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Pastori, nuovo fronte protesta

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Dopo quello sul prezzo del latte, si apre il fronte sul prezzo della carne d’agnello.

“Il prezzo pagato ai pastori è basso”, denuncia Gianuario Falchi, uno dei leader della protesta dei pastori nei giorni più caldi che hanno portato all’accordo a quota 74 centesimi per un litro di latte stilando tabelle che legano il prezzo del latte a quello del Pecorino Romano.

“Questo fronte prima o poi scoppierà, come accaduto per il prezzo del latte – dice Falchi – Ai pastori vanno solo briciole (il prezzo al chilo pagato ai pastori va dai 2,20 euro ai 2,35 euro, a fronte di un prezzo che nelle macellerie può superare anche i 10 euro ndr). In Sardegna arrivano agnelli da altre parti – continua Falchi – per questo chiediamo più garanzie per noi allevatori e per i nostri prodotti e maggiori controlli. Un agnello viene venduto quando pesa circa 7-8 chili e a questi prezzi il guadagno è di circa 16-17 euro – spiega Falchi – ma l’agnello ha succhiato circa 25 euro di latte prodotto dalla pecora e a questo occorre aggiungere i costi per il mangime, per il fieno del giaciglio e già così siamo in perdita. Vorremmo, invece, che il nostro lavoro sia pagato. Ora la corda è troppo tirata: credo che qualcuno non abbia imparato niente dalla vertenza sul latte”.

TAG:  Attualità