Prosegue il tour nelle scuole di Sassari per la Torres nell’ambito del progetto “Piano Studente-Atleta”. All’indomani della vittoriosa trasferta di Ascoli una delegazione rossoblù capeggiata dal presidente Stefano Udassi ha fatto visita all’’Istituto Tecnico Industriale Angioy in via Principessa Mafalda di Savoia.
Nel primo pomeriggio il presidente Stefano Udassi, capitan Luigi Scotto, Alessandro Masala e Giuseppe Mastinu, accompagnati dal Responsabile Comunicazione Filippo Migheli, hanno incontrato gli studenti e hanno raccontato le loro esperienze tra calcio e vita di tutti i giorni ai ragazzi dell’Istituto. “Siamo orgogliosi di essere qui e ringraziamo l’Istituto per l’ospitalità- ha detto il presidente Udassi-. Quando andiamo nelle scuole cerchiamo di parlare sempre di rispetto: per sé stessi, i compagni di squadra, il tecnico, ogni componente del Club. Parliamo di resilienza, forza interiore, cose importanti nel calcio e nella scuola. Valori che valgono per tutta la vita. Non tutti diventeranno o diventerete professionisti, ma sono elementi per diventare ed essere uomini. Per un ragazzo/a il ruolo del genitore è determinante. Non bisogna mettere eccessive pressioni ai nostri figli, tanti abbandonano lo sport e lasciarli crescere in serenità. Trasmettere ambizione, ma nel modo giusto”.
LUIGI SCOTTO – “La vita del professionista è fatta di tanti dettagli, giornalieri, utili per curare al meglio il nostro corpo. Da piccolo sono stato selezionato dal Genoa, ho vissuto a Genova, e certamente non è semplice staccarsi dalla famiglia. Quando però hai un obiettivo lo insegui con tutte le tue forza. Non tutti arriveranno alla Serie C, però bisogna essere orgogliosi e contenti del proprio percorso. Lo spogliatoio è molto simile ad una classe, ci sono tante personalità, ma ho la fortuna di condividere la mia passione con tanti leader”.
GIUSEPPE MASTINU – “La mia storia è un po’ diversa da quella di Gigi. Da giovane ho fatto la scelta di andare ad Arzachena e dunque il percorso quasi inverso di Gigi e Alessandro. Perseveranza ed impegno hanno fatto sempre la differenza e mi hanno permesso di arrivare, anche se per poco, alla Serie A. Come faccio a mantenere la motivazione? Alle volte non è semplice, ma quando arrivi al campo si accende la lampadina del professionista e spingi sempre al massimo. L’allenatore ed il professore hanno un ruolo comune: trovare la chiave giusta per far rendere il calciatore o lo studente al meglio”.
ALESSANDRO MASALA – “Concordo con Gigi, la passione fondamentale. Essere di Sassari ti porta a vivere le cose in maniera passionale, la pressione aumenta, e ci motivano a vicenda. La gestione non è uguale per tutti, ma siamo un gruppo con un obiettivo unico e questo conta molta. Un piano B rispetto al calcio? Ho sempre studiato volentieri, mi sono laureato in Scienze Motorie, e crearsi una alternativa è importante. Ci vuole una ottima organizzazione del tempo. L’importante è sempre avere degli obiettivi perché non sai mai cosa la vita ti riserva”.
La Redazione