Una lunga e piacevole intervista tra le vie di Cagliari quella che la Lega Serie A ha fatto al difensore dei rossoblù Yerry Mina. Un viaggio tra passato, presente e futuro con il centrale colombiano che si è raccontato a tutto tondo, parlando del rapporto con Claudio Ranieri che lo ha portato in Sardegna la scorsa stagione, ma anche di quello con l’attuale tecnico dei sardi Davide Nicola e delle similitudini tra la sua terra e l’Isola. Di seguito le sue parole.
Vivere a Cagliari
“Vivere in una città vicino al mare è un privilegio e farlo come giocatore del Cagliari è qualcosa di più. La città è meravigliosa si vede il golfo, il mare ti dà una sensazione di apertura, di tranquillità, di spazio, di libertà. È qualcosa di meraviglioso e soprattutto è molto simile al nostro Paese, alla Colombia. C’è molta armonia. Cagliari è una città meravigliosa. Il momento che mi è rimasto più impresso di questo posto è stato quando sono arrivato il primissimo giorno che sono salito all’ultimo piano dell’albergo e mi sono affacciato e si percepiva una tranquillità, una pace. “Sono sempre stato molto grato a Dio perché sapevo che mi avrebbe fatto arrivare in un posto che mi avrebbe consentito di sperimentare cose davvero belle. Fino ad ora è stato così. Mi piace pensare di essere il porto sicuro di Cagliari”.
Su Claudio Ranieri
Ci tengo a ringraziare il mister Claudio Ranieri che mi ha aiutato a venire qui mi ha chiamato e mi ha detto ” Yerry vieni qui “. Quando sono arrivato in squadra gli ho detto ” vorrei che mi aiutassi ” e tutto ciò che ho fatto è stato imparare da lui costantemente. Quando sono arrivato a livello calcistico non ero in forma nonostante ciò, il Mister mi ha dato fiducia. Ero a terra in quel momento ed è venuto da me, mi ha messo un braccio sulle spalle e mi ha preso sotto la sua protezione”.
Primi calci al pallone
“Ho iniziato a giocare a calcio nel ruolo di portiere mi aveva spinto mio papà e molti dei miei zii. Dopodiché ovviamente ho cambiato ruolo centrocampista e sono passato a difensore. E bene, ora sono qui, in Serie A, in Sardegna a Cagliari un posto meraviglioso”.
Sull’esperienza al Cagliari
“La verità è che sono molto felice sempre grato a Dio che mi ha permesso di poter condividere momenti queste persone che sono molto unite e combattive. Quando mi sono unito al club mi hanno colpito molto i miei compagni il loro benvenuto l’umiltà che ognuno di loro ha”.
Su Davide Nicola
“Il mister è un allenatore, ambizioso ha una mentalità vincente. Lui sa che ci ha trasmesso questa mentalità che mi piace indipendentemente dal risultato delle partite lui lavora sempre duramente e ci spinge ad andare avanti e a dare il massimo. Gli sono molto riconoscente sto lavorando bene ogni giorno mi sento migliore mi ha permesso di conoscermi di più. Sono sempre qui per dare il mio contributo e per aiutare a crescere e quando arrivano i momenti difficili ho un’arma che è il mio sorriso. Sorridere è fondamentale per me quando le cose si complicano penso e dico ” tutti i giorni sorge il sole” e sorrido. Non lo faccio solo per me lo faccio per la squadra per tutti i tifosi sardi che ci accompagnano ovunque”.
Impegno per il sociale
“Mi sono reso conto che il Signore mi aveva fatto un regalo grande. Quando ero nella mia città lui mi ha aiutato nel riuscire a vedere e godere di ogni piccola cosa di ogni momento calcistico e sono cose di cui ogni giorno sono riconoscente. Posso aiutare i miei amici la mia famiglia e dove sono cresciuto. Un giorno ero con mio papà a Bogotà cercavamo sempre di aiutare chi era in difficoltà facendo donazioni però abbiamo sentito di dover fare qualcosa in più ” vogliamo aiutare di più, vogliamo avere un impatto positivo nella vita dei bambini” e quello fu il momento in cui nacque la fondazione ” Yerry Mina ” che ha lo scopo di insegnare ai bambini i valori e soprattutto
a prendere decisioni nel bene e nel male e soprattutto che abbiano Dio nel loro cuore. Vorrei che i giovani vedano una persona con i piedi per terra e gli occhi al cielo e che va sempre avanti. Li aiutiamo a trovare una strada per poter uscire da situazioni difficili e migliorare in futuro. Ovviamente mi riferisco alla loro vita privata e professionale e con le loro famiglie”.
Sulla sua città natale
“Guachené è un paese bellissimo, è il paese in cui sono nato: un paese molto allegro, che però non è molto ricco in termini monetari però siamo ricchi perché siamo tutti molto uniti. Riflettendoci bene penso che ci siano molte cose a Cagliari e in Sardegna comuni alla Colombia. Come la gente che è molto affabile, molto allegra. Questo mi ha colpito molto specialmente qui perché sono molto amichevoli, amano comunicare e amano condividere. Questo per me è molto importante come persona e come calciatore”.
Sul lavoro difensivo
“Molta gente ha detto che la difesa della squadra è migliorata grazie al lavoro di tutti all’impegno, al sacrificio, la concentrazione. Questo mi rende davvero felice e sono molto contento di essere qui sono molto felice per avere la possibilità di partecipare a tutte le partite”.
La Redazione