Le parole di Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, a margine della firma dell’accordo di programma con il Comune di Cagliari per la realizzazione del nuovo stadio cittadino.
Le parole
“Abbiamo accolto una delibera del Consiglio comunale di Cagliari e abbiamo pensato insieme un progetto per la città , non un singolo manufatto e quindi lo stadio, oppure non soltanto il palazzetto che è finanziato con 35 milioni dal FSC (Fondo Sviluppo e Coesione ndr), ma un progetto nuovo per la città che parte dall’edilizia popolare e quindi dalla riqualificazione del quartiere Sant’Elia, da un polmone verde che si ricongiunge nel posto dove nel precedente progetto doveva essere ospitato il parcheggio e si ricongiunge al Parco degli Anelli. Poi anche un progetto di trasporti che è stato rivisto completamente e che vedrà la metropolitana arrivare di fronte alla fermata dello stadio, come avviene in tutte le città europee. Quello che noi sicuramente vogliamo fare è costruire una città che guardi al futuro anche in termini di eventi, che possa ospitare eventi sportivi: io non nego che guardo gli Europei, come tutti i tifosi sardi, come prossimo traguardo. Quello che posso dire è come non verranno utilizzati questi soldi: non verranno utilizzati per agevolare il singolo, che sia anche il presidente della squadra della nostra città , né che siano utilizzati in maniera non corretta. Questo sicuramente sarà il modo in cui noi vincoleremo i soldi e il modo in cui ovviamente vincoleremo il crono programma. Quindi i soldi pubblici andranno per oggetti che sono lo stadio e il palazzetto, che rimangono di proprietà pubblica”.
La presidente ha poi approfondito a margine: “Lo stadio è un progetto che la Regione si merita, non soltanto la città di Cagliari. Ospitare eventi internazionali o il sogno Europei 2032 interesserebbero a tutti i sardi e non solo al cagliaritano. Non volevamo che quest’opera fosse un’opera nel nulla, non cucita con il resto della città . Abbiamo voluto mettere il progetto in un contesto più ampio, all’interno di una riqualificazione del quartiere Sant’Elia e all’interno di un polmone verde che va a sostituirsi al progetto originale dei parcheggi. Poi guardiamo agli impianti sportivi che non saranno solo lo stadio e il palazzetto, ma campi per i bambini che vogliono fare sport e l’attuale contesto dove il Cagliari gioca, sarà utilizzato per le categorie minori. Un percorso che si parla anche in termini di trasporto, l’abbattimento del Ponte della Vittoria e un progetto della metropolitana leggera che arrivi sino allo stadio. Abbiamo ripensato a rivedere il piano dei trasporti per i cittadini che vogliono raggiungere non solo lo stadio, ma anche il parco e il quartiere. Vi posso dire quello che non è questo progetto, ovvero non è un progetto di speculazione o un progetto che vuole aiutare il Cagliari a farsi un albergo come è stato detto polemicamente nei giorni scorsi. I soldi saranno spesi in questa maniera: a breve farò un decreto e poi ci sarà un cronoprogramma che verrà definito con il Comune in cui verranno stanziati i soldi in un modo ben preciso. Chiunque si immagina che non ci sia un controllo sui soldi pubblici sta facendo un cattivo affare”.
Francesco Aresu














