Il commento di Fabio Pisacane, tecnico della Primavera del Cagliari, dopo il pareggio per 1-1 contro il Milan nella giornata numero 26 di campionato.
La partita
“Abbiamo disputato una partita importante, facendo progressi sotto molti aspetti. Dispiace non aver raccolto quanto meritavamo, ma già da domani lavoreremo per trasformare queste buone prestazioni in vittorie. Non credo che la superiorità numerica ci abbia avvantaggiato. Anche in parità stavamo giocando allo stesso modo. Purtroppo non siamo riusciti a concretizzare le tante occasioni avute contro una squadra forte come il Milan. Abbiamo creato quattro occasioni pulite, riuscendo a concludere diverse azioni. Inoltre, abbiamo avuto due opportunità nitide con Bolzan nell’area piccola, ma non è riuscito a trovare il tempo per il tiro. Dispiace perché la squadra ha disputato una grande partita. Tuttavia, ripeto: se oggi non abbiamo vinto, è solo per demeriti nostri. Non credo che il pareggio sia dovuto alla sfortuna o a una semplice mancanza di precisione. Avevo chiesto ai ragazzi di non subire la partita, di prendere in mano il gioco con coraggio, personalità e determinazione. Sono molto soddisfatto, perché hanno fatto esattamente ciò che gli avevo chiesto”.
Nuovo Inizio
“Si riparte dalla consapevolezza che, per ottenere risultati, bisogna fare qualcosa in più. Io non mi accontento del pareggio, così come non si accontentano i ragazzi. Dall’11 luglio stiamo lavorando per costruire una mentalità vincente. Ogni anno, a livello Primavera, ci sono cambiamenti: entrate, uscite, un continuo via vai di giocatori. Non è semplice, perché quando sembra di aver trovato la giusta alchimia, alcuni elementi più esperti escono di scena e si deve ripartire da capo. Tuttavia, ciò che si è costruito nel percorso resta e diventa una base su cui continuare a lavorare. Oggi ripartiamo con la consapevolezza che la squadra deve fare quello step in più se vuole ambire a qualcosa di grande. Ci riusciremo? Forse sì, forse no. Ma l’importante è lasciare tutto sul campo. Credo che questo gruppo abbia le caratteristiche per costruire una mentalità forte, anche perché abbiamo tante giovani risorse di grande valore. La mia missione, al di là degli aspetti tecnici e tattici, è trasmettere loro un insegnamento fondamentale: alla fine, è la mentalità che premia e permette di raggiungere risultati che sembrano irraggiungibili”.
La Redazione