La sfida contro la Juventus di domenica 23 febbraio è sempre più vicina per il Cagliari di Davide Nicola, con i rossoblù chiamati a ripetere la prestazione di Bergamo per ottenere altri punti pesanti in ottica salvezza. La gara contro i bianconeri è sempre stata particolare per i rossoblù, in particolare per Aldo Firicano, ex giocatore del Cagliari tra il 1989 e il 1996, più volte protagonista in zona gol contro la Vecchia Signora. Caposaldo difensivo nella cavalcata che portò alla storica qualificazione Coppa Uefa compiuta dalla formazione guidata da Carlo Mazzone nel 1992-93, che finì al 6° posto in campionato, con l’ex roccioso difensore siciliano abbiamo fatto due chiacchiere in avvicinamento al match di domenica sera.
Firicano, cominciamo quest’intervista ricordando un momento della sua carriera: era il 15 marzo 1994, gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa UEFA tra Juventus e Cagliari. All’andata finì 1-0 per i rossoblù e al ritorno vinceste la partita grazie anche a un suo gol — quello del momentaneo 1-1 — prima del raddoppio di Luis Oliveira che vi fece approdare in semifinale. Fu una vittoria storica per il club rossoblù: che ricordi ha di quella gara?
“Ho un ricordo esaltante, perché dopo quella vittoria approdammo in semifinale avendo la peggio poi nella doppia sfida contro l’Inter. Dopo il Cagliari di Gigi Riva con la vittoria dello Scudetto penso che sia stato il risultato più importante, o uno dei più importanti, nella storia di questo club. Fu un grande risultato per tutti noi: per me in particolare perché ho segnato il gol del pareggio, ma per un’isola intera che ci ha abbracciato con grande gioia, prima a Torino venendoci a vedere e poi al rientro in Sardegna, dove c’è stata una grande onda di entusiasmo e soddisfazione. È stato un risultato molto importante per tutto il gruppo, per la città di Cagliari e per tutta l’isola”.
Per lei, che ha vissuto tanti scontri contro i bianconeri, come si vive l’attesa prima di una partita contro la Juventus?
“In quegli anni contro la Juventus si faceva sempre risultato. L’attesa era sempre qualcosa di importante, a cui non ti abitui mai, perché c’è sempre la tensione. Poi, ognuno la vive a proprio modo, ma ci si preparava sempre tutti nel modo migliore, sapendo le aspettative che c’erano per questa sfida in città”.
Lei ha trascorso al Cagliari sei stagioni: che ricordo ha delle stagioni in Serie A e che cosa hanno rappresentato questa società e questa città per lei?
“Da un punto di vista umano e sportivo, per me Cagliari è stato praticamente tutto: sono arrivato da ragazzino, appena ventenne, e sono andato via uomo, da calciatore affermato. Quelle stagioni, per bravura dei dirigenti, videro la formazione di una squadra forte che univa giovani emergenti come Cappioli, Moriero, Festa e me a campioni conclamati di grande classe, tra cui Matteoli e Francescoli, con il supporto anche di stranieri molto bravi come Fonseca, per esempio. L’assemblaggio di quella squadra ha fatto sì che venisse fuori un grande gruppo che ha conseguito dei risultati importanti grazie, soprattutto, a uno spirito di squadra che si è cementato negli anni, con chi veniva dalla C e poi con chi si è aggiunto in B, ma sempre con quel DNA che si è riproposto anche in Serie A”.
Torniamo al presente: Cagliari e Juventus arrivano alla sfida con due stati d’animo differenti. I rossoblù, dopo il buon pareggio di Bergamo, hanno dato continuità all’ottimo inizio di 2025 mentre per i bianconeri quella dell’Unipol Domus sarà la prima sfida dopo l’eliminazione dalla Champions League. Secondo lei in che modo questo aspetto potrà incidere sulla gara?
