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Le Pagelle di Cagliari-Juventus | Mina in ritardo e Felici assente, ma anche Nicola sbaglia

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Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Davide Nicola in occasione della sfida persa per 0-1 contro la Juventus di Thiago Motta.

Le Pagelle

Caprile 7,5: evita che la nave imbarchi acqua e affondi, con tre parate fondamentali tra il 22′ e il 29′ minuto, dopo non aver potuto nulla sul vantaggio di Vlahovic. Yildiz due volte e Conceicao una devono tenere in gola l’urlo per il gol dopo i suoi interventi di piede, idem Vlahovic nella ripresa seppur il grazie va anche all’arbitro Colombo. Solita sicurezza totale.

Zappa 6: ci mette una mezz’ora buona per prendere le misure a Yildiz non trovando la posizione, faticando nel tagliare la strada al turco e ringraziando Caprile se non diventa responsabile del possibile gol del raddoppio bianconero. Poi cresce con il passare dei minuti risultando positivo e provando anche ad aiutare in fase offensiva.

Mina 4,5: la sua è la partita dei ritardi. Quello con cui (non) serve Luperto per poi passare un pallone complesso ad Adopo all’alba dello 0-1. Quello con cui non si libera della sfera quando la riceve nuovamente dal francese, quello del tentativo in scivolata prima che il pallone varchi la linea. E ancora quando non appoggia a Coman in area e quando sbaglia un altro pallone verso Viola. In mezzo la solita battaglia, ma gli errori sono decisivi per il punteggio finale e tant’è.

Luperto 6: prova a tenere botta ma anche lui appare in confusione e non il solito centrale sicuro e affidabile nella prima mezz’ora. Cresce e torna il solito centrale pulito e attento, con furbizia evita lo 0-2 ma non basta per trovare punti.

Augello 6,5: al netto di cross che sistematicamente o quasi colpiscono l’avversario di turno, della retroguardia è quello che gestisce con meno problemi l’avversario diretto. Forse aiutato dal fatto che Conceicao dà più riferimenti rispetto ai compagni, alla fine lo limita – tranne un’occasione – e si propone con costanza anche in avanti. Anche Kolo Muani non trova sbocchi, in una prestazione di sostanza che non tradisce.

Adopo 5: vaga per la mediana senza capire mai dove stare, chi seguire, cosa fare. Un costante navigare per la terra di nessuno, corre tantissimo ma lo fa male. Anche con il pallone ha pochissime idee. Si sveglia nella ripresa, ma non basta (dal 78′ Marin 6,5: entra bene portando tecnica e voglia, ultimo a mollare anche nel finale. Viene da chiedersi perché continui ad avere così poco spazio).

Makoumbou 6,5: unico del trio di titolari in mezzo al campo a provare a muovere le acque in modo intelligente. Tampona quanto può, gestisce i pochi palloni che può gestire, ha voglia e anche visione verticale. Il Cagliari sale quando è lui a salire, soprattutto quando finalmente Nicola capisce in colpevole ritardo che deve essere l’ex Maribor a spingere forte su Locatelli (dall’86’ Pavoletti SV: non sempre la magia si trasforma in rimonte, se proprio si vuole provare il colpo gobbo allora dovrebbe entrare qualche minuto prima).

Deiola 5: copia carbone del compagno sull’altro lato, come Adopo non capisce dove stare e come stare con il risultato che fa solo tanta confusione senza riuscire a tamponare mai i bianconeri. Soffre non solo per sue colpe e, rispetto al francese, non cresce nemmeno nella ripresa (dal 58′ Coman 5,5: provarci ci prova, anche se trotterella un po’ troppo. Avrebbe l’occasione per pareggiare, ma Mina lo serve in ritardo e male).

Zortea 5,5: ha sul sinistro l’unica occasione del primo tempo, strozza il tiro che risulta troppo centrale. Voglia e scatto, viene sfruttato poco e troppe volte è costretto a contenere più che a offendere. Potrebbe fare meglio, certamente, ma almeno ci prova (dal 78′ Viola 6: cerca in pochi minuti di mettere il suo piede vellutato a disposizione degli attaccanti, ci prova ma senza riuscirci appieno).

Felici 4,5: evanescente e fuori dalla partita, nessuna scintilla e una certa leggerezza contro un Weah che lo sovrasta praticamente in ogni occasione. Passo indietro enorme, potrebbe essere ingeneroso ma con lui il Cagliari gioca praticamente in dieci in questa gara (dal 46′ Luvumbo 6,5: pochi minuti bastano per marcare la differenza con il compagno sostituito. Giallo provocato subito per Weah, dribbling e faccia tosta, vero cruccio per la difesa bianconera. Finché Nicola non decide di criptarlo spostandolo a destra dove diventa quasi nullo e non per sue colpe).

Piccoli 5,5: va bene il sacrificio, vanno bene le sportellate, vanno benissimo le corse e i tentativi di lottare in solitaria, ma un attaccante dovrebbe incidere in area o quantomeno provarci. Non tira una volta che sia uno, ha l’alibi di essere lasciato solo, ma anche quando viene avvicinato da chi entra in corsa non si vede praticamente mai.

Nicola 5: vero, per una sconfitta per 0-1 contro la Juventus in casa può essere considerata una valutazione estremamente ingenerosa. Però le partite si valutano per ciò che si vede e a prescindere dal risultato finale e ciò che si è visto è una squadra in totale confusione per quasi tutto il primo tempo. Con scelte che partono dal manico e che appaiono difficili da spiegare. Locatelli lasciato libero a lungo di fare da regista senza pressione, le mezzali a vagare per la mediana inconsapevoli sul da farsi, Luvumbo che entra benissimo e poi viene disinnescato dalla decisione di cambiarlo di fascia. Alla fine anche l’assalto finale è figlio del poco senso generale, palloni buttati in avanti che dimostrano che tante punte non vuol dire tante occasioni. Insomma, passo indietro e un insegnamento: non tutte le avversarie sono uguali, l’Atalanta non è la Juventus e cambiare undici non è lesa maestà.

Matteo Zizola

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