio nel momento più caldo della stagione? Lo diranno le prossime giornate, in cui il calendario non sarà semplice per nessuna delle rivali per la salvezza. Il reale peso del pareggio di Empoli lo si capirà entro un paio di settimane, con sempre meno gare a disposizione e con un vantaggio sulla zona retrocessione che al momento sembra rassicurante. Eppure la storia della Serie A ha dimostrato che quando si lotta per la salvezza non bisogna sottovalutare neanche il minimo dettaglio: Ranieri docet.
Francesco Aresu