“Incide sicuramente, specie nella prima parte, dove il Cagliari deve cercare di far prevalere questo entusiasmo raccolto dalla gara di Bergamo, approfittando del momento negativo della Juventus, ferita dall’uscita in malo modo dall’Europa. La Juve sarà sicuramente arrabbiata, ma almeno all’inizio mi aspetto una sfida in favore dei rossoblù, che dovranno tentare di indirizzare la gara a proprio favore”.
Dopo il punto ottenuto contro l’Atalanta e una serie di risultati favorevoli da parte delle dirette concorrenti alla salvezza, i rossoblù hanno fatto dei passi avanti in classifica, stabilendosi al momento al 14° posto con 25 punti. Come giudica il percorso di Davide Nicola fin qui?
“Personalmente, provo tanta stima per Davide Nicola. Lo conosco da diversi anni. Una cosa che mi piace sottolineare di lui è che ha la capacità di creare un team-building, uno spirito di squadra, sempre molto buono. A Cagliari ha fatto un ottimo lavoro in questo senso, e proprio perché conosco bene la piazza e l’importanza di questo aspetto, credo che questa sarà l’arma in più per arrivare a una salvezza tranquilla, come tutti si augurano in città. Credo sia nelle potenzialità della squadra, anche grazie al lavoro fatto dal mister”.
I sardi, in questa stagione, sono stati i primi a segnare alla Juventus in campionato, riuscendo a ottenere anche un buon pareggio al triplice fischio. Crede che questo possa ripetersi anche domenica?
“Secondo me sì, considerando appunto il momento delle due squadre e anche la difficoltà di giocare a Cagliari, con un ambiente caldo che aspetta questa partita sempre con grande attesa. Per tutta questa serie di motivi credo ci possa essere una speranza. Il pronostico dice sempre Juventus, perché Thiago Motta può contare su un organico importante, ma le previsioni possono essere ribaltate grazie a elementi come questi che si inseriscono in una partita così, sempre ricca di risvolti”.
Che Juventus bisognerà aspettarsi dopo l’eliminazione dalla Champions League?
“La Juve è una squadra forte, con giocatori importanti, perciò, già elencando la rosa, al di là di chi gioca, rimane una squadra temibile. È una formazione giovane e rinnovata, che è ancora alla ricerca della formula migliore per far esprimere appieno questi campioni. È normale avere delle difficoltà, ma se guardiamo il valore della rosa, già di per sé, è un elemento di pericolosità. Se a questo poi si aggiunge il senso di rivalsa per la sconfitta contro il PSV, viene da pensare che per il Cagliari non sarà certo facile, ma nemmeno impossibile”.
In che modo i rossoblù potranno essere pericolosi contro questa Juve?
“I rossoblù dovranno replicare la partita di Bergamo: servirà molta attenzione dietro, senza però rinunciare ad attaccare, approfittando degli errori in uscita e sfruttando le ripartenze, aspetto su cui la Juve spesso si fa trovare impreparata.”
Da ex difensore, non posso non chiederle un parere su Yerry Mina: come giudica le sue prestazioni a Cagliari finora?
“A differenza di Firenze, dove ha dimostrato di avere qualche difficoltà, a Cagliari ha trovato il suo ambiente congeniale. In Sardegna sta giocando con più continuità e ha risolto i problemi fisici che lo accompagnavano, e questo gli ha permesso di ritagliarsi un posto da protagonista. È un giocatore di grande esperienza e carisma: riesce a dare spessore e tanta personalità in difesa e proprio per questo credo che rappresenti uno dei giocatori più importanti di questa squadra.”
Secondo lei, in che aspetto può ancora migliorare questo Cagliari?
“Ci sono ancora tanti margini di miglioramento. A inizio anno, la squadra ha avuto delle problematiche in difesa, ma adesso, dopo aver ritrovato una maggiore stabilità e una concretezza di reparto, credo si possa puntare a migliorare nella qualità del gioco.”
In merito alla lotta salvezza, lei chi vede più favorito/sfavorito? Il Cagliari alla fine riuscirà a salvarsi?
“Non saprei indicare dei favoriti o degli sfavoriti; ciò che mi auguro è che il Cagliari si salvi al più presto senza problemi. Il resto non importa.”
Giuseppe Meloni