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Udinese-Cagliari: dubbi e polemiche, ma Guida non sbaglia

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Una vittoria che ha cancellato possibili polemiche. Il rigore di Joao Pedro ha dato al Cagliari i tre punti e soprattutto quel gol che era già arrivato nel primo tempo, sempre con il brasiliano. L’annullamento da parte di Guida, dopo on field review consigliata dal Var Maresca, ha lasciato qualche dubbio. Polemiche che comunque non sono mancate da parte friulana, con l’allenatore Gotti che ha contestato l’assegnazione del penalty ai rossoblù per fallo di mano di Molina.

Protocollo sì o protocollo no?
Minuto 37, Nainggolan lavora un pallone sulla destra dell’attacco del Cagliari, lo mette in mezzo per Joao Pedro che, dopo essersi liberato di Bonifazi batte Musso di sinistro. Azione molto bella, rifinita con stile dal brasiliano, ma sulla quale Maresca richiama Guida al Var. La giocata infatti nasce da un intervento di Marin a metà campo su Forestieri, intervento che l’arbitro ha lasciato correre, ma sulla cui natura fallosa i dubbi sono nulli.

Il dubbio non è dunque tanto il fallo, abbastanza netto, del centrocampista romeno, quanto il ricorso al Var per un intervento a inizio azione e sul quale l’arbitro sembrava in pieno controllo. Intanto c’è da fugare il primo punto di discussione, ovvero l’applicazione o meno del protocollo per un fallo così lontano dalla porta e relativamente distante nel tempo dal gol di Joao Pedro. Per questo ci affidiamo proprio a quanto riportato nel protocollo Var.
“Le categorie di decisioni / episodi che possono essere riviste nel caso di un potenziale “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” sono: a. Rete segnata / non segnata• infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che ha portato alla segnatura o nel segnare la rete (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)”
Non esiste dunque alcun limite temporale, ma si parla di “costruzione dell’azione che ha portato alla segnatura” e quello di Marin è un caso che rispetta pienamente questa dicitura.
Altro discorso invece la posizione di Guida che, come vediamo nell’immagine successiva, appare in pieno controllo dell’azione.

L’arbitro ha dunque visto e valutato l’intervento di Marin? Evidentemente no, al contrario non avrebbe fatto ricorso alla On Field Review. Due sono gli aspetti che confermano il chiaro ed evidente errore frutto del non aver visto l’intervento del giocatore rossoblù. Il primo, che è più una considerazione basata sull’esperienza – e lo vedremo in occasione del rigore assegnato al Cagliari – è che Guida non compie alcun gesto (braccia aperte, segni con le mani) per confermare di aver valutato come regolare l’intervento del difendente. Il secondo è la distanza, aspetto che può sorprendere ma che nel mondo arbitrale è ben noto. La troppa vicinanza toglie all’arbitro la visione periferica e, in sostanza, la possibilità di vedere chiaramente l’intervento. Un esempio metaforico è quello del cinema. Un conto è guardare il grande schermo dalla prima fila, un altro man mano che ci si siede più indietro. Sicuramente dalla prima fila possiamo vedere chiaramente il punto specifico in cui osserviamo, ma perdiamo di fatto tutto il contorno. Guida era probabilmente concentrato sul pallone e non ha visto quanto accadeva leggermente più indietro tra il ginocchio di Marin e la coscia di Forestieri. A conferma di ciò le parole di Orsato in merito al famoso mancato secondo giallo di Pjanic in Inter – Juventus dell’aprile 2018. “La vicinanza dell’azione non mi ha fatto vedere quanto mostrato dalla TV. Per me è stato un contrasto fisico al volo”.

Un rigore al limite

“Persi punti per un altro rigore assurdo”, parole di Gotti al termine della sconfitta della sua Udinese. La verità sembrerebbe un’altra, perché è sì vero che la massima punizione assegnata da Guida dopo chiamata del Var Maresca e On Field Review è al limite – sia per la chiamata di per sé sia per il fallo di mano – ma non appare assurdo. Intanto partiamo dalla posizione di Guida che, come vediamo, è a circa sei metri dall’azione, ma abbastanza coperto da Carboni.

Come anticipato prima, Guida fa ampi gesti per segnalare che il difendente friulano non ha causato un calcio di rigore.

La successiva decisione di seguire l’indicazione del Var Maresca e andare alla On Field Review spiegherebbe automaticamente che l’arbitro non ha valutato non punibile il fallo di mano, ma piuttosto ha più probabilmente visto un tocco con la schiena.

L’intervento con il braccio di Molina è evidente, ma è punibile o non è punibile? Vicinanza, movimento del braccio congruo, sguardo non rivolto al pallone lascerebbero pensare che si tratti di un rigore generoso. Il regolamento però lascia spazio all’assegnazione della massima punizione. “È un’infrazione se un calciatore tocca il pallone con le mani / braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupatodal corpo”.
La discriminante che ha portato Guida all’assegnazione del rigore è appunto la posizione del braccio di Molina che, come si vede dalle due immagini sopra, è prima piegato e poi disteso e non viceversa. La permanenza del braccio largo, l’imprudenza del giocatore nel mantenerlo in quella posizione e ovviamente il chiaro tocco del pallone hanno fatto sì che l’arbitro desse seguito al suggerimento di Maresca assegnando così il rigore.

Come curiosità possiamo tornare al famoso rigore assegnato al Brescia nella gara contro il Cagliari della prima giornata della stagione 2018-19. Il famoso fallo di mano di Cerri poi utilizzato da Rizzoli come esempio di rigore da non assegnare

Dalle immagini la differenza con l’episodio Molina è abbastanza netta. Ci sono sì la vicinanza e le spalle date al pallone, ma al contrario dell’argentino dell’Udinese Cerri salta prima con le braccia protese verso l’alto, poi in maniera del tutto naturale e senza aumentare eccessivamente il volume del corpo tocca il pallone con la mano mentre le braccia sono “in chiusura” verso i fianchi.

Un arbitraggio dunque senza particolari sbavature anche grazie al doppio intervento di Maresca al Var. Una gara che a tratti sembrava poter incattivirsi, ma che Guida è stato capace di mantenere su binari tranquilli.

 
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