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Cagliari, Adopo: “Serviva tempo per conoscerci, qualche sconfitta ci è servita”

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Il centrocampista del Cagliari Michel Ndary Adopo ha parlato in esclusiva ai microfoni di “Radio TV Serie A“, raccontando le ultime impressioni del momento positivo dei rossoblù.

Sul momento

“La vittoria contro il Torino conta molto, ha dato morale. Ci tenevo a far bene, anche da ex. Per noi è arrivato il quarto risultato utile consecutivo, considerando il passaggio del turno in Coppa Italia, il pareggio contro la Juventus e le vittorie contro Parma e, appunto, Torino. Sono tre punti che ci danno fiducia per continuare su questa strada. Il mister Nicola è un grande allenatore, lavorare con lui è stimolante, ti porta a dare il meglio di te, a dare tutto per migliorarti. Quando scendiamo in campo, a prescindere dall’avversario, ci chiede di giocare con la nostra identità: è un aspetto importante per noi. La Serie A ogni anno diventa più complicata, il livello è alto, molte squadre si equivalgono. Spesso una partita è decisa da episodi, si gioca sui dettagli e così in una gara può succedere di tutto. Quest’anno nella nostra rosa ci sono stati tanti innesti, ci voleva del tempo per conoscerci meglio. Abbiamo lavorato al massimo da subito, ma all’inizio nonostante le prestazioni i risultati stentavano ad arrivare. Qualche sconfitta ci è servita: siamo andati in ritiro, ci siamo confrontati per capire insieme cosa potevamo migliorare. Ora siamo sulla strada giusta”.

Modelli

“Il mio ruolo? Mi piace fare la mezz’ala, difendere e attaccare, box-to-box, ma posso giocare anche da mediano. A volte dovrei essere un po’ più smaliziato in campo, per esempio nel prendere un fallo che aiuta a spezzare il gioco, devo crescere in questo. Tra i pregi metto il fisico e la generosità, perché per me l’importante è essere d’aiuto alla squadra. Il mio primo gol in Serie A? Magari per festeggiare farò un piccolo balletto. Tra i modelli calcistici metto sicuramente Paul Pogba, Patrick Vieira e Franck Kessié, che è quel tipo di calciatore che vorrei essere, sia fisico che tecnico. La Nazionale? Sono nato in Francia, ho giocato per le selezioni giovanili. Ma i miei genitori sono nati uno in Costa d’Avorio l’altro in Senegal, per cui potrei giocare anche per queste due Nazionali. Non so ancora quale sceglierò se mi dovessero chiamare: mi piacciono entrambi i Paesi, ci vado sempre in vacanza”.

Sul rapporto con i tifosi

“La prima sera a Cagliari? Era mezzanotte, ma all’arrivo in aeroporto ad attenderci c’erano tanti tifosi. È stata una sorpresa. Ci hanno accolto con il sorriso, dandoci il benvenuto, ci siamo sentiti subito come in una famiglia. I nostri tifosi sono davvero speciali: si fanno sentire tanto in campo, lo stadio si accende e diventano il nostro dodicesimo uomo. Cagliari è una città bellissima, mi trovo molto bene. Il mare della Sardegna poi è stupendo, sono stato anche di recente in spiaggia con la mia ragazza: a me piace tanto nuotare e qui l’acqua è fantastica, trasparente, riesci a vedere il fondale”.

La Redazione

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