Approvata in Senato ieri, mercoledì 5 marzo, dalla 7ª Commissione permanente la riforma sul calcio italiano, con le modifiche proposte da addetti ai lavori e club di Serie A che dovrebbero aiutare a modernizzare il sistema, con particolare attenzione alla revisione del cosiddetto decreto dignità, ai diritti televisivi, e agli impianti sportivi.
Il punto più evidente è legato al modificare il divieto riguardante la pubblicità, la sponsorizzazione e altre forme di promozione legate a giochi e scommesse con vincite in denaro, inclusi quelli relativi al gioco d’azzardo. La proposta di revisione del Decreto Dignità mira a far emergere un settore economico che, secondo gli addetti ai lavori potrebbe contribuire con una quota dell’1%, alla costruzione di nuovi stadi o al rinnovamento di quelli già esistenti, nonché a finanziare il calcio giovanile, in particolare quello femminile, o sostenere progetti con finalità sociali, come la lotta contro la ludopatia.
Sul fronte dei diritti TV, il Senato ha proposto una revisione del decreto Melandri del 2008, per aggiornare il sistema di commercializzazione dei diritti audiovisivi alla realtà attuale. L’obiettivo è favorire una maggiore concorrenza tra i broadcaster e introdurre incentivi economici per le società che dimostrano una gestione finanziaria virtuosa e investono sui giovani del proprio vivaio. Inoltre, si è sottolineata l’urgenza di contrastare la pirateria audiovisiva, che sottrae circa 2 miliardi di euro all’economia italiana. Per quanto riguarda gli stadi, la Commissione ha evidenziato il grave ritardo infrastrutturale rispetto agli altri campionati europei: il 93% degli impianti è di proprietà pubblica, con un’età media di oltre 60 anni. Si propone dunque un piano di investimenti per ristrutturare e costruire nuovi stadi, con il coinvolgimento di capitali privati e semplificazioni burocratiche per accelerare le autorizzazioni. Particolare attenzione sarà dedicata agli impianti destinati agli Europei 2032, che l’Italia ospiterà insieme alla Turchia. Queste misure puntano a rilanciare il calcio italiano, migliorandone la sostenibilità economica e l’attrattività a livello internazionale. Anche il progetto del nuovo Stadio di Cagliari beneficerà delle nuove modifiche, in un dialogo che prosegue in queste settimane e i lavori di demolizione del vecchio Sant’Elia che dovrebbero partire entro la fine del 2025.
La Redazione