In vista del match di Pasquetta tra Cagliari e Fiorentina, in programma lunedì 21 aprile alle ore 15, abbiamo intervistato l’ex portiere rossoblù Vlada Avramov, 34 presenze complessive tra Serie A e Coppa Italia, con un passato anche nel club gigliato. Avramov ha condiviso le sue impressioni sulla sfida, analizzando le due squadre e ripercorrendo alcuni dei ricordi più significativi del suo periodo trascorso sull’isola.
Vlada, lei ha avuto l’opportunità di vestire la maglia sia del Cagliari che della Fiorentina. Che ricordi conserva di quei due periodi e cosa le è rimasto nel cuore delle sue esperienze in queste due piazze?
“Dopo tanti anni in Serie B tra Vicenza, Pescara e Treviso, arrivare a Firenze è stato un grande passo per me. Mi sono ritrovato a giocare con campioni come Mutu, Osvaldo, Gilardino, e in porta c’era Frey, un vero fenomeno. In una squadra del genere era difficile trovare spazio e le opportunità per giocare erano davvero poche. Poi è arrivata l’esperienza a Cagliari e lì tutto è cambiato. Fin dal primo giorno mi sono sentito un’altra persona. Giocatori come Daniele Conti e Radja Nainggolan mi hanno accolto come un fratello: mi hanno aiutato, sostenuto, fatto sentire parte di una famiglia. Anche i tifosi e la gente di Cagliari mi sono entrati nel cuore, non li dimenticherò mai”.
Cosa ne pensa del percorso attuale delle due squadre? Da una parte il Cagliari di Davide Nicola impegnato nella lotta per la salvezza, dall’altra la Fiorentina di Raffaele Palladino che punta sia alla qualificazione in Europa League sia a rompere la maledizione vincendo finalmente la Conference League.
“Da doppio ex non posso che sentirmi coinvolto in una sfida come questa. Il Cagliari, oggi quindicesimo, ha sei punti di margine sulla zona retrocessione ma so bene quanto ogni partita sia una battaglia, soprattutto in questa fase del campionato. Alla Unipol Domus i rossoblù trovano spesso una marcia in più: il calore della gente, l’atmosfera unica dei tifosi cagliaritani…sono cose che senti sulla pelle. E in partite così può davvero fare la differenza. Dall’altra parte c’è una Fiorentina che conosco bene: una squadra di qualità, ben organizzata, che viene da un pareggio interno contro il Parma e ora ha bisogno di punti per rientrare nella corsa all’Europa League. Con la Lazio nel mirino e ancora in corsa in Conference League, i viola stanno dimostrando di avere una rosa profonda e l’esperienza giusta per giocarsi più fronti. Sarà sicuramente una gara intensa e combattuta. Da una parte, non mancheranno l’aggressività e la determinazione che il Cagliari sa mettere in campo quando gioca davanti al proprio pubblico, dall’altra, conosciamo bene la mentalità e il palleggio raffinato della Fiorentina. In partite come questa, sono le motivazioni, l’attenzione ai dettagli e la gestione dei momenti chiave a fare la differenza. E vi assicuro che ogni singolo pallone peserà come un macigno”.
Che tipo di partita si aspetta lunedì? Secondo lei il Cagliari ha le carte in regola per portare a casa i tre punti? E quali potrebbero essere gli uomini chiave del match?
“Mi aspetto una partita in cui la Fiorentina cercherà di prendere il controllo del gioco, dominando il possesso per servire i suoi attaccanti, Gudmundsson e Kean. Dall’altro lato il Cagliari si concentrerà su aggressività e ripartenze rapide, cercando di sfruttare le doti realizzative di Piccoli, la velocità di Luvumbo e le giocate di Coman, Viola e Gaetano. Penso che questa possa essere la chiave della gara, dove l’equilibrio potrebbe essere spezzato da uno di questi giocatori di qualità in grado di fare la differenza”.
Da portiere a portiere, cosa ne pensa di Elia Caprile? Da quando è arrivato a Cagliari ha messo in mostra grandi qualità, compiendo diversi interventi decisivi.
“Caprile si è subito dimostrato pronto. Un’impresa non da poco per un portiere, soprattutto considerando quanto sia difficile adattarsi rapidamente quando si cambia squadra. La sua capacità di entrare in campo con tanta determinazione e sicurezza merita davvero applausi. Non è mai facile mantenere un alto livello di prestazione in queste situazioni, ma lui ha fatto vedere tutto il suo valore. Un riconoscimento va certamente a lui, che ha risposto presente nel momento in cui la squadra aveva bisogno”.
A proposito di portieri, cosa ne pensa della stagione che sta vivendo David De Gea con la maglia della Fiorentina?
“De Gea è senza dubbio uno dei portieri più forti che il campionato italiano abbia visto negli ultimi anni. La sua carriera parla da sé, con un passato ricco di successi e prestazioni di altissimo livello. La sua esperienza e leadership sono un valore aggiunto per la Fiorentina, che sta beneficiando enormemente della sua presenza. Personalmente, spero che De Gea resti a Firenze, ma so che sarà una difficile, soprattutto considerando l’appeal che ha a livello internazionale e la concorrenza che potrebbe esserci per tenerlo in squadra”.
Facciamo un salto nel passato: quali sono i giocatori che l’hanno colpita di più durante la sua esperienza in maglia rossoblù?
“Nainggolan è, senza dubbio, il giocatore più forte che abbia visto nella mia carriera. Non ho dubbi nel dirlo, perché la sua presenza in campo lasciava sempre il segno”.
Quali sono i suoi ricordi della stagione in cui il Cagliari concluse all’11° posto, giocando allo stadio Is Arenas? È ancora in contatto con qualcuno di quella squadra? Se sì, con chi?
“Sono davvero tantissimi i ricordi legati a quella stagione e tutti molto belli. È stato un periodo speciale, che porto ancora nel cuore. Sono rimasto in contatto con alcuni compagni conosciuti durante gli anni a Cagliari, tra cui Conti, Nainggolan e Larrivey. Con loro ho condiviso momenti importanti, dentro e fuori dal campo”.
Cosa c’è nel presente e nel futuro di Vlada Avramov?
“Faccio l’allenatore dei portieri da ormai sette anni. Ho conseguito anche la GK A a Coverciano, ovvero il massimo livello di formazione per preparatori dei portieri. Ho potuto accedervi anche grazie al fatto che possiedo il passaporto italiano.”
Le manca la Sardegna? Quali sono i ricordi più belli che conserva del periodo trascorso sull’isola?
“Mi manca il mare, senza dubbio. E anche il mio ristorante preferito, “Lo Scoglio”, dove andavo praticamente ogni giorno a mangiare e godermi la vista sul mare. Era il mio posto del cuore (ride ndr)”.
Matteo Cubadda