Segnali importanti in ottica playoff quelli mandati dalla Torres di Alfonso Greco in occasione del match vinto per 4-2 contro il Carpi. Dalla condizione che appare in crescita, passando per la centralità acquisita nelle ultime due gare dall’uomo del momento Nicola Nanni. Per arrivare infine a quell’entusiasmo trascinante che ha permesso ai sassaresi di costruire le fortune in particolare in questi ultimi due anni. Fattori che valgono tanto, ma allo stesso tempo anche situazioni su cui lavorare e migliorare in particolare come il calo avuto nella ripresa, quando la Torres avanti di 2-0, ha smarrito la concentrazione rischiando di compromettere la gara.
Pregi e difetti
La Torres nella sfida giocata contro il Carpi ha mostrato tutta se stessa. Una squadra dotata di tanta qualità, di interpreti importanti, di figure carismatiche capaci di essere trascinanti. Composta sia da attori principali, ma anche da comprimari che hanno il potenziale per diventare protagonisti. Allo stesso tempo una gara in cui i sassaresi hanno fatto notare quelli che sono alcuni dei difetti, o meglio, degli aspetti su cui lavorare in vista del momento più importante dell’annata. Contro il Carpi una gara non approcciata al meglio, per ammissione dello stesso Alfonso Greco, con la sfortuna che ci ha messo lo zampino, costringendo Antonelli al cambio per un problema muscolare e che quasi sicuramente salterà il prossimo match contro la Lucchese. Assenza pesante a poco più di 16 minuti dal fischio d’inizio che i rossoblù, complice anche una gara tutto sommato attenta di Fabriani, sono stati bravi a gestire. Testimoniando ancora una volta la qualità e la profondità della rosa a disposizione di mister Greco. Qualità e profondità che si è vista anche grazie alle prestazioni di Scotto e Nanni, con i due attaccanti che contro il Carpi hanno conquistato la ribalta: il capitano segnando la rete che ha sbloccato il match e servendo l’assist del 2-0 per il numero 32, con quest’ultimo che dopo la rete che è valsa i tre punti ad Ascoli, con una doppietta ha trascinato la Torres al successo contro gli emiliani. Segnali di forza e profondità da un lato, ma come detto, anche “campanelli d’allarme” (per usare le parole di Greco in sala stampa) da non prendere sotto gamba. In particolare come accaduto nei dieci minuti di confusione che hanno permesso agli ospiti di riportare in equilibrio una gara indirizzata a proprio favore grazie al doppio vantaggio accumulato, come detto da mister Greco in sala stampa a margine del match: “Sono stati due infortuni, per così dire. Ci voleva più concentrazione, determinazione e cattiveria. Quando siamo in difficoltà, la palla va anche allontanata senza pensarci troppo. Dobbiamo fare in modo di non ripetere queste situazioni, perché poi si rischia di pagarle care”.
Obiettivo e futuro
“È stata la conferma del lavoro fatto lo scorso anno. Quest’anno abbiamo disputato un campionato importante, abbiamo conquistato 144 punti in due anni, un risultato straordinario. La squadra ha avuto un percorso positivo, determinante”. Così Alfonso Greco, con la matematica del terzo posto in tasca, ha analizzato il percorso in questi due anni fatto dalla Torres. Conferma importante e non scontata, in particolare considerato il passato, con i rossoblù autori di un biennio storico. Ma allo stesso tempo con un futuro ancora tutto da vivere. Con la possibilità di provare a fare qualcosa di ancor più importante per un gruppo che si affaccia ai playoff in crescita sotto l’aspetto della condizione atletica e mentale rispetto a quanto visto nelle ultime uscite. Ed è proprio questo il messaggio principale mandato dalla Torres al triplice fischio della sfida contro il Carpi: dall’entusiasmo ritrovato sia in campo che tra gli spalti, passando per le prestazioni di alcune pedine fondamentali per le dinamiche dei rossoblù. Da uno Zecca instancabile nel fare entrambe le fasi, passando per un Guiebre continua fucina di cross e con quel vizio del gol che può essere una chiave decisiva in questo finale. Per arrivare a un centrocampo che ha mandato segnali di solidità e compattezza, con Giorico e Brentan in mediana, e Mastinu tra le linee a dare brio e inventiva. Testa e corpo che dovranno lavorare all’unisono anche per riuscire a trovare il giusto equilibrio per affrontare al meglio la parte decisiva dell’annata. Perché è proprio questo l’aspetto su cui i rossoblù devono ancora crescere: essere umorali, sfruttando le folate che a tratti rendono i rossoblù inarrestabili, ma allo stesso tempo maturi nel saper soffrire, alzando il piede dall’acceleratore senza perdere però il focus e la concentrazione. Un esercizio e un lavoro importante su cui lavorare in queste settimane per andare oltre le conferme e provare a scrivere una pagina di storia.
Andrea Olmeo